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La carta degli oli nei ristoranti d’hotel

Di Anna Romano, 11 Aprile 2003

La “carta degli oli” suddivisa per regione e per monocultivar, che negli ultimi tempi alcuni prestigiosi ristoranti hanno inaugurato accanto alla lista dei vini, è una novità molto apprezzata dai gourmet.
L’ambrato liquido noto fin dai tempi più antichi per il suo gusto corposo e il suo aroma a volte delicato, a volte intenso, viene ormai considerato un prodotto da degustazione, da scegliere sapientemente, secondo l’uso cui è destinato, perché le sue varietà sono moltissime e ognuna è diversa dall’altra.
In Toscana, come tutti sanno, l’olio è di altissima qualità, l’ideale per accompagnare ed esaltare al massimo grado le specialità gastronomiche regionali. Molto interessante, quindi, l’iniziativa dei due alberghi Royal Demeure a Siena, Grand Hotel Continental e Park Hotel, che nei ristoranti Winebar Sapordivino e l’Olivo propongono agli ospiti una scelta di oli particolari.L’olio, conservato in botti speciali proprio come i vini, viene portato in tavola con tutti gli onori, racchiuso in una boccetta garantita dall’etichetta e dal marchio di qualità. Verrà poi dosato nella giusta misura, secondo il piatto che deve insaporire.
Sono numerose le varietà di oli offerte al Sapordivino e all’Olivo, e consigliate dal famoso enologo e gastronomo Luigi Veronell. La scelta dell’olio giusto è una vera e propria arte, perché le piante di ulivo sono simili soltanto in apparenza, ma i frutti hanno diversa qualità a seconda delle varie cultivar e anche delle zone dove crescono. La natura del clima e la composizione del terreno generano oli particolari, con differenti peculiarità. Si contano più di 500 cultivar, tra cui il leccino, la casaliva, il biancolilla, il frantoio, il taggiasca, la coratina, la moresca, la carolea, e ognuna di esse vanta caratteristiche diverse da regione a regione, addirittura da luogo a luogo. Produrre oli derivati da un solo tipo di cultivar consente quindi di valorizzare l’unicità del prodotto e la zona di origine.

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