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IHC 2023: occupazione record a Como, Venezia prima per ADR

I dati di chiusura del 2023 elaborati da Trademark Italia confermano la crescita generale dei principali KPI di settore, in tutte le destinazioni italiane. Il target lusso è quello che registra gli incrementi maggiori

I dati di chiusura del 2023 elaborati da Trademark Italia confermano la crescita generale dei principali KPI

Di Job in Tourism, 5 Febbraio 2024

A conferma del segno “più” che il settore alberghiero può apporre al proprio bilancio annuale arrivano, a consuntivo del 2023, anche i dati dell’Italian Hotel Monitor, elaborati da Trademark Italia, relativi ai principali KPI di settore. “Il recupero dei turisti internazionali, soprattutto americani, e del segmento MICE hanno contribuito in maniera significativa a delineare una performance che ha consentito il pieno recupero dei flussi pre- pandemici“, stima l’Italian Hotel Monitor evidenziando come ciò sia vero soprattutto per le destinazioni di primo e secondo livello, dove l’internazionalizzazione del movimento turistico è più accentuata. Ma vediamo cosa dicono i numeri nel dettaglio.

Occupazione e tariffa media in crescita

Il quarto trimestre 2023 va in archivio con un risultato in crescita rispetto al 2022, sia in termini di occupazione camere (+2,6 punti) che di prezzo medio camera (+16,9%). Questi dati, insieme a quelli dei precedenti tre trimestri, consentono di chiudere il 2023 con numeri piuttosto significativi sia rispetto al 2022 (+5,9 punti di R.O. e +13,6% di ADR) che rispetto al 2019 (+2,9 punti di R.O. e +28,0% di ADR), consolidando ulteriormente il positivo trend del movimento turistico business e, ancor più, di quello leisure internazionale, che ha continuato ad affollare le principali città d’arte e d’affari italiane.

I dati confermano un buon andamento in tutte le tipologie ricettive, con il settore luxury (5 stelle) che si attesta al 65,7% di R.O. (+5 punti sul 2022) e a 577,60 euro di ADR (+16,4% sul 2022), e il settore upscale (4 stelle) che, con un ADR di 144,31 euro, cresce del +10,9% mentre la R.O. al 73,3% fa registrare +6,8 punti rispetto al 2022. Segnali positivi anche per il settore midscale (3 stelle) che nel confronto con lo scorso anno vede incrementare la R.O. di +4,8 punti fino al 71,7% e il prezzo medio camera del +14,2% fino a 65,02 euro.

Le destinazioni

Analizzando l’andamento a consuntivo dell’occupazione su scala nazionale, emerge che di tutte le 39 città monitorate solo Sassari non supera la simbolica quota (in termini gestionali) del 60%. Sono 14 le città con un’occupazione camere superiore al 70%, con 4 città a guidare la classifica con oltre il 75% di room occupancy: Como (76,5%), Roma (76,3%), Milano (75,6%) e Firenze (75,3%).

Al vertice del ranking in termini di prezzo medio di vendita si conferma, invece, Venezia, con un prezzo medio camera di 234,13 euro (+16,8% rispetto al 2022), davanti a Milano (186,77 euro, +13,6%), Firenze (186,74 euro, +16,7%), Roma (166,47 euro, +13,8%) e Como (140,35 euro, +18,5%).

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