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J.K. Place: “Abbiamo voglia di crescere ancora”

Dopo Parigi il gruppo guarda ad altre mete estere ma esplora anche il leisure italiano. E con la crisi studia nuovi mercati

Dopo Parigi il gruppo guarda ad altre mete estere ma esplora anche il leisure italiano. E con la crisi studia

Di Mariangela Traficante, 12 Marzo 2021

Racconta la sua biografia che, prima di aprire la prima struttura del gruppo, Ori Kafri, fondatore di J.K. Place, ha voluto studiare sul campo per definire i pilastri del concetto di ospitalità che avrebbe voluto proporre. Tra questi, anche il Seven-One-Seven di Amsterdam, dove il direttore Henk de Lugt lo accompagna per un tour dell’albergo e gli offre un caffé e un ombrello al momento del commiato senza farglieli pagare. Colpito da questa filosofia di accoglienza, secondo cui ogni ospite è sempre benvenuto e deve essere servito con le massime attenzioni, al momento dell’apertura di Firenze Kafri chiama proprio de Lugt come consulente per 6 mesi. Nasce così il brand J.K. Place, che sbarca anche a Capri, Roma e, alla vigilia della pandemia, fa il salto internazionale con Parigi. E ora? Abbiamo chiesto a Kafri di proseguire il racconto, e insieme a lui abbiamo intervistato anche due manager del gruppo da poco in nuovi importanti ruoli: Maria Strati, direttrice sales & marketing, e Vanessa Giovannelli, gm di J.K. Place Capri.
“Il nostro è un percorso iniziato venti anni fa, si tratta di un progetto coerente in cui c’è voglia di crescere e portare il nostro credo alberghiero in giro per il mondo – racconta Ori Kafri -. Certamente l’Italia è casa nostra e dunque è un po’ più semplice sviluppare strutture dove ci sentiamo più a nostro agio, ma l’ambizione è tanta. Puntiamo sulla grande opportunità di dare un’identità italiana all’hôtellerie e internazionalizzare il progetto”.

Domanda: Quali saranno i vostri prossimi passi?
Risposta: “La pianificazione di un hotel non può essere come quella di un negozio, gli hotel rimangono anche se cambiano le insegne, non si tratta di pensare a 5 anni ma di sviluppare un progetto lungo nel tempo. Ed è difficile immaginare che in venti- trenta anni non cambi mai niente. Pensiamo a quello che è successo negli ultimi venti anni, dal 2001 delle Torri Gemelle alla crisi Lehman Brothers. Certo stavolta siamo di fronte a una pandemia mondiale, il mercato è stato condizionato e si possono aprire anche nuovi scenari e opportunità. Pensiamo a Milano, se prima era off limits ora le offerte stanno arrivando”.

D. Ci sono prossimi sviluppi in vista in Italia e all’estero?
R. “Pensiamo a destinazioni leisure di mare e montagna e a contatto con la natura, come Puglia, Venezia, Sardegna. Anche all’estero stiamo osservando diverse realtà, questo è il momento delle grandi opportunità, si apre un ventaglio di mete cui un anno fa non avremmo mai pensato, come Saint Tropez, Mykonos, Tel Aviv, ma anche Londra, mete con un raggio di 2 o 3 ore di volo”.

D. Nel 2020 c’è stato il debutto a Parigi: che confronto si può fare tra l’hôtellerie in Italia e in Francia?
R. All’inizio è stato difficile, ma arriviamo dall’Italia che certo su questo fronte non è il Paese più semplice del mondo. Certo si è diversi, ma in realtà gli hotel sono come dei microcosmi che vanno a integrarsi nel luogo in cui si trovano, sono dei melting pot a partire dagli staff internazionali. Più che da questo punto di vista di diversità di culture, Parigi è stata una sfida su come posizionare il nostro brand nella capitale mondiale di arte, moda, lusso, la città con più marchi alberghieri al mondo. Ci si può lasciar intimorire, ma la vera sfida è posizionarci sulla mappa e giocare la partita con loro”.

Maria Strati, entrata nel team lo scorso anno come general manager di J.K. Place Capri, è stata nominata direttrice sales & marketing di tutto il gruppo e supporta la gestione del J.K. Place Roma.

