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La battaglia del dragone

Gli azzurri si sono dimostrati professionali e sicuri

Gli azzurri si sono dimostrati professionali e sicuri

Di Marco Bosco, 23 Marzo 2012

È d’argento l’Italia che ha partecipato alla competizione europea di alta gastronomia, svoltasi in Galles dal 12 al 16 febbraio scorsi. La Nazionale italiana cuochi (Nic) ha infatti conquistato il posto d’onore in occasione della Battaglia del dragone: la kermesse gastronomica continentale che, dal 2006, la Welsh Culinary Association organizza in casa, sotto l’egida della World Association of Chef’s Societies (Wacs). Non è riuscito quindi l’assalto della nostra nazionale, emanazione ufficiale della Federazione Italiana Cuochi (Fic), alla prestigiosa competizione, il cui titolo è finito invece, per la seconda volta, alla formazione tedesca. L’argento è tuttavia «un risultato che dà ragione alla filosofia Nic, tesa a valorizzare un sistema di cucina italiana a tutto tondo», si legge in una nota della stessa nazionale a riguardo: «tecnologie per la cottura, sistemi innovativi di trasformazione, presentazioni studiate e ricercate, materiali per la cottura di alta qualità, prodotti alimentari firmati made in Italy».
Ma è dalle parole del team leader, Gianluca Tomasi, che traspare tutto il vero spirito della competizione: «Fin da subito il clima è stato di grande amicizia: un’occasione di confronto personale e professionale, utile in particolare per le prossime Olimpiadi di cucina di Erfurt; una sorta di prova generale». La competizione, in particolare, si basava non solo sulla qualità del cibo, ma anche sull’organizzazione di back-stage e sulla mise en place delle pietanze, per la gara della cucina calda, nonché, in generale, sull’ordine, la pulizia e il rispetto delle materie prime. «Abbiamo avuto la possibilità di lavorare a vista», prosegue Tomasi. «E a mio parere, e soprattutto secondo anche altri osservatori, gli azzurri ai fornelli hanno operato con molta professionalità, serietà, grande sicurezza e serenità».
Nonostante la piccola delusione per non essere riusciti a battere gli agguerriti chef tedeschi, c’è quindi, nei protagonisti della Nic, la consapevolezza delle proprie capacità. Tanto più che la Nazionale italiana cuochi sarà protagonista delle finali del Global Chefs Challenge. Un paio di settimane prima dell’evento britannico, la Nic ha infatti vinto le selezioni ufficiali Wacs Europa del Sud, per la competizione internazionale in programma a Daejeon, in Corea del Sud, ai primi di maggio. Protagonisti dell’appuntamento asiatico saranno tre chef di punta della Nazionale italiana cuochi: Angelo Giovanni Di Lena (Forlì-Cesena), con il suo assistente Giovanni Lorusso (Bari), per la categoria senior, e Francesca Narcisi (Cosenza) per quella junior. La gara, per aggiudicarsi la possibilità di rappresentare l’area meridionale del Vecchio continente a Daejeon, si è svolta a Lubiana dal 26 al 29 gennaio scorsi. A guidare la spedizione degli chef azzurri, il general manager Fabio Tacchella che così ha commentato la prova della squadra: «Un’eccellente dimostrazione di competenza e bravura: i nostri chef hanno dato una lezione di alta cucina ai colleghi dell’Europa del Sud. Ora però ci aspetta un grande confronto in maggio». Il team italiano, diviso appunto in senior e junior, ha dovuto in particolare proporre due menu di tre portate ciascuno: uno starter, a base di pesce persico; un main course, a base di carne di bovino adulto giapponese; un dessert, a base di vaniglia e fragole.
«Abbiamo lavorato molto, durante le prove in Italia, rubando tempo al sonno, ma volevamo dimostrare, in questa selezione continentale, il meglio di noi», racconta la nostra team coach veneziana, Ljubica Komlenic. «Angelo e Giovanni, per la gara senior, così come Francesca, per la gara junior, sono stati precisi, puntuali e impeccabili: hanno dato prova che il sistema Nic è vincente. E per questo ci impegniamo a dare e a fare il massimo pure per l’appuntamento coreano». Insieme all’Italia, a rappresentare l’Europa del Sud a Daejeon, ci saranno peraltro anche il Portogallo, la Slovenia, il Montenegro, la Croazia, la Bulgaria, Malta e Cipro.

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