Job In Tourism > News > News > La filosofia dello yeld management

La filosofia dello yeld management

Di Claudio Buttura, 7 Marzo 2005

«L’unica strada sicura per avere successo è la perfetta conoscenza di ciò che stiamo facendo». Citando questa frase, fin troppo eloquente, del multimilionario statunitense Donald Trump, la signora Miretta Baguzzi Sciaky, direttore didattico di Sciaky Europe business school hotel & travel industry, ha introdotto il seminario formativo in Yield & revenue management, tenuto presso l’Hotel dei Cavalieri di Milano: relatore Luciano Scauri, manager alberghiero di grande spessore, riconosciuto tra i massimi esperti italiani del tema.
Premesso che le mie attitudini individuali mi inducono a privilegiare aspetti dell’esistenza assai distanti dai temi trattati dall’esperto, ammetto di avvertire un discreto sconcerto dovuto probabilmente all’algida, direi quasi spietata lucidità con la quale Luciano Scauri ha introdotto gli impegnativi temi legati alla moderna gestione di un albergo.
Il linguaggio usato dell’esperto e il suo modo di porsi in relazione all’argomento trattato mi consentono di non nutrire alcun dubbio sul fatto che lo yield management sia una filosofia, una scienza, come precisato in apertura dallo stesso relatore; una filosofia operativa di estrema concretezza, per la quale occorrono «coraggio, spregiudicatezza, buon senso e studio per acquisire le necessarie conoscenze». Va sottolineata, prosegue Scauri, «l’unicità del nostro lavoro, un lavoro fatto di eccezioni, di casi particolari. Noi non dobbiamo vendere camere, ma offrire ospitalità».
In questa frase credo di poter indivuare un giusto punto d’equilibrio tra freddezza manageriale e rapporto umano, tra ottica di orientamento al profitto (che è alla base dell’attuale società globalizzata e globalizzante) ed etica, da cui non si può prescindere in una chiave di lettura che vuole e deve essere improntata, prima di tutto, al rispetto per la persona: non solo il cliente, beninteso, le cui richieste vanno sempre ragionevolmente accolte, ma gli stessi operatori d’albergo sovente relegati al ruolo di anonimi esecutori.
Come dire, possiamo ancora credere (forse) all’esistenza di un management dal volto umano.
Oltrepassando la battuta, ringrazio ancora pubblicamente il relatore (l’ho già fatto al microfono, sul finire della serata) per la sapiente esposizione dell’argomento, di non facile divulgazione, che ha abilmente gestito per quasi tre ore. Con realismo, gli riconosco il grosso merito di offrire col suo lavoro un contributo essenziale, al passo coi tempi, in vista dell’impegnativo futuro che attende il nostro paese nel mondo.
La serata è stata inframmezzata da un interludio culturale, dato dalla lettura di un breve brano di prosa poetica del grande Oscar Wilde, cui sono seguite alcune poesie del sottoscritto sul tema del vino, lette da Franca Fabbri: introdotta da Luciano Manunta, presidente di Aira Lombardia, l’artista, che è stata cantante lirica sul palcoscenico del Teatro alla Scala e di altri celebrati teatri, è stata molto applaudita.
L’incontro è stato organizzato dall’Aira nell’ambito del percorso «Incontri e formazione» tracciato dai professionisti dell’pspitalità di Solidus, che sempre maggiori consensi riscuote tra gli addetti ai lavori.
Col consenso dell’esperto parlerei di riuscita ottimizzazione (mi si conceda un po’ di humour) nel tempo (della sua lezione) e nello spazio (conviviale).

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati