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L’era dei sistemi professionali

I ruoli tradizionali soffrono di una certa rigidità culturale

I ruoli tradizionali soffrono di una certa rigidità culturale

Di Marco Bosco, 24 Febbraio 2012

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Destinazione e integrazione sono i cardini fondamentali della competizione nel turismo di oggi. È infatti ormai opinione condivisa che, per avere successo nell’industria dei viaggi e dell’ospitalità contemporanea, non si possa più pensare di promuovere e vendere singoli prodotti, ma interi territori su cui agiscono diversi operatori riuniti in network più o meno formalizzati. «Si capisce allora come i ruoli emergenti nel turismo non siano soltanto quelli legati al management aziendale e alle nuove tecnologie», spiega Magda Antonioli, direttrice del master in economia del turismo (Met) della Bocconi di Milano, partner di Job in Tourism nell’organizzazione del Tfp Summit 2012, in programma a Milano il prossimo 29 marzo. «Ci sono infatti anche le professionalità del territorio: quelle, cioè, connesse alla gestione delle reti di impresa, oltre che quelle che si riferiscono agli aspetti relazionali, sia fra i diversi attori sia, e soprattutto, tra impresa e cliente (customer satisfaction)».
Come conseguenza delle complesse sfide poste dal mercato si sta inoltre assistendo, secondo Antonioli, a un processo di professionalizzazione del lavoro e a una parallela de-settorializzazione di molte figure: «L’utilizzo delle tradizionali categorie del mercato del lavoro (i mestieri), e di conseguenza dei criteri formativi più tradizionali, è perciò oggi problematico, quando si vogliano individuare le risorse umane strategiche per la competitività di un’impresa, così come di un intero territorio». Le figure lavorative classiche soffrirebbero, in particolare, di una certa rigidità culturale, che le rende inadeguate a soddisfare i bisogni emergenti e a rispondere prontamente agli ormai rapidi cambiamenti del mercato.
«Le nuove professioni, quelle più richieste», riprende quindi Antonioli, «presentano invece tutte alcuni tratti essenziali comuni, che possono essere sintetizzati nell’attenzione verso la formazione continua, nell’orientamento all’acquisizione di competenze, nonché nella predisposizione alla flessibilità, all’intersettorialità e all’interdisciplinarietà».
Ma la vera rivoluzione copernicana, nel lavoro e nella formazione, sta nel concetto di sistema professionale: «Se ci si pone in un’ottica territoriale (la destinazione anziché il singolo prodotto turistico)», racconta, infatti, Antonioli, «i sistemi professionali rappresentano l’unico concetto in grado di chiarire bene quali siano i contributi che le singole risorse umane, e figure professionali, possono fornire allo sviluppo e alla competitività di un’area territoriale presa nel suo insieme». Un sistema professionale così definito, in particolare, è sempre costituito da figure diverse tra loro, ma tutte in grado di condividere capacità tecniche, competenze organizzative e cultura professionale.
In quest’ottica il gruppo di lavoro del Met ha recentemente condotto una ricerca volta ad approfondire quali sistemi professionali si rendano oggi maggiormente necessari per uno sviluppo efficace delle destinazioni turistiche. E la cerniera, tra le riflessioni condotte in termini generali e la fase applicativa che ha caratterizzato la ricerca, è stata così individuata nel collegamento tra scelte competitive e sistemi professionali.
Alla luce di tali analisi, le probabilità di successo di un’attività turistica sarebbero strettamente dipendenti dalle connessioni tra le quattro condizioni base di una strategia d’impresa efficace e i relativi sistemi professionali: il differenziarsi, che fa capo al sistema delle professioni turistiche del territorio; l’essere imprenditori, che fa capo al sistema delle professioni turistiche aziendali; il fare sistema, che fa capo al sistema delle professioni turistiche delle reti; il fare qualità, che fa capo al sistema delle professioni turistiche relazionali. Trasversale a tutti e quattro tali sistemi, c’è poi quello delle professioni turistiche tecnologiche (il box a fianco esemplifica bene quali figure concrete sono associabili a ciascun sistema). «La criticità strategica di ogni sistema professionale», conclude Antonioli, «dipenderà infine dalla vocazione territoriale perseguita. In altri termini, a ogni vocazione corrispondono sistemi professionali specifici».

