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Le strategie human resources di un hotel di prestigio, di un istituto europeo per il turismo e di una società di servizi in outsourcing

Di Giorgio Bini, 29 Febbraio 2008

www.tfpsummit.it

Si è appena conclusa la prima edizione del Tfp Summit. Molto soddisfatti si sono dichiarati tutti gli espositori, la maggior parte dei quali abbiamo conosciuto meglio in una serie di interviste apparse sulle scorse uscite della nostra testata. Anche questa volta abbiamo, perciò, incontrato alcuni protagonisti dell’evento. In questo numero, in particolare, parliamo di tre realtà molto differenti tra loro, che però attengono tutte al mondo del lavoro nel turismo: l’hotel Principe di Savoia di Milano, la scuola universitaria europea per il turismo, Uet, e la società di servizi in outsourcing, Quality service group Italia.

Giorgio Bartzocas (human resources manager dell’hotel Principe di Savoia di Milano).
«Le nostre strategie di gestione delle risorse umane sono il frutto di un’analisi accurata, che ha portato alla definizione di una serie di regole base d’incentivazione e di formazione. Tali principi sono poi collegati a un’oculata politica retributiva, abbinata a criteri di selezione del personale specificamente pensati per il nostro settore e legati a logiche che tengano anche conto delle essenziali dinamiche di network.
In particolare, la nostra azienda ha come obiettivo dichiarato una continua crescita interna delle proprie risorse, considerate il patrimonio fondamentale sul quale una società di servizi prestigiosa come la nostra deve necessariamente basarsi. Crediamo pertanto moltissimo in una formazione a 360 gradi (obbligatoria, professionale e interpersonale), abbinata a percorsi di carriera mirati a far emergere le future figure di riferimento per la struttura.
Le nostre politiche retributive, infine, non possono prescindere da un’attenta valutazione del mercato circostante e del costo della vita, in particolare della realtà metropolitana in cui operiamo. Per questo motivo, nostro obiettivo costante è trovare una dimensione retributiva che sia al contempo in linea con l’offerta del mercato e capace di mitigare i riflessi negativi dell’aumento dei prezzi al consumo: una politica che ci permette di trovare risorse umane competenti e adeguate al livello di servizio richiesto dagli ospiti del Principe di Savoia. È risaputo però che nella vita la gratificazione monetaria è solo una delle leve motivazionali. Noi perciò chiediamo sempre ai nostri selezionatori di individuare risorse motivate che abbiano tra i propri scopi una profonda passione per la propria professione e la costante ricerca della perfezione».

Marina Ambrosecchio (direttore unico di Uet, Istituto europeo per il turismo).
«Sin dalla creazione, nel 1993, di Uet, istituto europeo per il turismo, da parte di importanti tour operator europei, l’obbiettivo è stato quello di assicurare una profonda coesione tra il comparto operativo dell’industria dei viaggi e il mondo accademico.
I percorsi formativi dei corsi Uet si sono pertanto sempre sforzati di abbinare la formazione sul campo alle competenze teoriche, interrogando e analizzando l’evolversi delle componenti professionali, per rispondere alle esigenze reali delle aziende del turismo.
Tali corsi, dedicati sia al settore del tour operating sia a quello ricettivo alberghiero, si rivolgono ad allievi in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o della laurea, che dimostrino spiccate doti comunicative e interesse per la dinamicità di un comparto in continua evoluzione.
Ciò che chiediamo ai nostri allievi è la disponibilità alla polivalenza. A loro forniamo in cambio una serie di strumenti spendibili nei più vari ambiti professionali, anche in una dimensione internazionale.
Nel corso degli ultimi anni, in particolare, l’attenzione verso l’acquisizione di abilità di tipo informatico, in vista del potenziamento del settore destinato al web marketing, è aumentata sensibilmente. Si tratta di un trend rispondente alle necessità di un mercato che, proponendo sempre nuovi scenari sulla rete, è costantemente alla ricerca di nuove professioni».

Francesca Fabrazzo (responsabile dell’amministrazione del personale di Qsg Italia).
«Adattabilità e flessibilità. Questi termini, che mai come in questi anni caratterizzano il mondo del lavoro, sono all’origine della mission di Quality service group Italia: un’azienda nata con l’obiettivo di coordinare e guidare le risorse umane nella piena consapevolezza della loro individualità e non soltanto della loro accezione di fattore produttivo. Nostro obiettivo è, infatti, la soddisfazione del cliente attraverso la realizzazione personale delle nostre risorse umane, selezionate grazie a un accurato processo di ricerca, formazione, controllo e assistenza che non si esaurisce mai.
I candidati, che rispondono alle nostre inserzioni sulle riviste di settore e sul nostro sito internet, ma che a volte ci contattano anche basandosi sul classico passaparola, vengono selezionati attraverso colloqui individuali e, quindi, collocati al centro di un percorso formativo esperienziale che prevede un affiancamento diretto e costante, sia per chi si affaccia per la prima volta a questo mestiere, sia per chi collabora con noi da più tempo.
Il riconoscimento delle capacità e delle potenzialità di ciascuno trova, poi, sempre il corretto riscontro nelle nostre politiche retributive, che, prendendo a riferimento il Ccnl di categoria, prevedono una serie di incentivi e di scatti di carriera basati sull’impegno e sulle reali capacità del lavoratore. Per questo motivo è molto importante anche il monitoraggio costante dell’operato dei nostri collaboratori: un’attività assicurata dai nostri referenti in loco, vero collante tra Quality service group Italia e i clienti. Il nostro ampio bacino di risorse umane ci permette, infine, di rispondere in tempi brevi a ogni tipo di richiesta con un prodotto confezionato su misura delle esigenze delle aziende.

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