Domanda: Come sta affrontando questo periodo e quali saranno le prossime sfide nel nuovo ruolo?
Risposta: “La crisi sanitaria è stata drammaticamente dannosa per l’industria dei viaggi sin dal suo inizio e il 2021 si prospetta come un altro anno impegnativo. La strategia per farvi fronte parte da uno spirito positivo e ottimista e, naturalmente, da duro lavoro e dedizione. La sfida di cui mi sto occupando al momento insieme ad Ori Kafri sta nell’implementare con successo il nostro piano di marketing e vendite, incentrandolo sulla promozione di J.K. Place Roma nel breve termine e dell’intero Gruppo a lungo termine. Il nostro piano prevede diverse attività promozionali, tra cui il content marketing con un recente nuovo servizio fotografico professionale che ha aggiornato tutta la libreria fotografica esistente di J.K. Place Roma, campagne di marketing dedicate per giorni speciali come Capodanno, San Valentino, pranzi regionali della domenica, ma anche tattiche di vendita come offerte di staycation e pianificazione di cross selling per tutte le strutture.
È una strategia che si è rivelata vincente finora. Le persone che vivono a Roma, nel resto d’Italia e anche in Europa hanno dimostrato di essere disposte a viaggiare in auto per vivere un weekend al sicuro e godersi momenti di relax assicurandoci un’occupazione costante anche negli ultimi mesi. Pertanto, continueremo a implementare le attività di marketing e vendita a supporto di J.K. Place Roma, in attesa che ripartano anche le altre destinazioni, per rafforzare la conoscenza del Gruppo presso gli agenti e advisor di viaggio”.

D. In base alla sua esperienza, anche estera, quali sono i punti chiave su cui concentrarsi oggi nella gestione di strutture alberghiere in Italia?
R. “L’Italia al momento si trova in una situazione migliore rispetto allo scorso anno quando è stata tra i primi Paesi in Europa ad essere stata travolta dal virus. La strategia rigorosa e conservatrice ha permesso in alcune regioni come il Lazio di mantenere aperti negozi e musei dopo il primo blocco, senza avere un forte aumento dei contagi. Questo fatto ha supportato enormemente i pochi hotel aperti nella capitale, come J.K. Place Roma, grazie alla possibilità per gli ospiti locali o internazionali arrivati in auto di visitare alcune delle sue principali attrazioni sotto rigorose misure di salute e sicurezza. Le esperienze gastronomiche offerte in hotel completano ciò che la città ha da offrire e supportano un traffico limitato ma importante per l’economia. Con l’annuncio da parte del governo dell’introduzione di un Ministero del Turismo speriamo che la promozione si rafforzi ulteriormente anche in queste difficili circostanze”.

D. Data l’impasse del turismo internazionale state lavorando a rimodulare la clientela target e l’offerta?
R. “Poiché gli Stati Uniti sono uno dei nostri mercati principali e la ripresa dei viaggi internazionali non è ancora chiara, stiamo cogliendo l’occasione per lavorare di più con il mercato locale ed europeo. Visto che i voli sono molto limitati, c’è un gran numero di persone che viaggiano in auto e la facilità di collegamenti stradali per Roma permette loro di visitarci. Per questo stiamo concentrando la nostra strategia di vendita e marketing su questo tipo di viaggiatori con la creazione di pacchetti di soggiorno e offerte per eventi speciali. Il nostro obiettivo è attrarre un pubblico che possa spostarsi in modo autonomo e voglia fuggire dalla routine dell’anno passato.
Sia i residenti che i viaggiatori d’affari cercano esclusività, privacy e sicurezza, aspetti che noi forniamo ed è per questo che abbiamo visto un aumento nel numero di ospiti provenienti da Francia, Svizzera e Germania. A livello locale, per esempio, abbiamo avuto diverse prenotazioni di ospiti che hanno voluto concedersi un weekend in hotel, per godersi il soggiorno e provare il nostro pranzo regionale domenicale.
Molto probabilmente prima del Covid non avremmo avuto questo tipo di pubblico, ma ora le persone hanno un forte desiderio di sperimentare qualcosa di diverso, aprendoci un nuovo mercato di riferimento”.

Vanessa Giovannelli dall’inizio dell’anno è general manager al J.K. Place Capri, e per lei quello sull’isola è un ritorno dopo aver ricoperto diversi incarichi internazionali.

Domanda. Come sta affrontando questo periodo e quali saranno le prossime sfide nel nuovo ruolo?
Risposta. “La sfida è doppia se non addirittura tripla, ma sono molto felice di intraprendere questo percorso. Siamo in un tempo in cui tutta la gestione si rivela complessa e le sfide sono diventate ormai giornaliere, dobbiamo essere in primo luogo flessibili, ma su questo fronte abbiamo già avuto esperienza negli ultimi dodici mesi e dunque quest’anno potremo essere un po’ più avvantaggiati. Allo stesso tempo però quest’anno noto un po’ meno certezza, ma rimango comunque positiva, la sfida è riuscire a rendere possibile l’impossibile con le risorse a disposizione”.

D. Data l’impasse del turismo internazionale state lavorando a rimodulare la clientela target e l’offerta?
R. “Avevo già lavorato a Capri in passato, e devo dire che è come si trattasse di un mondo a parte. Sicuramente il mercato di riferimento è quello Usa, ma già nel corso del 2020 abbiamo lavorato per aprire le porte a mercati che desideravano venire da noi ma che non riuscivano a trovare disponibilità, come svizzeri, francesi, olandesi, belgi, che già hanno prenotato anche per questa stagione. Continueremo con questa ricerca, nella flessibilità dovremo anche rimodulare l’offerta, ci stiamo guardando intorno anche a livello di gruppo e stiamo comunicando con le agenzie e con i nostri contatti a tal proposito”.

