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Itb: un successo annunciato

Di Antonio Caneva, 30 Marzo 2007

Numeri d’eccezione, come sempre mi verrebbe da dire, per la più importante fiera del turismo internazionale: tra i padiglioni dell’Itb di Berlino, dal 7 all’11 marzo, si sono ritrovati ben 10.923 espositori di 184 differenti nazioni. Un numero lievemente superiore alle 10.856 imprese del 2006. Ma sono soprattutto i dati relativi al flusso di operatori ad aver fatto registrare l’incremento più sensibile: per la prima volta è stata, infatti, superata la soglia dei 100 mila visitatori business, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Tra mercoledì e venerdì si sono recati all’Itb, per conoscere novità, tendenze e prospettive dell’industria dei viaggi, ben 108.735 professionisti del settore, di cui il 43% provenienti dai più importanti mercati internazionali. In totale, considerando anche i visitatori privati, 177.154 persone hanno affollato i quartieri fieristici di Berlino nella cinque giorni dell’Itb, l’8,8% in più rispetto al 2006.
Alla cerimonia d’apertura è intervenuto il segretario generale dell’Unwto, Francesco Frangialli, che ha evidenziato il ruolo del turismo nel tracciare il sentiero per uno sviluppo sostenibile a livello globale: «Tre anni fa, siamo entrati in una nuova fase di crescita sostenuta. Nel 2005, i viaggiatori internazionali hanno oltrepassato la barriera degli 800 milioni di arrivi. L’anno scorso si è toccata quota 842. Uno sviluppo, tengo a sottolineare, caratterizzato da una maggiore solidità e responsabilità rispetto al passato».
Protagonisti indiscussi di questa espansione, i paesi africani, seguiti dalle nazioni dell’area Asia-Pacifico e dell’America Latina. «La crescita del turismo negli ultimi 50 anni», ha proseguito Frangialli, «è da considerarsi uno dei fenomeni più rilevanti del nostro tempo. Per rendersi conto delle dimensioni del processo, basti pensare che gli arrivi internazionali erano 25 milioni solo nel 1950». Da allora, i ricavi generati dall’industria dei viaggi sono aumentati a un tasso deflazionato medio dell’11% all’anno, un risultato che si pone abbondantemente al di sopra della crescita dell’economia globale nello stesso periodo. «L’industria dei viaggi, inoltre» ha concluso, «si è dimostrata, soprattutto nell’ultimo periodo, un importante fattore di riequilibrio delle bilance dei pagamenti dei paesi più poveri. Non solo, essendo un’attività ad alta densità di lavoro, il turismo è un mercato ricco di opportunità per lo sviluppo di imprese di piccole e medie dimensioni e si rivela spesso l’unica valida alternativa all’economia di sussistenza delle aree rurali più povere del mondo. Infine, poiché condizioni climatiche favorevoli e preservazione dell’ambiente sono fattori fondamentali per la salute del mercato dei viaggi, trovare soluzioni ai problemi legati ai cambiamenti climatici, oltre che capitali per investimenti in progetti ecosostenibili, sarà tra le prossime priorità degli operatori dell’industria del turismo».

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