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Lavoro e AI: cinque consigli per affrontare il cambiamento

L'impatto dell'AI sul mondo del lavoro, dai contorni ancora incerti, comporterà la capacità di adattarsi al cambiamento: dall'analisi delle nuove competenze richieste alla valorizzazione delle soft skills, ecco da dove partire

L'impatto dell'AI sul mondo del lavoro, dai contorni ancora incerti, comporterà la capacità di adattarsi al

Di Job in Tourism, 16 Aprile 2024

Che sia destinata a cambiare il mondo del lavoro – e che lo stia, in parte, già facendo – ci sono pochi dubbi. Su come questo avverrà, con quali modalità, tempistiche e ripercussioni sulle professioni oggi esistenti, invece, si fanno proiezioni ed analisi, ma i confini della “rivoluzione” dell’AI sono ancora in gran parte da esplorare.

Fatto sta che, a quanto sostiene un’indagine globale svolta da Indeed, i lavoratori non sembrano poi così spaventati dal cambiamento. Anzi, 9 su 10, over 65 inclusi – sostiene questo sondaggio – si dicono fiduciosi di riuscire ad adattarsi all’evoluzione dei propri ruoli professionali, anche in Italia (88%), Qui da noi, l’81% degli italiani si dichiara pronto alle trasformazioni che in linea generale interesseranno il mondo del lavoro nei prossimi 18 mesi (e le proporzioni non cambiano granché nemmeno a 5 anni: 78%), con il 56% che si dice ottimista rispetto all’aumento dell’uso della tecnologia al lavoro. Aumento della produttività (65%), miglioramento della comunicazione (48%) e del benessere al lavoro (42%) sono i benefici maggiormente attesi a livello globale.

Certo è che bisognerà prepararsi a un cambiamento che, senza dubbio, comporterà evoluzioni – compresa la prevedibile scomparsa di alcune figure professionali a vantaggio di altre. Ecco, allora, cinque consigli redatti da Indeed per iniziare a farlo.

Familiarizzare con l’IA

“Non aspettiamo di iscriverci a un corso specifico o che il datore di lavoro lo organizzi – è il primo invito -. Iniziamo a familiarizzare con gli strumenti di intelligenza artificiale generativa e ad apprenderne le basi, anche solo per gioco; per capire quali sono le potenzialità e come potremmo sfruttarle per le nostre esigenze professionali. Saranno ben presto parte del nostro quotidiano”.

Focus sulle competenze

Il secondo consiglio è quello di individuare nel dettaglio quali siano le nuove competenze richieste dal mercato per il ruolo che interessa e tenere così il passo. Per farlo, si può interrogare la stessa IA generativa o fare un’analisi accurata degli annunci di lavoro.

Sviluppare le soft skill

L’intelligenza generativa può replicare e prevedere. Non sostituisce la capacità di comunicare o di negoziare competenze, la leadership, il pensiero creativo o l’intelligenza emozionale. “Investire sullo sviluppo delle proprie soft skills, conta oggi ancor più di ieri – è il terzo consiglio -. Se le altre abilità potranno essere sostituite dalle macchine, queste competenze potranno ancor più fare la differenza“.

Essere flessibili

La flessibilità è fondamentale in un mondo del lavoro in rapida evoluzione. “Partecipare a progetti di formazione trasversale in un dipartimento diverso da quello di appartenenza o collaborare con altri gruppi in azienda potrebbero portare a nuove occasioni. È importante essere aperti agli sviluppi che può prendere la nostra carriera, anche se diversi da quelli che ci si aspettava inizialmente. Le mansioni – è l’osservazione – potrebbero cambiare, i ruoli ridefinirsi”. Saper cogliere la trasformazione faciliterà il percorso professionale e abituerà maggiormente al cambiamento e all’adattamento.

Costruire il proprio personal branding e il proprio network

Usare i social network professionali per valorizzare la propria esperienza, aggiornare costantemente il proprio curriculum vitae, mantenere una rete di contatti o, ancora, frequentare gli appuntamenti chiave per il settore sono indicazioni sempre valide, anche nell’epoca della nascente AI generativa. “Sono tutte abitudini da coltivare in questi anni in cui tutto succede molto rapidamente. L’intelligenza artificiale cambierà indubbiamente il nostro modo di lavorare. Non importa a che punto siamo nel nostro percorso, dovremo continuare ad adattarci o ad apprendere nuove competenze. Il vero successo – è l’indicazione finale – risiederà nella capacità di sfruttare la tecnologia per rendere il lavoro sempre più appagante e capace di valorizzare le unicità dell’essere umano”.

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