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In ricordo di Antonio Dessole

Di Roberto Turri, 4 Aprile 2003

Una nuova triste notizia, dopo quelle già purtroppo ricevute tempo fa, quando Aldo Guarini mi informò della dipartita di Dossi, e Silvana Bologni dell’incresciosa e prematura scomparsa di Eros Alberto Pagani. Ora Luciano Manunta mi comunica l’ultima tragica scomparsa, quella di Antonio Dessole.
Mi vengono in mente tanti ricordi, tanti flash-back, come in un film. Ci conoscemmo nel lontano maggio 1984, quando mi telefonavi quasi ogni giorno dall’Hotel Ascot di Milano. Eri appena entrato nell’Aira, e io in quel periodo ne ero segretario e addetto stampa regionale. Lunghe chiacchierate sulla vita associativa, tu sempre tranquillo, pacato, riflessivo, al contrario di me. Parlavamo a volte in francese, una lingua che conoscevi bene per aver frequentato l’École primaire di Beheren-Les-Forbach. Il diploma di addetto agli uffici turistici lo avevi preso con ottimi voti a Sassari nel 1972, all’Istituo professionale di stato. Un altro ricordo: eravamo a Firenze, in piazza Santa Croce, e mi indicasti la scuola in cui nel biennio ’83-84 avevi frequentato il corso per direttori di impresa turistico-alberghiera. Poi, negli anni seguenti, i corsi che abbiamo organizzato noi. Da oltre cinque anni eri il tesoriere dell’Aira, e grazie a te siamo riusciti a recuperare iscritti e giungere a 80 soci nel primo anno della mia presidenza. Erano ventuno le strutture alberghiere tra le quali si era dipanata la tua carriera, e ogni volta avevi ricevuto il massimo apprezzamento. Oltre al lavoro, coltivavi la passione della pittura moderna, e molti artisti contemporanei ti conoscevano bene. Caro Antonio, il vuoto che avete lasciato tu, Luigi Dossi e Eros Alberto Pagano è davvero incolmabile.

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