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L’estate di Blu Hotels

Il gruppo alberghiero affronta il tema del recruiting incrementando le misure di welfare aziendale e lanciando un nuovo progetto di formazione che trasforma i membri dello staff in docenti per i nuovi talenti dell’ospitalità

Il gruppo alberghiero affronta il tema del recruiting incrementando le misure di welfare aziendale e lanciand

Di Ludovica Mati, 7 Giugno 2023

La via da battere per affrontare la complessa situazione del recruiting alberghiero? Più welfare aziendale – anche per gli stagionali – e formazione. Negli ultimi mesi Blu Hotels ha messo a punto un nuovo pacchetto di iniziative per riuscire a intercettare sul mercato nuovi talenti e rispondere alle esigenze di flessibilità espresse dai team. Al centro, un progetto di formazione che valorizza le competenze dello staff, come ci racconta il vicepresidente e direttore del personale, Fabrizio Piantoni, in questa intervista dall’ultimo numero del magazine di “Job in Tourism” (che trovate qui). 

Con l’estate ormai alle porte, com’è la situazione relativa alla ricerca di personale?

La ricerca di personale per questa stagione resta difficile, ma è sicuramente migliorata rispetto al 2022, grazie anche a contratti più favorevoli e a un adeguamento degli stipendi. Per quanto si veda una piccola luce in fondo al tunnel, possiamo però affermare che siamo lontani dalla situazione pre-Covid, quando reperire il personale necessario, sia agli inizi della carriera sia con più esperienza, non era affatto difficoltoso. I reparti in cui è più difficile avere un organico al completo sono sicuramente cucina, sala e bar.

In questa fase complessa molto sembra dipendere da ciò che le aziende sono in grado di offrire ai collaboratori, in termini, per esempio, di work-life balance, flessibilità, benefit. È più complicato per le strutture stagionali? Voi come vi state muovendo?

Siamo un’azienda forte e solida, che da 30 anni offre lavoro a migliaia di persone, garantendo con la massima professionalità gli accordi economici. Per le strutture stagionali il discorso è sicuramente più complesso, ma da gennaio 2023 abbiamo esteso anche ai lavoratori stagionali il pacchetto welfare aziendale. Ogni dipendente può quindi usufruire di un importo mensile che può decidere di utilizzare in autonomia e secondo le proprie preferenze su un portale online dedicato. Il portale, strutturato in collaborazione con uno dei leader del settore in ambito welfare, permette di accedere a un nutrito catalogo di beni e servizi, quali ad esempio buoni spesa, buoni Amazon, voucher viaggio. Per quanto riguarda chi lavora nella sede operativa, invece, è stata offerta la possibilità di smart working per alcuni giorni la settimana. In tema di welfare aziendale, da tempo i dipendenti possono usufruire di un fondo sanitario integrativo. Queste politiche confermano ancora una volta la volontà di Blu Hotels di cercare sempre nuove soluzioni al fine di valorizzare sempre più l’apporto professionale dei propri dipendenti.

Un’altra questione centrale è quella della formazione: le aziende devono puntarci perché faticano a trovare personale adeguatamente formato e le persone la valutano un fattore positivo quando devono accettare una proposta di lavoro, se viene offerta. Su questo aspetto, avete in essere iniziative specifiche? 

La formazione ha da sempre per noi una funzione strategica perché investire nel capitale umano è determinante per poter contare su professionisti competenti, preparati e aggiornati, così da poter garantire ai nostri ospiti quell’eccellenza nel servizio, che da sempre ci caratterizza. L’idea di un corso di formazione totalmente gratuito, mettendo a disposizione le competenze del nostro staff, nasce per poter avvicinare quante più risorse a Blu Hotels. Questo progetto finanziato dal GOL (Garanzia di Occupabilità per Lavoratori) prevede che siano i nostri capi reparto a formare chi ha preso parte al progetto. Per quello già partito a maggio, le lezioni sono state per gli addetti al ricevimento, alla cucina, alla sala e al bar e alla pasticceria. I professionisti del Gruppo si sono messi a completa disposizione dei corsisti con lezioni prevalentemente tecnico-pratiche e gli stessi hanno poi avuto la possibilità di essere inseriti nelle diverse strutture Blu Hotels. Per il prossimo inverno sono previsti altri corsi di formazione per il ruolo di maître di sala, barman, governanti e cameriere ai piani, addetti al booking e manutentori.

