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Le dimensioni mondiali dell’ospitalità

Di Antonio Caneva, 30 Agosto 2002

Ho ricevuto le rilevazioni sulle dimensioni delle società alberghiere ai primi posti al mondo e, facendo delle comparazioni con gli anni precedenti, ho notato una crescita continua, anche se non omogenea, dei gruppi presenti nella lista,. Ad esempio, Carlson Hospitality Worldwide nel 1998 aveva il suo marchio su 548 alberghi per 106.244 camere, nel 1999 616 alberghi e 114.161 camere, nel 2000 le cifre salivano a 716 e 129.234 e nel 2001 rispettivamente 788 e 135.066 mentre Marriott International nel 1998 aveva 1.686 alberghi per 328.300 camere salite nel 2001 a 2.398 alberghi per 435.938 camere. Le compagnie italiane sono notoriamente di piccole dimensioni, e questo è un pò il limite della nostra industria dell’ospitalità, difatti, in questa lista, nel 2001il più grande gruppo, Jolly Hotels, figura al 117esimo posto con 46 alberghi per 7.334 camere. Noi italiani siamo notoriamente degli individualisti ma, nel campo del lavoro, dovremmo attingere maggiormente alle esperienze internazionali che spingono ad una maggior razionalizzazione. Le grandi compagnie internazionali raggiungono dimensioni ragguardevoli con politiche di franchising e management a riprova che, a livello mondiale, questa è una scelta vincente; non a caso la più grande compagnia al mondo, Cendant, con 553.771 camere sviluppa unicamente politiche di marchio. Diventare allora tutti uguali, anonimi alberghi standardizzati che non lasciano spazio per gli ospiti alla fantasia ed alla “scoperta”? Certamente no, non gettiamo quanto di buono possediamo e che ci è generalmente riconosciuto; cerchiamo invece di razionalizzare i nostri sforzi. Unirsi a marchi consolidati vuol dire anche attingere a sistemi di commercializzazione progrediti, vuol dire far avanzare la struttura con tecniche gestionali adeguate, vuol dire accedere ad informazioni altrimenti non reperibili; vuol dire, in ultima analisi, far crescere la propria azienda. Io ho un caro amico che mi ripete continuamente la validità della scelta effettuata di aderire ad un programma di franchising di un grande gruppo; malgrado questo però non tutte le situazioni sono uguali e le singole condizioni e proposte vanno valutate con attenzione evitando comunque un atteggiamento di preclusione al nuovo.

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