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Ivan Artolli, eccellenza e passione di un Leading Legend

Premio alla carriera per il Managing Director dell’iconico Hôtel de Paris Monte-Carlo, che ci racconta – da dentro – che volto ha oggi l’ospitalità di alta gamma

Premio alla carriera per il Managing Director dell’iconico Hôtel de Paris Monte-Carlo, che ci racconta –

Di Silvia De Bernardin, 27 Gennaio 2023

È una lunga carriera nell’hôtellerie di lusso segnata da nomi iconici, da Villa d’Este alle più esclusive proprietà di casa Rocco Forte fino al celebre Hôtel de Paris Monte-Carlo – che guida da oltre sei anni e del quale ha contribuito a ridefinire l’identità con un lungo progetto di restyling – quella di Ivan Artolli. Lo scorso dicembre, in occasione della conferenza annuale di Leading Hotels of the World svoltasi in Messico, il Managing Director è stato premiato con il Leading Legend Award 2022. Un riconoscimento a un intero percorso professionale (e di vita) costruito intorno a valori quali eccellenza, passione, coraggio, curiosità e determinazione – ma anche “duro lavoro” –, come ci racconta lui stesso in questa intervista.

Domanda. Che significato ha per lei questo premio?
Risposta. È un riconoscimento per la leadership, la passione per l’eccellenza e per la personalizzazione di un attento servizio dimostrato in più di 10 diverse strutture alberghiere appartenenti a Leading Hotels of the World nel corso dei miei 45 anni di carriera. In questa mia ultima direzione all’Hôtel de Paris, assieme al mio team, abbiamo saputo riposizionare l’albergo dopo una totale ristrutturazione durata ben quattro anni e tradurre in realtà i sogni dei nostri ospiti a ogni punto di contatto del customer journey facendo loro vivere un’esperienza davvero memorabile nell’hotel e nell’intero Principato. Vale ciò che ho detto nel ricevere questa prestigiosa riconoscenza e nel ringraziare il Presidente e la CEO di LHW: fin dai primi giorni della mia carriera, ho capito che lavorare nel settore dell’ospitalità di lusso richiede coraggio, determinazione, passione, gentilezza, curiosità intellettuale e, soprattutto, duro lavoro. Sono onorato di aver ricevuto il “Leading Legend 2022 Award”, un risultato unico nella vita che in passato è stato assegnato a straordinari professionisti dell’ospitalità che gestiscono o possiedono hotel di lusso indipendenti.

D. Oltre quarant’anni nel mondo dell’ospitalità. Come è cambiato il settore?
R. I cambiamenti sono stati radicali e il nostro lavoro è diventato sicuramente più complesso. La concorrenza ci obbliga alla ricerca di un miglioramento costate. Siamo tenuti a dare il meglio di noi stessi e a cercare di ottenere il meglio da tutti i nostri collaboratori, dando loro la giusta motivazione, instillando in loro l’ambizione alla perfezione.

D. A proposito di motivazione, pare che i ragazzi più giovani non vogliano più lavorare in hotel. Cosa è successo?
R. Non sono sicuro che si tratti di non voler lavorare in hotel, ritengo si tratti dell’impegno, del sacrificio, della disponibilità, dell’attenzione ai dettagli e del duro lavoro che questa professione richiede, che scoraggia i più giovani. Dobbiamo fare in modo che i giovani vedano i vantaggi che una carriera in questo settore può dare loro. Un vero e proprio ascensore sociale che ti permette di crescere ed evolvere professionalmente e personalmente.

D. Oggi si parla molto della necessità, per il mondo dell’ospitalità, di trovare un giusto bilanciamento tra tecnologia e tocco umano. Qual è il segreto?
R. Bisogna facilitare il percorso e l’esperienza del cliente e adattarla alle sue aspettative. Bisogna essere attenti al modo in cui la giovane clientela di oggi desidera interagire e comunicare con tutto il team dell’albergo, prima, durante e dopo il loro soggiorno nelle nostre strutture. La tecnologia deve dare modo, a chi lo desideri, di abbreviare i tempi di check-in, check-out, servizio in camera. Dobbiamo semplificare l’interazione e guadagnare tempo quando il cliente desidera una risposta o una soluzione immediate. Il più bel servizio è quello che è presente solo quando ci facciamo attenzione altrimenti deve essere della massima discrezione. La tecnologia ci deve essere di aiuto per meglio conoscere il nostro ospite e riuscire a esaudire i suoi desideri ancora prima che sia lui a chiedere.

