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L’Ehma tra tradizione e innovazione

All'Italian Chapter di Capo Vaticano si è parlato dell'importanza di un know-how capace di conciliare competenze classiche e innovazioni tecnologiche

All'Italian Chapter di Capo Vaticano si è parlato dell'importanza di un know-how capace di conciliare compet

Di Marco Bosco, 29 Giugno 2017

Professionalità e competenze, consolidate e attuali, da condividere e trasmettere alle nuove generazioni in maniera inedita: un know-how di alto livello, inteso però in modo dinamico, quale perfetta amalgama tra tradizione e innovazione. Questo il leitmotiv della riunione primaverile dell’Italian Chapter Ehma, svoltosi in Calabria a fine maggio.
Un motivo conduttore, che ha informato di sé tutti i temi principali toccati in occasione dell’evento ospitato dal Capovaticano Resort Thalasso & Spa Mgallery by Sofitel, guidato della socia Cinzia Montelli. A partire proprio dalla positiva esperienza della prima sessione del progetto «Mentor me», istituito per dare supporto ai giovani professionisti dell’hôtellerie. E passando poi per la nuova iniziativa sulla «Filosofia dell’accoglienza», rivolta ai diplomandi degli istituti alberghieri, nonché per gli aggiornamenti relativi al premio Direttore italiano dell’anno, finanche a un intervento dedicato all’evoluzione della ristorazione d’albergo, a cura dell’ex direttore della Guida Michelin, Fausto Arrighi.
Dopo una prima parte dedicata agli affari istituzionali della European Hotel Managers Association, il delegato nazionale dell’Italian Chapter, Ezio Indiani, general manager dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, ha dato quindi la parola al socio Roberto Cappelletto. Il direttore del Villa Cortine Palace di Sirmione, in qualità di responsabile del comitato per l’innovazione, ha riferito sulla prima sessione del Mentor me 2016-2017, che si è concluso con ottima soddisfazione di tutti. Il progetto, lo ricordiamo, prevede la relazione tra un mentore professionista esperto, che interagisce con un «mentee», una persona agli inizi del proprio percorso professionale, per farne progredire la carriera e ampliare il proprio network. «I giovani hanno bisogno di supporto per crescere», ha spiegato Cappelletto. «Il confronto con professionisti consapevoli e profondi conoscitori sia dei periodi precedenti, sia delle nuove tecnologie, è fondamentale per il loro sviluppo. Il lavoro svolto è stato perciò di beneficio non solo per i “mentee”, ma anche per i mentori, che sono stati ripagati da esperienze veramente stimolanti». La prima sessione ha in particolare coinvolto 14 coppie di mentor-mentee, mentre la seconda è già in fase di preparazione.
Novità poi sono arrivate anche per lo stesso comitato per l’innovazione, che si è arricchito di una new entry: ai già presenti Damiano De Crescenzo e Giuseppe Mariano, direttori generali di Planetaria Hotels e Vestas Hotels & Resorts, supportati da Ivan Artolli, managing director dell’Hotel de Paris di Montecarlo e Giuseppe Rossi, gm dell’Hotel Splendide Royal di Lugano, si è infatti aggiunto il direttore dell’Hotel Danieli di Venezia, Antonello de Medici, che a sua volta è stato incaricato di formare un gruppo di lavoro, pensato per collegare l’Ehma all’arte e alla cultura italiane, in particolare a importanti musei e teatri sul territorio nazionale.
Ancora in tema di formazione, il socio Franco Ensoli, titolare di Propenso, ha poi illustrato un progetto rivolto ai diplomandi degli istituti alberghieri, volto a trasmettere loro i principi fondamentali dell’accoglienza per indirizzarli al meglio sulla via da seguire, al fine di costruire un percorso professionale significativo e gratificante. Il socio Palmiro Noschese, managing director Italy di Meliá Hotels International, e capo del gruppo istituzioni, ha quindi informato i colleghi degli aggiornamenti apportati al premio Direttore dell’anno, tra cui l’introduzione del voto unico per i soci parte della giuria.
Forte di un’esperienza ineguagliabile di 9 mila ristoranti e 22 mila alberghi visitati, lo storico direttore della Guida Michelin dal 2005 al 2012, Fausto Arrighi, ha infine affrontato il tema dell’evoluzione della ristorazione d’hotel. E lo ha fatto suggerendo un parallelismo con l’arcinota guida transalpina fondata nel 1896, per consigliare ai primi avventurosi «voituriers» dove trovare benzina, meccanici, gommisti e, perché no, anche dove mangiare e dormire. Una pubblicazione che proprio in questi anni sta vivendo una decisiva transizione dal cartaceo al digitale, mantenendo però la continuità con i propri punti cardine di sempre: qualità dei prodotti, cotture, profumi e presentazione dei piatti. Un percorso, dunque, in equilibrio tra tradizione e innovazione: riferimento irrinunciabile anche per chi fa oggi ristorazione in albergo.

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