«Il mercato italiano è sempre più interessato alle nuove figure professionali». È il parere di Riccardo Laudadio, direttore di Domina hospitality school, che individua nei grandi gruppi dell’hôtellerie internazionale i player alla ricerca di risorse umane ad alto valore aggiunto, capaci cioè di padroneggiare le più innovative tecniche alberghiere rese disponibili dalle nuove tecnologie. «Mi riferisco soprattutto a quelle skill che hanno a che fare con il web marketing, il revenue management, la vendita e la comunicazione on-line», spiega Laudadio. «Ma anche a posizioni come quella di cost controller, una figura professionale che i principali gruppi dell’hôtellerie presenti in Italia stentano a trovare nell’attuale mercato del lavoro. Proprio a questo proposito, dal mese di giugno abbiamo dato vita a un corso di formazione incentrato sui principi dello Uniform system of account, un sistema di contabilità industriale diffuso tra le maggiori corporate Usa e adattato alle esigenze del settore alberghiero. Come spesso accade, per questo progetto ci siamo avvalsi della collaborazione della scuola di formazione manageriale e imprenditoriale Uninform, con cui abbiamo realizzato un percorso didattico composto da tre settimane di lezioni in aula e da un anno di tirocinio pagato in strutture selezionate».
Ma l’attività della Domina hospitality school non si limita ai corsi di formazione. Il suo campo d’azione comprende anche programmi per la valorizzazione del personale interno alle aziende, nonché corsi di aggiornamento pensati appositamente per i professionisti del settore. Forza e credibilità della scuola targata Domina sono basate sulla ricerca di partnership con realtà importanti come lo stesso Uninform group di Roma e l’università Federico II di Napoli. «Non solo», prosegue Laudadio. «Numerose sono le società di consulenza specializzate nel mondo del turismo che collaborano con noi. Si tratta di aziende non necessariamente vocate alla formazione, ma in grado di fornire quelle competenze e quelle esperienze necessarie ai nostri corsi. Inoltre, in questi mesi stiamo estendendo sempre più il network di hotel con cui collaboriamo. Sul territorio nazionale sono ormai oltre 500 gli alberghi con i quali abbiamo instaurato relazioni continuative. Infine, è di poco più di un mese fa l’accordo con Synapsis, una società specializzata in formazione di personale food & beverage operativo. Una nuova partnership tesa ad ampliare l’offerta didattica anche a settori esterni al nostro tradizionale target di riferimento costituito da laureati e neolaureati».
Ma qual è il futuro della formazione, in un settore che fa pochissimo uso dei finanziamenti messi a disposizione dalle istituzioni per l’aggiornamento e la valorizzazione del personale? «In effetti i manager del turismo, soprattutto i direttori d’albergo e le proprietà, sembrano ignorare i percorsi di accesso ai fondi pubblici riservati allo sviluppo delle risorse umane», conferma Laudadio. «Proprio per questo motivo, un altro dei nostri servizi è quello di fornire la consulenza necessaria a ottenere tali finanziamenti. Ritengo, inoltre, che nel prossimo futuro le imprese acquisiranno la giusta consapevolezza dell’importanza di una formazione continua del personale. Allora le società arriveranno, con ogni probabilità, a stanziare una percentuale oscillante tra il 2 e il 3% del proprio fatturato per programmi mirati alla valorizzazione delle risorse umane. Da non dimenticare è anche la strada dei fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua: uno strumento legislativo che fornisce la possibilità, alle organizzazioni di rappresentanza delle parti sociali maggiormente rappresentative, di costituire organismi di natura associativa ai fini dell’aggiornamento e della qualificazione professionale dei lavoratori di un determinato settore economico».
L’obiettivo primario di una scuola rimane, però, quello di garantire il successo professionale dei propri allievi. E da questo punto di vista la Domina hospitality school sembra decisamente rispettare la propria mission fondante. «C’è un dato che mi pare significativo», conclude Laudario. «Tra i nostri allievi non occupati di cui siamo riusciti a seguire l’iter professionale, una percentuale attorno all’80% ha trovato lavoro nel periodo immediatamente successivo a uno dei nostri corsi. Credo che ciò sia dovuto alla serietà dei nostri programmi, soprattutto quelli di maggiore durata, che prevedono normalmente periodi di stage di sei mesi in due strutture differenti. Un lasso di tempo più che sufficiente per formare i nostri allievi e, al contempo, consentire loro di trovare un contratto soddisfacente».
L’outdoor training
Tra le varie proposte formative della Domina hospitality school, una particolare menzione merita l’outdoor training: un sistema integrato di attività svolte prevalentemente all’aperto, utilizzando idee e materiali presi da altri contesti come il mondo della natura, dello sport e del gioco. Il fine didattico della formazione outdoor è di sviluppare comportamenti e competenze caratteriali dei partecipanti, coinvolgendoli sul piano fisico, cognitivo ed emozionale. L’evoluzione storica dei diversi modelli di gestione delle risorse umane, dalla seconda metà del secolo scorso a oggi, ha vieppiù evidenziato come l’efficacia di ogni prestazione professionale dipenda sia dal know how dell’individuo, sia da altri fattori personali quali gli atteggiamenti, le motivazioni e l’immagine di sé proiettata all’esterno.
Domina hospitality school, per esempio, ha sviluppato percorsi di questo tipo per gli staff alberghieri di Domina home e per lo staff corporate di Domina hotel group. A finalità diverse sono corrisposte impostazioni differenti delle esperienze ludiche ed emozionali vissute dagli allievi: da attività di orienteering con bussole e apparecchiature Gps a escursioni con pernottamenti in rifugi di montagna, fino agli spettacoli teatrali con rappresentazione metaforica dell’ambiente di lavoro. Il tutto, seguito da importanti riunioni di de-briefing per il consolidamento delle esperienze emotive vissute e per la loro trasposizione nel vissuto aziendale quotidiano.
Comments are closed