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In primavera si continua a rinascere

Di Floriana Lipparini, 4 Aprile 2003

“Festeggiamo il nostro ventesimo compleanno proprio in questi giorni di primavera con una grande convenzione per rinascere ancora una volta”, racconta con un sorriso Cleto Benin, valdostano, presidente di Et Holding, un gruppo di 19 società di servizi e turismo cresciuto negli anni attorno a Eurotravel. “A ben pensarci, quasi tutte le nostre attività hanno avuto inizio fra marzo e maggio. Evidentemente la primavera, che è un simbolo di continua rinascita, ci porta fortuna”.
La vita della holding è dunque nel fiore degli anni, ma “In effetti ho iniziato giovanissimo, circa 35 anni fa. Fin da bambino ho sentito un’autentica passione per il mondo dell’ospitalità. A 15 anni ho cominciato a lavorare in Germania, poi sono andato a studiare in Svizzera e in Inghilterra. A 18 anni mi sono imbarcato sulle navi e per tre anni ho girato mezzo mondo. A 21 ho preso il mio primo albergo ad Aosta, pagandolo a cambiali. In realtà l’ho preso perché c’era un bellissimo ristorante e io sono sempre stato particolarmente interessato alla cucina, mi considero un mago della ristorazione. Le 20 camere quasi quasi non le consideravo neanche. Poi ne ho capito il valore, e proprio partendo dagli hotel ho costruito a poco a poco Eurotravel. Ma ancora oggi nei nostri hotel la cucina è tenuta in altissima considerazione, anche nei villaggi all’estero dove gli italiani chiedono sempre e comunque spaghetti, e sono felici di trovarli. Però noi non siamo villaggisti, nel senso che non apprezziamo quel tipo di turismo che va all’estero per poi chiudersi nel villaggio e non vedere nulla della località in cui ci si trova. Infatti gestiamo le strutture Eurotravel Style 5 e 4 stelle in modo molto soft, dando spazio anche al personale locale”.
Dopo il primo albergo, “una ciliegia tira l’altra e se ne aggiunsero tre o quattro. Di fatto avevo creato una piccola catena alberghiera. A poco a poco nacque l’idea di creare un’agenzia per costruire pacchetti e commercializzare anche i cataloghi per l’estero. Così è nato Eurotravel. Abbiamo ancora la proprietà di tre alberghi in Val d’Aosta e altri ne gestiamo, qui, in Puglia e in Calabria”.
Qualche anno dopo l’acquisizione del primo albergo, Cleto venne raggiunto dal fratello Angelo, che oggi è amministratore delegato di Et Holding. Nel gruppo lavorano anche sua moglie e i figli. Un grande senso della famiglia che ha certo aiutato i Benin a raggiungere quella serena coesione che è alla base della solidità ma anche di una concezione del lavoro come fonte di entusiasmo e di felicità.
“Se mi guardo indietro”, riflette Cleto, “vedo che non ho fatto fatica a raggiungere i miei traguardi, perché ho sempre voluto fare questo lavoro. Se fai una cosa che ami non senti la fatica. Certo, nella strada per il successo molto hanno contato la dedizione, l’estrema professionalità, la qualità, ma il piacere di farlo ha ripagato tutto. In generale, penso che volere è potere e anche che non ci si debba fermare mai, mai sentirsi arrivati. Non sto certo seduto su una poltrona a guardare il mondo dall’alto, anche perché conosco le durezze della vita. Vengo da una modesta famiglia operaia, e quindi so apprezzare il valore del lavoro”.
La tranquilla sicurezza di Cleto Benin manda segnali positivi, e ci si immagina quindi che la vita della holding non abbia subito troppi scossoni in seguito alla crisi mondiale che sta minacciando le economie e in particolare il mondo del turismo. Ma certo nessuno è rimasto proprio indenne. “Diciamo che un problema di tempi e di luoghi si è verificato, dato che proprio quest’anno stavamo inaugurando un nuovo catalogo per Dubai e una nave da crociera sul Nilo. Tuttavia per nostra fortuna l’80 per cento delle nostre attività è impostato sulle destinazioni a corto raggio. In generale non si può negare un rallentamento delle prenotazioni e un cambiamento delle abitudini. Si fa attenzione a scegliere le mete e si scartano quelle pericolose come il Medio Oriente”.
Come reagirà il settore, sarà in grado di fronteggiare gli effetti negativi con opportune strategie? Domandiamo a Cleto Benin cosa ne pensi, in base alla sua lunga esperienza. E scopriamo un certo lucido pessimismo. “Il turismo si sta svendendo sottocosto. Ci sono troppi operatori improvvisati e il mercato non può reggere un numero così alto di offerte, devono essere consone alla domanda. Bisogna sapere che questo settore non ha un’altissima redditività percentuale. La politica degli sconti esagerati per recuperare una parte delle perdite alla lunga è rovinosa. Purtroppo però non esiste una strategia comune nel settore, non c’è unità di intenti, non c’è un pensiero imprenditoriale degno di un’economia industriale. I metodi per neutralizzare almeno in parte gli effetti della crisi esistono, noi ad esempio abbiamo avuto ottimi risultati con la card di fidelizzazione. La clientela risponde, apprezza i vantaggi e ci premia nel tempo, ritornando a scegliere le nostre strutture”.

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