Cominciano ad arrivare i primi risultati consuntivi sull’andamento dell’industria italiana dei viaggi durante l’anno appena trascorso. Dati interessanti e parzialmente divergenti provengono da due fonti autorevoli come l’Associazione italiana catene alberghiere (Aica) e l’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto). A fronte, infatti, di un 2007 sostanzialmente soddisfacente per l’incoming del nostro paese, i grandi brand dell’hôtellerie presenti sul nostro mercato, dopo anni di performance positive, sembrano mostrare almeno parziali segnali di rallentamento.
I dati Unwto
www.unwto.org
Un’ottima annata. Si potrebbe sintetizzare in questo modo il 2007 per il turismo internazionale che, con 898 milioni di arrivi totali, è cresciuto complessivamente del 6% rispetto all’anno precedente. Un risultato al di là delle più rosee aspettative di operatori ed esperti del settore. «La crescita del turismo internazionale è stata trainata soprattutto dai mercati emergenti», ha dichiarato, in occasione della pubblicazione dei dati, il segretario generale dell’Unwto, Francesco Frangialli. «Ciò dimostra, ancora una volta, come l’industria dei viaggi possa rappresentare una grande risorsa potenziale per i paesi in via di sviluppo».
Scorporando i dati per macro regioni, è infatti il Medio Oriente l’area che ha fatto registrare l’incremento maggiore, con un più 13% rispetto al 2006, seguita dall’Asia-Pacifico (+10%), dall’Africa (+8%), dalle Americhe (+5%) e, infine, dall’Europa (+4%). Per quanto riguarda in particolare il Vecchio continente, che con 480 milioni di arrivi attira oltre il 50% del turismo internazionale, ottime sono state le performance delle destinazioni mediterranee: le migliori sono state quella della Turchia, che ha fatto registrare un +18%, e della Grecia con un +12%.
Soddisfazione è stata espressa anche dal nostro dipartimento del turismo della presidenza del consiglio che, in una nota, si è dichiarato molto compiaciuto per il risultato dell’incoming italiano, cresciuto del 7% rispetto al 2006: un incremento non solo superiore a quello della media globale, ma soprattutto nettamente più consistente di quello realizzato dai nostri maggiori competitor, in particolare da Francia (+2,6%) e Spagna (+2%). L’ottimo risultato, si afferma sempre nella nota, è stato raggiunto soprattutto grazie alle eccellenti performance delle crociere (1 milione di passeggeri in più rispetto al 2006) e delle città d’arte (+10%). Qualche preoccupazione, infine, è stata espressa dall’Unwto per l’andamento dell’industria dei viaggi durante l’anno in corso, che potrebbe essere negativamente influenzato dalla non brillante congiuntura economica Usa e dal costante aumento del prezzo del petrolio.
I dati Aica
www.aica-italia.it
Un 2007 non certo positivo per le catene alberghiere italiane, che si preparano a un nuovo anno probabilmente non molto migliore. È quanto mostrano gli ultimi risultati dell’osservatorio Aica, riferiti alle performance delle strutture affiliate all’associazione durante l’anno da poco concluso. I dati consuntivi del 2007 mostrano, infatti, una flessione complessiva del tasso di occupazione medio delle camere (Toc) dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Il calo è stato principalmente dovuto all’andamento negativo dei primi cinque mesi dell’anno e ha interessato tutte le macroregioni italiane, con punte particolarmente negative nel Meridione. Tra le pochissime regioni a realizzare risultati positivi, in termini di occupazione, si segnalano la Liguria (+4,5%), il Veneto (+2,6%) e la Toscana (+1,9%).
Il prezzo medio praticato per la vendita di una camera d’albergo, al netto di Iva e piccola colazione, è invece aumentato dell’1,7% rispetto al dato 2006, arrivando a toccare quota 137,59 euro. Da sottolineare, però, come l’incremento dei prezzi praticati dalle catene alberghiere sia stato inferiore alle stime effettuate dalla Banca d’Italia sul tasso d’inflazione 2007 (+1,9%). Nel 2007, infine, il revpar medio si è attestato a quota 87,59 euro con un aumento, rispetto al 2006, dello 0,3%. Per quanto riguarda l’anno in corso, poi, l’Aica prevede un’ulteriore flessione del Toc medio (-0,7%). Allo stesso modo, dopo due anni consecutivi di aumenti dei prezzi medi per camera, il 2008 dovrebbe far registrare un cambiamento del trend, che farebbe scendere il costo medio delle stanze a quota 136,27 euro (-1% circa). A causa delle flessioni dei due precedenti indici, anche il revpar dovrebbe calare dello 0,7% rispetto al 2007.
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