D. Come state gestendo il personale in questa situazione complessa e quali saranno le priorità nei mesi a venire in merito?
R. “L’apertura è prevista per il 19 aprile e ho già parlato con tutti i capi reparto, consapevole che già l’anno scorso avevamo vissuto una stagione più corta, cerchiamo di motivare e stimolare il personale, per creare nuovamente una stagione speciale per i nostri ospiti.
Con il mio ingresso non ho intenzione di stravolgere o cambiare molto rispetto a prima, ma intendo dare un tocco di freschezza e di novità, insieme ai capi reparto stiamo rivedendo qualche dettaglio nell’offerta.
Da parte dei collaboratori ho trovato apertura mentale e flessibilità, ci sono persone che sono qui da anni e a loro chiederò supporto, saranno fondamentali, gli hotel sono fatti di persone, accoglienza, calore. Credo sarà fondamentale stare assieme e trovare insieme le soluzioni giuste”.

J.K. Place
Nato dalla visione di Ori Kafri, il brand J.K. Place conta due boutique hotel 5 stelle a Roma e Capri, cui si è aggiunta a gennaio 2020 la prima struttura internazionale a Parigi. La prima struttura è stata a Firenze, nel brand fino a dicembre 2020. Ospitati all’interno di palazzi storici completamente restaurati e posizionati in quartieri di riferimento delle destinazioni, gli hotel propongono interni firmati dall’architetto Michele Bönan. Ciascun hotel J.K. Place è concepito come una residenza privata, con un gusto comune del “padrone di casa” ma con individualità e scelte di décor che omaggiano la destinazione in cui è inserita. Camere e spazi comuni sono diversi l’uno dall’altro per design e dimensione in ogni hotel. Le strutture sono affiliate Leading Hotels of The World.

Il profilo – Ori Kafri
Nato a Firenze da una famiglia di imprenditori nell’industria tessile, Ori Kafri si appassiona fin da piccolo al mondo dei viaggi e dell’ospitalità.
Per la sua formazione sceglie quindi l’ISTUR (Istituto Internazionale di Scienze Turistiche), che gli permette di fare le prime esperienze in storici 5 stelle della sua città. Quando nel 2003 si apre la possibilità di trasformare una storica palazzina del centro in un albergo, insieme al padre Jonathan Kafri decide di creare un boutique hotel di 20 camere, con il coinvolgimento dell’architetto fiorentino Michele Bönan, e che diventa il J.K. Place Firenze, primo albergo firmato dai Kafri e rimasto sotto l’egida del brand fino a dicembre 2020. Pochi mesi dopo l’avvio della struttura a Firenze, Jonathan e Ori Kafri entrano in società con Eduardo Safdie e sua moglie, proprietaria di hotel iconici a Capri che decide di trasformarne uno nella seconda struttura del marchio. Nel 2007 viene inaugurato il J.K. Place Capri a Marina Grande. La formula prosegue nel 2013 con l’apertura del J.K. Place Roma e a gennaio 2020 con il J.K. Place Paris.

Il profilo – Maria Strati
Con un’esperienza internazionale ventennale nel mondo dell’ospitalità, in particolare in operations, pr e guest relations, Maria Strati è direttrice sales & marketing del gruppo J.K. Place. Dal 2001 al 2006 ha lavorato al Cavalieri Hilton di Roma, diventando executive lounge supervisor, per poi proseguire la carriera in diverse strutture in Grecia (con una parentesi all’Eze Hermitage Art Hotel & Restaurant nel sud della Francia), tra cui il Poseidonion Grand Hotel a Spetses, in cui ha ricoperto il ruolo di hotel general manager, prima di approdare al gruppo J.K. Place nel marzo 2020 come general manager della struttura di Capri.

Il profilo – Vanessa Giovannelli
General manager con oltre dieci anni di esperienze in sales & marketing in ospitalità di lusso e travel, con un background nel mondo della moda, per diversi brand tra cui l’italiano Salvatore Ferragamo. Nel 2005 si è occupata dell’apertura e della gestione della sede Usa degli uffici di Lungarno Collection, il gruppo alberghiero di casa Ferragamo, per il quale ha lavorato come sales and marketing Americhe e Canada fino al 2007. Ha poi ricoperto il ruolo di director of Travel Industry Usa and Latin America per JG Black Book – Sunny Isles Beach, in Florida, prima di tornare in Italia come direttore sales and marketing al Capri Palace Hotel & Spa. Nel 2018 è arrivata a Villa Cora, Firenze, di cui è diventata general manager, prima di approdare sempre come gm al J.K. Place Capri all’inizio del 2021.

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