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La ballata dei gratta e vinci

Di Antonio Caneva, 8 Maggio 2014

Una coppia di amici gestisce una grande tabaccheria vicino al mio ufficio, in cui trovano posto, oltre alla vendita dei tabacchi, le macchinette per il gioco automatico, il lotto e collegati, la possibilità di pagare contravvenzioni e simili e, in grande evidenza, i gratta e vinci nelle varie tipologie: da 1 a 20 euro.
Passando davanti, talvolta, mi fermo a scambiare due chiacchiere. Un giorno mi incuriosisce una persona, straniera, dimessa nell’abbigliamento, che passa in rassegna i vari cestini utilizzati dal pubblico e raccoglie i gratta e vinci gettati, perché non vincenti. La stessa scena ripetuta più volte mi induce a chiedere chi mai sia questa persona e cosa faccia.
La spiegazione: «Raccoglie le schede gettate per controllarle a casa e individuare quelle, pur vincenti, buttate, perché non riconosciute da chi le ha acquistate. Viene poi tutte le mattine a incassare e, devo dire, con successo, ogni giorno 20 – 30 – 50 euro e, talvolta, anche 500. Si stima che il 6% delle schede vincenti non venga incassato dagli acquirenti e gettato via. In fin dei conti, queste persone (perché altre controllano gli esercizi vicini) non fanno niente di male e», conclude, «piuttosto che vadano a rubare…».
La necessità di essere creativi.

A Laigueglia, c’è un buco di locale che vende focaccia ligure, in maniera semplice, senza bibite, e riscuote un successo enorme (e sicuramente guadagna molto): persone che fanno la coda per acquistarne una fetta tornando dalla spiaggia o al ritorno dalla discoteca. La caratteristica: sono aperti sette giorni la settimana, per 24 ore.
Bando alla pigrizia.

Recentemente ho avuto per le mani il cv di un professionista della ristorazione, che si è formato diplomandosi, tra l’altro, come sommelier – sommelier della birra – sommelier dell’olio, idrosommelier, assaggiatore di caffè, assaggiatore di grappa e acquaviti, assaggiatore di salumi, assaggiatore di formaggi.
Specializzarsi per differenziarsi.

Quello attuale è sicuramente un momento difficile, non bisogna però scorarsi. È necessario, invece, essere creativi e intraprendenti: lì fuori c’è qualcuno che ci aspetta se sapremo offrirgli, nella maniera giusta, quello che si attende.

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