D. Tre le motivazioni del premio che ha ricevuto sono indicate la “sua autentica passione per l’ospitalità di lusso, l’iconica leadership e la tensione all’eccellenza”. Cosa vogliono dire per lei queste parole?
R. Leadership è dare l’esempio, sapersi sacrificare per l’interesse comune, avere il coraggio di innovare, avere curiosità intellettuale ed empatia verso gli altri. L’eccellenza è rincorrere costantemente la perfezione, non sapersi accontentare dei propri risultati e uscire dalla propria comfort zone per cercare un miglioramento, il sapersi mettere alla prova con nuove sfide realizzando nuovi progetti e assumendosi il rischio che essi comportano.

D. Ha guidato l’Hôtel de Paris durante quattro anni di imponente ristrutturazione. Cosa comporta dirigere un albergo in una situazione straordinaria come quella?
R. Nel periodo della ristrutturazione è stato molto importante gestire il benessere del cliente in una situazione nella quale la struttura era amputata di una parte delle esperienze di ristorazione che offriamo normalmente e dove il rumore, la polvere e il cantiere creavano, noi malgrado, evidente disturbo. La presenza dell’Hotel Hermitage accanto a noi ci ha permesso di proporre un’alternativa presso un altro degli alberghi della nostra stessa società. Durante questo periodo ci siamo, inoltre, concentrati nella creazione del percorso e dell’esperienza dei nostri clienti alla riapertura. Per disegnarli, alcuni dei miei collaboratori più stretti e io abbiamo soggiornato (in incognito) nei 10 migliori alberghi d’Europa e con quanto abbiamo visto e un po’ di spirito abbiamo creato insieme l’esperienza che oggi vivono tutti i nostri clienti.

D. E chi sono oggi gli ospiti dell’Hôtel de Paris Monte-Carlo? Cosa cercano in un Leading Hotel of the World?
R. I nostri sopiti cercano una garanzia. La garanzia che, qualunque cosa accada, andrà tutto bene, anzi benissimo. Sì, perché se ci dovesse essere un eventuale inconveniente o problema il team sarà pronto a risolverlo nel miglior modo possibile e senza troppi inconvenienti per l’ospite.

D. Ci sono novità in vista per l’Hôtel de Paris?
R. Ci sono novità a ogni nuova stagione, e a volte anche durante l’inverno. Dopo l’apertura di Em Sherif, un rinomato concetto di ristorazione libanese, siamo ora progettando l’aperture di un piccolo ristorante di cucina sudamericana. Stiamo, inoltre, lavorando per un progetto di bar e piccola ristorazione sulla nostra terrazza del Salle Empire, che gode della più bella vista della Piazza del Casino.

D. E, invece, personalmente, qual è il suo prossimo obiettivo professionale?
R. Come dice il detto: “Se lo puoi sognare, lo puoi realizzare”. Non c’e ancora un sogno ricorrente nelle mie notti monegasche ma, come si suol dire, “la fortuna di un uomo è sempre fatta da un altro”. Chi sarà l’uomo o la donna chiave del mio prossimo passo?

L’Hôtel de Paris Monte-Carlo protagonista a febbraio a TFP Summit
L’Hôtel de Paris Monte-Carlo sarà una delle aziende protagoniste della prossima edizione di TFP Summit, la job fair del settore organizzata da “Job in Tourism” in programma per il 9 febbraio all’Hotel Meliá di Milano. “Abbiamo lanciato un piano di ammodernamento dei nostri alloggi per il personale stagionale – spiega Ivan Artolli a proposito delle iniziative in ambito HR messe in campo dalla struttura –. Metteremo, inoltre, a disposizione del personale che ospitiamo un accesso a internet. A tutti i nostri collaboratori stagionali e permanenti proponiamo delle giornate di integrazione che ci permettono di spiegare loro, oltre alla nostra cultura aziendale, anche la visone, la missione e i nostri valori”.

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