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L’economia del turismo dopo il WTC

Di Piero Roggi, 7 Giugno 2002

Ho avuto l’opportunità di conoscere gli Istituti Ritz tramite Andrea Mastellone, che vi aveva studiato e che attualmente è il direttore del Parc Hotel Casimiro di San Felice del Benaco. L’incontro con Mastellone è nato come momento professionale ma, nel tempo, abbiamo scoperto di avere molti punti di contatto e quindi abbiamo sviluppato un percorso comune: è diventato il referente di Job in Tourism per la zona di Brescia, scrive regolarmente su argomenti tecnici, intervista personaggi prestigiosi con cui ha relazione e mi ha introdotto presso gli Istituti Ritz. Avevo fatto due visite a quelle scuole e avevo avuto modo di entrare nella loro filosofia: la condivido e quindi mi ero chiesto cosa avrei potuto fare per sviluppare in Italia l’interesse verso studi indirizzati all’ospitalità che hanno la caratteristica di essere legati alla tradizione Svizzera con metodologie e programmi di tipo americano. La cosa più semplice, mi è parso, fosse quella di dare la possibilità di verificare di persona le strutture e, parlando con i docenti e la direzione, percepire le modalità didattiche alle quali si ispira la Ritz. Gli istituti Ritz si trovano a Le Bouveret, sul lago Lemano (in prossimità di Montreux) ed a Briga e quindi sono raggiungibili da Milano in giornata; una bella passeggiata in pullman passando all’andata dal San Bernardo per andare a Le Bouveret e dal Sempione al ritorno, proseguendo dalla visita a Briga.

Abbiamo quindi organizzato un pullman che lunedì 27 maggio è partito da Milano, lasciando dietro sé un tempo incerto per andare incontro alla pioggia che, mano a mano che si saliva il passo, si trasformava in neve: fa sempre una certa impressione quando si sono vissute giornate calde trovarsi immersi in una atmosfera bianca. Nel pullman non si avvertiva però questo cambiamento climatico; si discuteva serenamente e si attendeva, con interesse, l’incontro. Non si è più abituati a vedere gli studenti in giacca e cravatta e forse questo è il primo impatto; giovani da tutto il mondo che si muovono e sviluppano le loro attività di studio in maniera ordinata. Poi sono gli aspetti didattici e della struttura a richiamare l’attenzione; si viene a conoscenza che è possibile alternare il periodo di studi in Svizzera con uno in Australia o negli USA; che l’anno scolastico è diviso in due sessioni: uno in classe e l’altro in stage presso strutture Svizzere ed internazionali; si è colpiti dall’uso normale della lingua inglese che, pur essendo nella Svizzera francese, è la lingua ufficiale; si percepisce l’uso diffuso degli strumenti informatici. Sono molte le cose da sapere sul Ritz ed è per questo che la scuola offre la possibilità agli aspiranti allievi di soggiornare due giorni nell’Istituto prima di prendere la decisione, importante, se iscriversi a quei corsi. Sono convinto che non sia indispensabile che tutti facciano le stesse cose e che quindi i giovani si possano avvicinare alla propria professione del futuro in molti modi; sono ugualmente convinto però che, potendo vivere esperienze e seguire uno studio rigoroso come quello prospettato al Ritz, sarà più facile programmare il proprio percorso, soprattutto in periodi, come l’attuale, dove le attività si trasformano in sistemi sempre più complessi che richiedono adeguate conoscenze e capacità. Ritz.edu

Luca Marcantoni é uno studente dell’Università di Rimini presso la Facoltà di Economia del Turismo, iscritto al primo anno del corso di laurea in economia e gestione dei servizi turistici. Ha precedentemente studiato al liceo scientifico “F. Cecioni” di Livorno dove ha conseguito il diploma di maturità linguistica per le lingue inglese, francese, spagnolo. Lavora occasionalmente presso alberghi 4 stelle come cameriere/barista e sta concludendo un corso di receptionist organizzato dal Cescot di Rimini, finanziato dal Fondo sociale Europeo e dalla Provincia. Ha partecipato alla visita agli Istituti Ritz e ci trasmette le sue impressioni.

La visita del 27/05 agli Istituti Ritz mi ha dato la possibilità di capire che nel settore turistico esistono scuole di pensiero che vedono “l’industria dell’ospitalità” non solo come una “scienza” da studiare su libri di economia applicata, ma soprattutto come l’arte sopraffina di saper soddisfare le esigenze del cliente (impresa molto ardua, a mio avviso!). Il Presidente dell’istituto ha affermato che la sua non è una scuola per diventare camerieri modello o grandi chef di cucina; l’obiettivo è quella di preparare l’allievo alla sua carriera futura nel settore manageriale. Ma cos’è che fa la differenza con un’altra scuola? Gli Istituti “Cesar Ritz” puntano ad una visione internazionale dell’ospitalità, perché l’allievo sia preparato a soddisfare le esigenze di qualsiasi tipologia di clientela, in un mercato sempre più complesso come quello dell’ospitalità. Per avere un’idea del successo di questa filosofia basta dare un’occhiata alle “business card” degli ex allievi poste nelle bacheche affisse nei corridoi, alcuni esempi: Hilton, Holiday Inn, Waldorf Astoria, Plaza, e, ovviamente Ritz Carlton. Le rette dell’Istituto sono adeguate al tipo di formazione, anche se non ha prezzo, per una buona azienda, l’investimento in knowledge management, in quanto esso è sinonimo di qualità ed efficienza .

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