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Le nuove sfide dell´hôtellerie

L'head of Itb, David Ruetz, traccia il quadro dei temi più caldi dell'ospitalità contemporanea

L'head of Itb, David Ruetz, traccia il quadro dei temi più caldi dell'ospitalità contemporanea

Di Massimiliano Sarti, 13 Marzo 2014

Sicurezza informatica, online marketing e accoglienza privata. Sono stati questi i tre temi caldi dell’ultimo Itb Hospitality Day: la giornata dedicata all’industria alberghiera organizzata in occasione dell’Itb di Berlino, una delle più importanti fiere del turismo del Vecchio continente. «Il nostro appuntamento con l’hôtellerie affronta da sempre le questioni più attuali e sensibili del mondo dell’accoglienza, analizzando con attenzione tutte le nuove sfide a cui va incontro il settore», racconta il responsabile della stessa Itb, David Ruetz. «Il focus di quest’anno perciò non è affatto casuale. Il noto scandalo intercettazioni della National security agency americana ha infatti ulteriormente acuito la sensibilità collettiva su una questione che l’industria dell’ospitalità deve ormai imparare ad affrontare: le minacce contro la sicurezza dei dati privati raccolti dagli hotel nella loro attività quotidiana, soprattutto in forma digitale. Il difficile rapporto con le agenzie online, non solo in termini di commissioni ma anche di clausole contrattuali controverse, ha poi recentemente portato, in molti paesi, alla promulgazione di specifiche norme antitrust e all’emanazione di sentenze giudiziali. In Germania, per esempio, presto non sarà più possibile imporre alcuna condizione relativa alla parity rate. La crescente offerta di soluzioni di soggiorno extra-alberghiere a carattere privato rappresenta inoltre da tempo una vera spina nel fianco per gli operatori dell’hôtellerie, che ora provano a contrastare la diffusione di questo trend a livello mondiale. Tra le tendenze emergenti del mercato, non bisogna però neppure sottovalutare l’importanza dei crescenti flussi turistici provenienti dalla Cina, nonché l’esigenza, sempre più sentita, di armonizzare l’offerta di ospitalità del lusso con le più avanzate forme di soggiorno eco-compatibili.

Domanda. A proposito di sostenibilità: qual è il reale impatto che le attività di corporate social responsability esercitano oggi sull’industria dei viaggi (csr)?
Risposta. Anche questo è un tema sempre più sentito a livello internazionale. In tutto il mondo cresce infatti la percentuale di consumatori attenti alle questioni della sostenibilità ambientale e sociale. E queste persone non si preoccupano di tali tematiche solo a casa propria, ma desiderano pure trascorrere le proprie vacanze in destinazioni che permettano loro di ridurre al massimo l’impatto ambientale di spostamenti e soggiorni. Sempre più tour operator, compagnie aeree, hotel indipendenti e gruppi alberghieri stanno quindi oggi rispondendo a questa nuova esigenza, sia elaborando un’offerta di prodotti ad hoc, sia garantendo il rispetto di precise linee guida in ambito csr.
D. Le vacanze eco-sostenibili sono sicuramente un segmento imprescindibile del mercato contemporaneo. Oggi però si fa un gran parlare anche di viaggi esperienziali e di domanda di nicchia. Lei cosa ne pensa?
R. Credo che l’industria dei viaggi rifletta da sempre i trend della società nel proprio complesso. Il mondo cambia e con lui anche le cose che i turisti desiderano trovare in vacanza. Il trend legato ai viaggi esperienziali è così frutto della crescente domanda di prodotti personalizzati, in grado di distinguersi dall’offerta massificata. In molti paesi, inoltre, anche i cambiamenti demografici stanno influenzando l’industria del turismo: la popolazione più matura sta per esempio diventando ormai un target importante con esigenze specifiche, la cui rilevanza è destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni.
D. Cosa dovrebbe fare, perciò, l’industria dell’ospitalità per adattare la propria offerta ai nuovi trend della domanda?
R. Relativamente all’ultimo tema, occorrerà senz’altro pensare a una proposta attenta a tutte le esigenze di mobilità, che riduca al massimo la presenza di barriere architettoniche. La crescente rilevanza della domanda asiatica, inoltre, impone nuove sfide agli operatori dell’hôtellerie, che dovranno imparare a soddisfare esigenze di soggiorno spesso molto diverse da quelle tradizionalmente manifestate dai viaggiatori occidentali.
D. In un ambiente in tale frenetica evoluzione, quale sarà infine il futuro delle risorse umane nel turismo?
R. La presenza di collaboratori qualificati e motivati rimane uno dei fattori chiave per il successo di qualsiasi impresa del turismo. Dal punto di vista delle risorse umane, inoltre, numerosi sono i vantaggi per chi lavora in questo settore: le opportunità di carriera infatti non mancano, anche a livello internazionale. E soprattutto spaziano in numerosi ambiti differenti, premiando sia i ruoli operativi, sia le figure consulenziali, sia infine i profili a più alto contenuto tecnico e di know how.

I trend del turismo europeo

Nonostante le recenti difficoltà sperimentate da alcune economie del Vecchio continente, il 2013 è stato un ottimo anno per il mercato dei viaggi europeo. Secondo l’ultimo Itb World travel trends report, elaborato da Ipk International, i numeri del turismo da e verso il continente sono stati infatti molto positivi. In particolare, nel corso dei primi otto mesi dell’anno, si sono registrati 396 milioni di arrivi internazionali, corrispondenti a un +5,6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Le performance migliori si sono quindi riscontrate in Islanda, Slovacchia, Serbia e Lettonia: tutti paesi in cui la domanda estera è cresciuta in doppia cifra percentuale. Russia, Stati Uniti e Asia sono stati, per contro, le aree a garantire il maggiore apporto di visitatori verso il Vecchio continente. La maggior parte dei paesi europei ha quindi registrato incrementi della domanda russa, ma anche tedesca, britannica, norvegese, francese e svizzera. In Sud Europa, particolarmente bene sono andate poi Malta, il Portogallo e la Croazia, con un incremento degli arrivi compreso tra il +6% e il +8%. Non male, infine, anche le performance dell’Italia, che ha registrato una crescita della domanda internazionale pari al 2,5%.

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