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Le Marmotte in franchising

Di Antonio Caneva, 9 Febbraio 2001

Continua il viaggio di Job in Tourism per conoscere franchisor e franchisee

Le Marmotte in franchising

IL progetto coinvolge 100 agenzie di viaggio

Incontro il signor Burberi in Via delle Rimembrenze, in una grigia mattinata, a Busto Arsizio. Tutto, dal nome del mio interlocutore a quello della via, alla fredda mattinata che, per tristezza, faceva il paio con il vicino cimitero, faceva presagire un incontro poco simpatico. Mi era stato fatto il nome de LeMarmotte come di una struttura particolare e solo per curiosità avevo chiesto di incontrare il Signor Burberi. Dopo un paio di appuntamenti, saltati per un motivo od un altro, finalmente entravo nella loro sede. Beh, l’incontro si è rivelato invece uno di più simpatici avuti negli ultimi tempi e, tornando a casa, ripensavo alle interessanti caratteristiche della persona e della struttura che, assieme a due amici, aveva organizzato, 17 anni addietro. Agostino Burberi, sindacalista, alla soglia dei 40 anni, decide di cambiare vita (quanti vorrebbero e non ne hanno il coraggio) e assieme a due amici inizia questa avventura. In principio una cosa semplice, indirizzata ai giovani (da lì il nome) e poi una costante ascesa, caratterizzata da scelte individuali; le attuali 9 agenzie di proprietà difatti non sono mai state legate a marchi esterni potendo contare su propri cataloghi, che coprono ormai, praticamente tutte le destinazioni. Particolare è anche l’approccio alla clientela, fortemente fidelizzata che si identifica con il marchio. Il programma “15 coccole” ne è un esempio, esso contempla dal banco assistenza aeroportuale all’assistenza sanitaria, dagli sconti agli over 55 alle partenze garantite, dalla go card che dà diritto a sconti e vantaggi al telefono blu, 24 ore su 24, per le emergenze. In seguito il franchising ed anche questo affrontato in maniera molto specifica: un franchising di prodotto dove il franchisee non paga royalty ma è obbligato a vendere almeno il 30% dai cataloghi LeMarmotte ed un altro 35% dai cataloghi Alpitur e Teorema, con cui c’è un accordo. Un’altra delle caratteristiche de LeMarmotte è il coinvolgimento continuo degli affiliati nei progetti e particolarmente, in quelli più redditizi relativi ad accordi vuoto per pieno. Non a caso lo slogan è: “facciamo impresa assieme”. Le agenzie affiliate attualmente sono circa 100 e si prevede diventeranno 150 entro fine 2001. La crescita è ponderata, anche questo per scelta; si cerca di affiliare solamente chi realmente ha le caratteristiche ed i mezzi per riuscire: sono ammessi infatti ai corsi iniziali della durata di 4 mesi solo il 2% dei contatti avuti. Per iniziare l’attività bisogna prevedere un investimento di 300 milioni in tre anni, momento in cui generalmente si comincia ad avere un ritorno sull’investimento. Il costo dei mobili ed arredi incide per circa 100 / 120milioni, il primo anno i costo di personale conteranno per ulteriori 100 milioni circa e la differenza è necessaria per elasticità di cassa. LeMarmotte sviluppa un’attività di assistenza costante ai propri affiliati, dai corsi di formazione ai servizi offerti, tra cui un numero verde unico nazionale che smista automaticamente le chiamate all’agenzia più vicina. La finalità è di arrivare a quello che per il franchisee deve essere l’obiettivo a regime: fatturare 1,5 miliardi a dipendente, con una struttura ideale di due dipendenti ed un utile previsto di 50 / 60 milioni, oltre alla propria retribuzione. Il fatturato del gruppo LeMarmotte cresce velocemente, nel 2000 132 miliardi che si prevede diventeranno 180 nel 2001 ed assieme a queste cifre cresce la certezza di aver realizzato un progetto di successo, per se e per coloro che lo condividono.

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