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Le città: un segmento in salute

Numeri in crescita per l'industria dei viaggi delle aree urbane del Vecchio continente

Numeri in crescita per l'industria dei viaggi delle aree urbane del Vecchio continente

Di Marco Bosco, 27 Marzo 2014

Londra, Parigi, Berlino, con Roma appena sotto il podio. Sono le località campioni del turismo metropolitano europeo: un segmento in salute, l’anno scorso capace di registrare una crescita, in termini di pernottamenti, del 3,6% rispetto al 2012. Lo rivelano i dati preliminari dell’Ecm benchmarking report 2014, realizzato dal network European Cities Marketing (Ecm), che riunisce al proprio interno gli uffici turistici, i convention bureau e le organizzazioni di marketing delle principali città del Vecchio continente. «Le aree urbane continuano a rappresentare i veri driver dell’industria europea dei viaggi», spiega il presidente di Ecm, Ignasi de Delàs. «Ed è l’internazionalizzazione una delle parole chiave del loro successo». Secondo le informazioni contenute nel rapporto, infatti, il numero dei pernottamenti generati dai viaggiatori internazionali nel corso del 2013 sarebbe cresciuto a un ritmo tre volte superiore a quello delle presenze garantite dalla domanda domestica.
«La nostra ricerca», prosegue de Delàs, «mostra chiaramente come il successo del turismo cittadino sia basato su un mix particolarmente diversificato di bacini outgoing. Nel 2013, tra le altre cose, le presenze generate dai cosiddetti paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) sono cresciute a ritmi esponenziali. Grazie a tale differenziazione della domanda, le aree urbane del Vecchio continente hanno così potuto far fronte alle difficoltà di alcuni mercati tradizionali come la Spagna o l’Italia, ancora alle prese con una congiuntura economica difficile. In altre parole, focalizzare l’attenzione sul target dei viaggiatori internazionali è stata la mossa vincente, che ha garantito gli ottimi risultati turistici registrati dalle città europee nel corso del 2013».
In termini numerici, notizie particolarmente positive arrivano quindi da alcuni bacini di domanda classici come gli Stati Uniti (presenze a +2,6%), la Germania (+5%), il Regno Unito (+8,8%) e la Francia (+5,6%), mentre in calo, come accennato da de Delàs, appare la richiesta proveniente da Spagna (-3,1%) e Italia (-3,6%), anche se il totale dei viaggi generati dai due paesi mediterranei continua a contribuire per il 10% dei pernottamenti complessivi registrati nelle città europee. A crescere in maniera esponenziale sono stati però, appunto, i mercati cinesi (+11,4%) e russi (+9,4%), con la domanda del paese euro-asiatico che ha ormai raggiunto un’entità pari a quella iberica.
Se infine tutte le città inserite nella top 10 europea (a questo proposito si veda il grafico sopra, ndr) hanno visto il numero delle proprie presenze aumentare nel corso del 2013, con la notevole eccezione di Madrid (-4,3%), a performare particolarmente bene sono state, in realtà, alcune destinazioni secondarie come Lovanio, in Belgio (+26%), nonché le croate Zagabria (+12%) e Spalato (+22%), e la slovacca Bratislava (+17%).

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