È un “inizio” davvero tutto nuovo, all’insegna del metissage di sapori, profumi e colori, quello di Ineo, il nuovo ristorante gourmet di Anantara Palazzo Naiadi, l’hotel cinque stelle punto di riferimento nell’ospitalità di lusso nel cuore di Roma, che ha da poco debuttato sotto la guida dell’Executive Chef Heros de Agostinis.
Il nome dell’indirizzo non è certamente casuale: “Ineo, dal latino ‘nuovo inizio’ – spiegano da Palazzo Naiadi – vuole segnare il nuovo percorso intrapreso insieme all’Executive Chef Heros De Agostinis, pronto a condurre gli ospiti in un viaggio emozionale tra cibi e culture diverse e meravigliose”.
Il metissage di sapori e materie prime
Nato a Roma, ma di vocazione internazionale, de Agostinis vanta oltre 25 anni di esperienza all’estero in ristoranti pluristellati e hotel cinque stelle lusso, avendo lavorato per molto tempo a fianco del pluristellato chef Heinz Beck, suo mentore, e come parte della brigata di rinomati chef quali Joel Robuchon, Heinz Winkler e Marc Veyrat. Ama definire la sua cucina un metissage dove si intrecciano gli aromi, i profumi e le spezie dei territori in cui ha vissuto, sia a casa che nei suoi viaggi; la curiosità, la voglia di viaggiare e di entrare in contatto con le culture sono caratteristiche che fanno parte della sua filosofia di vita e ispirano anche la sua cucina. La sua ideazione creativa prende spunto principalmente dalle materie prime dei mercati che ha esplorato e continua a esplorare in giro per il mondo, primo tra tutti quello più vicino a casa: in questo caso, il mercato romano Esquilino di Piazza Vittorio Emanuele, il quartiere multietnico della città per eccellenza.
“Lo Chef de Agostinis – raccontano ancora dall’hotel luxury romano – trae ispirazione dal contesto che lo circonda in modo istintivo e libero, creando piatti che lo contraddistinguono, ma che si prestano a continue evoluzioni: il suo menu è caratterizzato da costante dinamismo e innovazione”. Tra i nuovi piatti signature del menu degustazione, intitolato “Il Viaggio di Ineo”, ci saranno il crudo di gamberi rossi con ceviche di mandarino, olio al dragoncello e peperone crusco, spaghetti cotti in un ristretto di coniglio, alghe e caviale di salmone, la sella di capriolo ai pepi, cavolfiore, capperi e uva sultanina e il soufflè al lampone, rabarbaro e cioccolato bianco.
La riscoperta delle tradizioni
“Sono molto orgoglioso – commenta anche lo Chef – di poter comunicare, attraverso la mia cucina, l’autenticità e l’unicità di ogni singolo ingrediente così come altrettanto autentico è un momento di condivisione con dei piatti che uniscono e parlano al mondo. Tornare a Roma significa tornare a casa e riscoprire con occhi nuovi le mie tradizioni”.
Grande attenzione, infine, anche al design del ristorante gourmet, elegante e contemporaneo, grazie alla scelta di pregiati materiali italiani, arredi iconici e distintivi, in un ambiente in cui dominano il beige e il verde, arricchito da raffinati tocchi nelle nuance dell’oro e del prugna.
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