In generale, quali sono, secondo lei, le cause di questo allontanamento delle persone dal mondo dell’ospitalità?

A mio parere, il periodo di pandemia e l’inevitabile inattività di molti hanno portato le persone a riflettere e sono cambiate molto la percezione e la necessità del tempo libero. Questo significa che per chi lavorava in hotel prima della pandemia era normale lavorare durante il week end con un giorno di riposo, ora invece anche per chi lavora nel settore turistico è diventato fondamentale avere o il sabato o la domenica liberi, oppure due giorni liberi. Noi ci stiamo adoperando per arrivare a un compromesso in questo senso, dato che è risaputo che il lavoro stagionale nel turismo prevede che si lavori soprattutto il weekend. Inoltre, con la pandemia molti hanno abbandonato il nostro settore a favore di altre attività che garantiscano più tempo libero. Questo trend è confermato anche dal numero in netta discesa di nuovi iscritti agli istituti alberghieri. I ragazzi cercano lavori che permettano loro di conciliare al meglio le loro aspettative di vita e il proprio tempo libero. Blu Hotels ha intercettato questa esigenza e si è proposta di mettere in campo delle politiche HR che consentano non solo di attrarre i nuovi talenti, ma anche di fidelizzare e far crescere le risorse già presenti in azienda.

 Al di là delle singole politiche aziendali, quali interventi servirebbero a livello istituzionale?

Diminuire la tassazione delle aziende per far sì che gli stipendi siano più appetibili. L’Italia è uno dei Paesi UE con la maggiore pressione fiscale nei confronti di chi vuole fare impresa. Confidiamo che il Governo possa implementare e rendere strutturale il taglio al cuneo fiscale introdotto per i prossimi mesi. E ancora, sarebbe senz’altro utile poter contare su una maggiore sinergia fra realtà come la nostra e gli istituti alberghieri, favorendo in questo modo un approccio al lavoro più consapevole. 

Come stanno andando le prenotazioni per l’estate?

Possiamo dirci soddisfatti dell’andamento delle prenotazioni per questa stagione estiva. A far da traino è sempre il mare, dove Puglia, Calabria e Sardegna sono le mete preferite. Bene anche la montagna e il lago di Garda. Il trend di presenze non è cambiato e la maggior concentrazione di prenotazioni è tradizionalmente per i mesi di giugno, luglio e agosto. Peraltro, sempre più negli ultimi tempi abbiamo riscontrato la tendenza verso prenotazioni last minute. Una nota positiva è il ritorno degli stranieri. 

Come sta incidendo l’aumento dei prezzi sulle tariffe e come vi state regolando rispetto a questo punto?

Abbiamo cercato di limitare gli aumenti ma abbiamo dovuto adeguarci a quelli che tutti i settori hanno subito.

Lato prodotto, quali saranno le novità 2023?

L’obiettivo per la stagione è sicuramente quello di continuare a garantire ai nostri clienti un ottimo servizio. Per ora non sono in previsione nuove acquisizioni ma siamo sempre aperti a valutazioni.

Che estate si aspetta che sarà sia in termini di presenze che di volume d’affari e marginalità?

Il 2023 è partito decisamente bene per Blu Hotels, con i primi quattro mesi dell’anno finanziario, iniziato a dicembre, che registrano un +20% di fatturato sul 2022. Per la fine dell’anno puntiamo a un aumento del giro d’affari complessivo attorno al 10%-15%. Un buon incremento rispetto ai 73 milioni di euro toccati nel 2022 per un portfolio di trenta strutture complessive.

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