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Lavorare open air: un trampolino di lancio per il futuro

Dagli alloggi alle iniziative di formazione e welfare: le aziende raccontano come sta cambiando il lavoro in villaggi e campeggi, che per l’estate offrono molte possibilità di inserimento, ideali anche per i più giovani  

Dagli alloggi alle iniziative di formazione e welfare: le aziende raccontano come sta cambiando il lavoro in

Di Silvia De Bernardin, 24 Aprile 2025

Per molti è stata e continua a essere la prima esperienza di lavoro nel turismo, quella che si fa al termine della scuola, se non addirittura durante i tirocini previsti dall’alternanza scuola-lavoro, anche senza avere una formazione specifica nel settore. E se in passato era spesso sinonimo di giornate lavorative infinite, paghe ridotte e condizioni non proprio ottimali, oggi lavorare in villaggi e campeggi è molto diverso. Sono molte le realtà che negli anni hanno investito nelle risorse umane, con iniziative volte a favorire esperienze stimolanti e percorsi di crescita professionale che rendono il lavoro stagionale open air un’occasione ben spendibile poi anche altrove, oltre che per un’eventuale crescita interna. Ce lo raccontano in questo approfondimento dall’ultimo numero del nostro magazine (sfogliabile per intero a questo LINK) i responsabili HR di aziende e gruppi che, alle porte dell’estate, offrono molte possibilità di inserimento, perfette anche per i più giovani.

Club Med: un’esperienza di respiro internazionale

È il caso di Club Med, che per l’estate ricerca centinaia di profili, soprattutto nell’F&B, per le due strutture italiane del gruppo di Cefalù e Pragelato e per quelle presenti in Europa e nel resto del mondo. “La mobilità internazionale – ci spiega la Recruitment Manager per l’Europa del Sud del gruppo, Elena Bercellino – è una caratteristica distintiva da sempre di un’esperienza in Club Med, incoraggiata dalla sua presenza mondiale, la quale garantisce, oltre alla continuità lavorativa e alla possibilità di sviluppare una carriera internazionale, anche di effettuare una job rotation tra vari settori”. La selezione è a tutto campo: “In base al ruolo e alle responsabilità, ricerchiamo candidati con esperienza pregressa nella mansione richiesta, ma anche profili junior che abbiano voglia di intraprendere un percorso di crescita professionale. Il requisito principale per tutti riguarda la condivisione dei valori che sono al centro dell’azienda: responsabilità, multiculturalità, spirito pionieristico, gentilezza e libertà”. E poi, l’ottima conoscenza del francese e dell’inglese, sia per le posizioni più a contatto con i clienti, come quelle di Receptionist, SPA Therapist, Addetto alle vendite in boutique o Chef de Rang, che per Capi Partita, Sous-Chef e Capi Pasticceria che lavorano in team multiculturali.

Tra i progetti attivati per facilitare il recruiting c’è quello che in queste settimane sta portando i selezionatori di Club Med in giro per le scuole alberghiere italiane. L’obiettivo è far conoscere il marchio e le opportunità di inserimento ai più giovani, creando sia opportunità di stage per gli studenti sia di lavoro immediato per i ragazzi in uscita dalla scuola alla fine dell’anno. L’idea è individuare figure adatte dal punto di vista della motivazione, da far crescere internamente attraverso l’esperienza sul campo e la formazione erogata dall’Università dei Talenti interna di Club Med, con percorsi dedicati al passaggio da un mestiere all’altro, allo sviluppo di soft skills, all’apprendimento di nuove lingue e alla fortificazione delle competenze tecniche. 

Club del Sole: i talenti si coltivano a scuola

Quella del rapporto diretto con le scuole è la strada intrapresa anche da Club del Sole. L’azienda ha recentemente annunciato l’acquisizione di una nuova struttura in Abruzzo portando così il proprio portfolio di villaggi a quota 27, in 8 diverse Regioni italiane; al momento, ci sono posizioni aperte in tutti i reparti, dalla Manutenzione alla Cucina e Sala fino all’Accoglienza e all’Housekeeping. “Accogliamo gli studenti nelle nostre strutture per gli stage, ma anche noi andiamo nelle scuole per fare formazione, incontrarli e raccontare loro cosa significhi concretamente lavorare nel turismo”, racconta la Chief Human Resources Officer del gruppo, Elisa Guerra. L’azienda cerca di porre grande attenzione ai tirocini: “Facciamo in modo che i ragazzi siano seguiti adeguatamente attraverso la figura dei coordinatori, che sovrintendono agli stage. L’obiettivo è che possano fare un’esperienza stimolante e utile dal punto di vista formativo e professionale”. 

