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La sfida di un progetto ambizioso

Di Massimiliano Sarti, 1 Agosto 2008

Ha la pacatezza e la sicurezza di chi conosce bene il proprio valore Maurizio Romani, mentre racconta i motivi che lo hanno spinto ad accettare il suo nuovo incarico di general manager dell’Aquapura Douro Valley: boutique hotel dedicato al segmento del lusso aperto da appena un anno sulle rive del Douro, a pochi chilometri da Peso de Régua, piccola località del Portogallo settentrionale. «È la possibilità di partecipare al lancio di un progetto ambizioso, il fattore principale che mi ha convinto ad accettare l’offerta rivoltami dal gruppo Aquapura. Il resort della valle del Douro è, infatti, il primo prototipo di una serie di hotel che sorgeranno nei prossimi anni, con lo stesso brand, in Brasile, a Panama, in Italia, in Macedonia e in Repubblica Ceca. È perciò il luogo in cui stiamo sperimentando gli standard di servizio che poi apparterranno a tutti gli alberghi della nuova catena».
Quarantasei anni, una lunga carriera alle spalle, caratterizzata in particolare dalla direzione di numerosi boutique hotel situati nelle migliori location d’Italia, per Romani la qualità del servizio nel comparto del lusso non è certo più un mistero: «Gli standard degli alberghi della nostra categoria sono simili un po’ dappertutto. Per fare la differenza occorre perciò puntare soprattutto sull’unicità della propria struttura, che, peraltro, è spesso legata indissolubilmente alle caratteristiche del territorio in cui l’hotel è inserito. Nel nostro caso, per esempio, ci troviamo in una regione ancora relativamente poco conosciuta dal grande turismo internazionale. Pochi, in particolare, sanno che nella nostra area si produce ben il 95% del Porto di tutto il Portogallo. Come non sfruttare allora tale straordinaria ricchezza? Così abbiamo pensato di far trovare in tutte le camere dei nostri ospiti in arrivo una bottiglia pregiata del celebre vino liquoroso lusitano. Una piccola sorpresa, alla quale poi naturalmente accompagniamo un’articolata offerta d’itinerari alla scoperta della regione e delle migliori enoteche della nostra zona».
Appoggiato su morbide colline irte di vigneti che lentamente digradano verso il fiume, l’Aquapura Douro Valley è un hotel di design incastonato in una residenza aristocratica di campagna del diciannovesimo secolo. «Proprio la commistione tra il minimalismo contemporaneo dell’arredamento e l’aspetto classicamente signorile della struttura originaria è stato il trait d’union che ha caratterizzato l’opera dei designer lusitani di fama internazionale responsabili delle opere di ristrutturazione: Giano Gonçalves, Luis Rebelo de Andrade e Nini Andrade Silva», prosegue Romani. «La loro opera, in particolare, si è ispirata all’ambiente in cui il resort è inserito, richiamando nei cromatismi degli interni i caldi colori dei vigneti e la freschezza dell’acqua del fiume. Acqua, che peraltro sarà il tema comune di tutte le strutture della catena, la cui localizzazione è prevista sempre in prossimità della costa, sulle rive di un lago oppure lungo le sponde di un fiume».
Una caratteristica distintiva, insomma, che contraddistinguerà tutti gli hotel del gruppo e che rimanda immediatamente a una sensazione di benessere e relax. «La nostra spa di ben 2.200 metri quadrati è, in effetti, un altro dei punti forte della nostra offerta», aggiunge Romani. «Anche in questo caso, abbiamo deciso di dare una connotazione precisa alla nostra proposta. I viaggiatori contemporanei hanno, infatti, ormai raggiunto una notevole consapevolezza in merito alle diverse tipologie di offerta wellness. Preferiscono, perciò, recarsi in quei luoghi dove hanno la certezza di trovare i propri trattamenti preferiti. Così noi abbiamo affidato la gestione della nostra spa al brand Ytsara, la cui filosofia benessere si ispira alla tradizione delle pratiche olistiche tailandesi. A esso affianchiamo inoltre la presenza dei prodotti della celebre linea estetica di Karin Herzog».
Design, territorio e benessere. Sono queste, quindi, le tre leve su cui l’Aquapura Douro Valley punta maggiormente per affermarsi sul mercato. «Per ora», conclude Romani, «siamo molto conosciuti in Portogallo. La nostra idea però è quella di aumentare il tasso di occupazione, rivolgendoci soprattutto ai viaggiatori internazionali. A tal fine abbiamo per esempio dato il via a una strategia di comunicazione capace di farci entrare in network e guide on-line come Virtuoso e Andrew Harper, che hanno un impatto particolarmente rilevante all’interno del mercato americano. Infine, ci stiamo attivando anche per concludere accordi con i maggiori tour operator internazionali specializzati nell’offerta lusso».

Identikit di Maurizio Romani

Cagliaritano, 46 anni, Romani ha percorso tutti i gradini della carriera alberghiera, iniziando fin dall’età adolescenziale a lavorare durante la stagione estiva come receptionist and cashier presso l’hotel Capo Boi di Villasimius in Sardegna. Nel 1993, dopo un’esperienza di 5 anni e mezzo a Londra con diversi incarichi in varie strutture di prestigio, torna nella sua isola d’origine e ricopre la carica di assistant manager del Forte village, hotel Castello. In seguito è food&beverage director dell’hotel Danieli di Venezia, nonché general manager consultant dell’hotel le Palme di Milano Marittima (Ra). Dal 2001 a oggi, inoltre, dirige, nell’ordine, il Park hotel Siena, il Grand Hotel Palace di Roma, il Caesar Augustus hotel di Anacapri (Na) e l’hotel Andana di Castiglione della Pescaia (Gr). Instancabile, infine, la sua costante attenzione alla formazione personale, che lo porta a frequentare corsi e seminari presso alcune delle più prestigiose istituzioni dell’educazione turistico-alberghiera a livello manageriale.

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