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Lavorare nel turismo oggi

Di Anna Romano, 18 Febbraio 2005

Un attento pubblico di operatori del settore e studenti di scienze turistiche ha seguito con interesse il convegno dedicato alla “Flessibilità nel turismo”, che Job in Tourism ha organizzato giovedì 10 febbraio presso l’Hilton Milan di via Galvani.
Il tema entrava nel vivo delle concrete problematiche che oggi chi lavora nel turismo deve affrontare per essere in regola con le nuove normative introdotte dalla legge 276/2003, meglio nota come legge Biagi. Ci si domanda, infatti, se cambierà il modo di lavorare nel turismo.
Le forme del lavoro e le modalità contrattuali sono state profondamente trasformate dal legislatore, e nel medesimo tempo sono mutate le esigenze del mercato, le figure professionali richieste e sono molto cambiati anche gli stessi scenari internazionali che tanto influiscono sul mondo del turismo.
I diversi relatori hanno affrontato il tema da differenti punti di vista, disegnando un’ampia panoramica delle opportunità e dei riflessi della nuova normativa sul lavoro nel turismo.
L’avvocato Francesco Lavoro, esperto di diritto del lavoro, ha aperto il convegno con un’esauriente e dettagliata trattazione delle nuove forme di flessibilità e delle tipologie contrattuali recenti, ricordando tra l’altro come il decreto legislativo 68/2001 avesse già radicalmente mutato il quadro delle assunzioni a termine, nel passato sempre molto rigido. Riguardo al tempo parziale, ha sottolineato le numerose e importanti modifiche introdotte dalla legge Biagi alla regolamentazione del part-time. Ha inoltre posto in rilievo il ruolo delle nuove tecnologie, soecificando che «se da una parte introducono mutamenti epocali nel modo di lavorare, a un ritmo sempre più vorticoso, dall’altro inducono a cambiamenti culturali ancor più radicali e, per questo, generatori di stress sempre più difficili da sopportare. Il cambiamento della mentalità sembra essere la sfida più difficile, ma è la sola che può portarci a utilizzare le nuove tecnologie e a tenerle sotto controllo allo scopo, fondamentalmente, di utilizzarne tutti i vantaggi».
A proposito del tele-lavoro ha poi aggiunto che «la richiesta di sempre maggiore flessibilità da parte del mercato porta le imprese a rivedere continuamente la struttura organizzativa e a trasformare la piramide in rete, eliminando la maggior parte dei livelli gerarchici per privilegiare i livelli funzionali. Cambia anche l’occupazione e, con essa, la disoccupazione e la cosiddetta inoccupazione. Con il tele-lavoro si sposta il lavoro in luogo della risorsa umana».
L’avvocato Luca Failla, dello Studio Abbatescianni e Associati, Osborne Clark e Alliance, ha con precisione illustrato le novità introdotte dalla Legge Biagi in merito a lavoro interinale, somministrazione di lavoro, appalto di servizi, definendone casi di utilizzo, limiti, casi di divieto e possibili sanzioni. Una materia particolarmente delicata, su cui è necessario che entrambe le parti, lavoratori e datori di lavoro, siano perfettamente informate.
Francesca Volpicelli, del Gruppo Adecco Formazione Lombardia, ha illustrato i risultati dell’erogazione corsi finanziati Forma.temp per il settore turistico/alberghiero, e ha presentato la Adecco management School per la formazione manageriale.
Argomento dell’intervento di Barbara Pigoli, consulente progettazione, formazione e sviluppo, lo stage formativo come concreta opportunità d’inserimento lavorativo.
La dottoressa Pigoli ha specificato funzioni e finalità del Fondo sociale europeo «principale strumento finanziario a sostegno della politica sociale dell’Unione europea, finalizzato allo sviluppo delle risorse umane e al miglioramento dei mercati del lavoro dei paesi Ue e fondato su quattro pilastri: occupabilità, per lottare contro la disoccupazione giovanile e prevenire la disoccupazione di lunga durata, passare da misure passive /sussidio a misure attive (formazione), incoraggiare strategie di partnership, facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro. promuovere un mercato del lavoro aperto a tutti; imprenditorialità; adattabilità per adeguare l’organizzazione del lavoro al cambiamento e promuovere equilibrio tra flessibilità e sicurezza; pari opportunità».
Ha poi illustrato i vantaggi della formazione cofinanziata come «mezzo per realizzare progetti formativi di alta qualità, possibilità per coprire costi e spese, modalità operativa che offre e quindi richiede monitoraggio gestionale».
Paolo Bonelli, amministratore di Advisor, ha approfondito le competenze e capacità rispetto ai processi di selezione per le attività turistiche, focalizzando l’attenzione sull’aumento dell’offerta formativa per i giovani interessati a operare in questi ambiti, anche perché si tratta di uno dei pochi comparti che offre nuovi posti di lavoro, e di consseguenza sull’importanza che riveste l’attività di reclutamento e selezione di personale in questo comparto. Distinguendo tra due tipi di figure professionali, quelle “di mestiere” per le quali contano soprattutto le capacità professionali, e quelle “di contatto” la cui principale caratteristica devono essere le competenze relazionali, una dote innata difficile da insegnare.
Paola Iemmallo, human resources manager Hilton Milan, sede del convegno, ha raccontato con precisione e grande chiarezza l’esperienza di Hilton Milan nel graduale ricorso all’outsourcing, ponendone in rilievo i problemi, i limiti ma anche i vantaggi rispetto al budget.
A metà dei lavori, il direttore di Job in Tourism Antonio Caneva ha presentato la nuova edizione di Tourism web awards, il premio dedicato ai migliori siti web del mondo turistico-alberghiero, che quest’anno include anche i siti enogastronomici.

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