Per gli inserimenti lavorativi veri e propri, l’azienda richiede esperienza pregressa nel ruolo, ma soprattutto competenze organizzative e gestionali, forti capacità relazionali e ottime competenze linguistiche. Da parte sua, Club del Sole sta investendo su wellness e welfare per i dipendenti, con nuove iniziative di formazione della Club del Sole Academy, “per migliorare la qualità dell’ospitalità e coinvolgere il personale nella crescita aziendale”. L’accento è posto in modo particolare “sulla valorizzazione dei talenti e lo sviluppo delle competenze trasversali, fondamentali per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. La formazione continua e mirata – rimarca Guerra – non solo garantisce un servizio di alta qualità agli ospiti, ma favorisce anche un ambiente di lavoro positivo e stimolante, in cui ogni collaboratore può esprimere al meglio il proprio potenziale”.

Human Company: il benessere al centro

Oltre 700 sono le posizioni aperte anche nel gruppo Human Company, che cerca personale per le strutture hu openair, tra cui village e camping in town, presenti in Veneto, Toscana e Lazio e Lussemburgo, oltre che per la dimora storica Palagina alle porte del Chianti e il PLUS Florence di Firenze. Gli inserimenti sono previsti in diversi ambiti: nel settore ricettivo e di assistenza clienti, nell’area servizi, nell’F&B e in quello della manutenzione generale e delle aree verdi. “Per Human Company – sottolinea Mattia Rosati, Chief Corporate Services Officer – le persone rappresentano un pilastro fondamentale. Per i lavoratori abbiamo implementato negli anni numerose iniziative come corsi di formazione, percorsi di crescita e pratiche di welfare aziendale dedicate alla cura del benessere personale come l’attivazione di uno sportello per il supporto psicologico. Per noi, si tratta di aspetti imprescindibili che, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, andremo ulteriormente a integrare ed evolvere”.

Il Pioppeto Camping & Residence: gli aspetti concreti contano

Un impegno che, in molti casi, interessa anche strutture singole, come Il Pioppeto Camping & Residence di Vasto Marina. “Si associa ancora il lavoro in campeggio a grandi camerate in cui il personale vive stipato dopo molte ore di lavoro. Invece – ci tengono a evidenziare dal team HR – ci sono realtà, anche piccole come la nostra, che investono molto nel benessere dei collaboratori a partire dagli aspetti più pratici e spesso trascurati, come gli alloggi, eppure fondamentali per garantire condizioni di lavoro attrattive. Anche noi ci stiamo muovendo in questa direzione con l’impegno a rendere i contratti di lavoro ancora più trasparenti, migliorare l’organizzazione dei turni, creare le condizioni per un ambiente che sia per il team il più possibile sereno e disteso e rendere gli alloggi più confortevoli”.

Per approfondire: Numeri e tendenze del turismo all’aria aperta 

La stagione 2025 si preannuncia come di consolidamento per il turismo outdoor italiano con la previsione di 67,7 milioni di presenze: un dato in linea con l’andamento dei flussi turistici dell’ultimo anno. Per l’estate le presenze previste sono circa 55,8 milioni, mentre si conferma la rilevanza strategica dei mesi spalla della stagione, come maggio e ottobre. Sono le stime diffuse dall’Osservatorio del turismo outdoor di Human Company e THRENDS. A trainare il comparto è ancora una volta il mercato estero, per il quale si prevedono oltre 38 milioni di presenze (+1% rispetto al 2024). Per il mercato domestico la previsione è di 29,7 milioni di presenze, in leggero calo rispetto all’anno precedente (-2%): a incidere sono la diminuzione del potere d’acquisto e la ricerca di destinazioni alternative nel Mediterraneo. Intorno ai 4,97 miliardi di euro si aggira, invece, l’impatto economico. L’Osservatorio ha anche delineato i trend del settore, tra i quali emerge una crescente “alberghierizzazione” dell’offerta, con l’introduzione di servizi strutturati, di qualità e sempre più simili a quelli del settore alberghiero. Parallelamente si assiste a una riqualificazione selettiva delle strutture, trainata da investimenti di gruppi italiani e internazionali, orientati verso formule ibride e upgrade dei servizi. Il tema del benessere all’aria aperta emerge come centrale, con proposte che integrano natura, wellness e alimentazione consapevole. Infine, il digitale, che gioca un ruolo chiave nell’outdoor, tra domotica e app per interagire con i servizi dei villaggi e vivere appieno l’esperienza di soggiorno.

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