Alcuni esempi concreti

Ecco alcune delle figure professionali afferenti ai diversi sistemi individuati. L’elenco, stilato dal gruppo di lavoro del Met, non intende rappresentare certo una lista esaustiva delle figure professionali del turismo, quanto un panorama di professionalità che si caratterizzano maggiormente quali leve di competitività del settore. Il sistema delle professioni turistiche del territorio: manager della destinazione turistica; marketing manager della destinazione turistica; esperti in organizzazione e programmazione turistica del territorio; organizzatori di eventi culturali; guide turistiche. Il sistema delle professioni turistiche aziendali (anche se spesso si tratta di funzioni tradizionali, occorre riorientarle verso le nuove necessità della domanda, sempre più attenta alle emozioni e di nicchia): direttore d’albergo; responsabile servizi di ricevimento; responsabile servizi di ristorazione; direttore d’agenzia o tour operator; organizzatore di eventi congressuali e del comparto mice. Il sistema delle professioni turistiche di rete: manager di reti di imprese; manager di consorzi turistici; responsabile di uffici turistici locali, agenzie e consorzi per lo sviluppo turistico e per la promozione. Il sistema delle professioni turistiche relazionali: esperti in qualità; operatori di uffici di informazioni; esperti in comunicazione turistica; analisti di mercato turistico. Il sistema delle professioni turistiche tecnologiche: manager dell’informazione; le professioni legate al mondo del web 2.0 e della gestione dei social media
e dell´analisi della reputazione online (social media manager); le professioni legate alla gestione dei canali di distribuzione online e del revenue management; le professioni legate alla gestione dei siti web, al search engine optimization e al search engine marketing.

L’offerta formativa dell’università milanese

http://www.unibocconi.it/met contactsda.sdabocconi.it/it/turismo/index.htm"

Master in economia del turismo (Met) – Università Bocconi Master universitario di primo livello, istituito per rispondere alle esigenze di formazione di coloro che intendono operare a livello manageriale nel comparto turistico, si contraddistingue per l’importanza riconosciuta a tematiche quali il ruolo dei singoli operatori, l’interazione tra imprese e territorio e la cooperazione fra attori pubblici e privati. Il Met si rivolge, in particolare, a laureati e laureandi in qualsiasi disciplina, anche senza esperienza professionale in ambito turistico. General management per il comparto alberghiero – Sda Bocconi Programma di formazione destinato a manager e imprenditori dell´ospitalità turistica che desiderano dotarsi di metodologie e strumenti innovativi per la gestione d´impresa. L’iniziativa è articolata in moduli brevi per una durata complessiva di dodici giornate d´aula. Ciascun modulo approfondisce specifiche tematiche, che nell’insieme consentiranno ai partecipanti di maturare una logica critica, utile per affrontare le diverse problematiche della gestione alberghiera. Allearsi per competere nel turismo: strategie di destination management – Sda Bocconi Rivolto ai responsabili di sviluppo e promozione turistica dei diversi soggetti pubblici e privati che operano sul territorio (enti pubblici, Apt, agenzie del turismo, consorzi, Gal, strade dei vini, convention bureau) e che desiderano dotarsi di strumenti innovativi di destination management e di marketing, il corso, della durata di sette giorni, fornisce un quadro delle principali dinamiche che attualmente caratterizzano il turismo e gli strumenti per poterne divenire agenti attivi. Il turismo enogastronomico: strategie e strumenti di promozione – Sda Bocconi Pensato per operatori pubblici e privati che si occupano della programmazione, del coordinamento e della gestione turistica del territorio e della valorizzazione delle risorse enogastronomiche locali (enti locali, Cciaa, aziende di promozione turistica, consorzi turistici, associazioni di categoria, aziende vitivinicole e agricole, agriturismi, bed & breakfast, alberghi, ristoranti), il corso, della durata di tre giorni, fornisce una chiave di lettura per interpretare il fenomeno del turismo enogastronomico e consente di acquisire gli strumenti di base per poter affrontare le problematiche di gestione e promozione del turismo enogastronomico.

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