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In onore di cibo, musica ed Expo

Un trionfo di note e sapori ha accompagnato la riunione estiva dell'Italian chapter di Ehma

Un trionfo di note e sapori ha accompagnato la riunione estiva dell'Italian chapter di Ehma

Di Marco Bosco, 16 Luglio 2015

Qual è il tema del momento per il mondo del turismo italiano? Non c’è alcun dubbio: oggi qualunque operatore si sentisse rivolgere una domanda simile risponderebbe senza esitazione l’Expo milanese. E l’Esposizione universale sta infatti catalizzando l’attenzione di tutti i professionisti dell’industria dei viaggi e dell’ospitalità, tra entusiasti Expottimisti e più prudenti Exporealisti. Ma il grande evento milanese non si riduce solo alle nuove opportunità che la kermesse può aprire in termini di flussi turistici. Dedicata a un argomento sensibile come «Nutrire il pianeta, energia per la vita», l’Expo 2015 rappresenta naturalmente anche una grande vetrina sulle tendenze presenti e future del food a livello internazionale. E proprio ai trend emergenti del cibo e della cucina è stato dedicato il tema della riunione estiva dell’italian Chapter della European hotel managers association (Ehma).
L’evento, presieduto dal delegato nazionale, nonché general manager del milanese Principe di Savoia, Ezio Indiani, si è svolto dal 26 al 28 giugno presso lo Starhotels du Parc di Parma, grazie alla preziosa collaborazione del direttore Alessandra Bragoli. A parlare di Expo è stato quindi il noto giornalista Tony Sarcina, che insieme alla moglie Terry, e in collaborazione con lo chef Gualtiero Marchesi, ha fondato nel 1981 il centro di cultura enogastronomica Altopalato, sede di una prestigiosa scuola di cucina e di dibattiti, ricerche e sperimentazioni sull’alimentazione moderna. Sarcina ha quindi illustrato alla platea dei soci Ehma la propria visione sostanzialmente ottimista dell’Esposizione universale: uno spazio dove tutto il mondo è a disposizione in una sola location; dove si può partecipare a esperienze interessanti e coinvolgenti di tipo diverso, anche gastronomico, soprattutto in occasione delle giornate nazionali dei vari paesi; una vetrina che è anche una celebrazione dell’inimitabile stile italiano e che è certamente servita pure a migliorare l’aspetto estetico di Milano.
Ma la kermesse emiliana non si è affatto limitata a Expo e agli aspetti più formali del convegno: Parma è infatti anche musica lirica e soprattutto cibo, con la sua inimitabile Food valley. Inevitabile, perciò, che proprio alcuni tra i più celebri brani del bussetano Giuseppe Verdi allietassero l’evento inaugurale di venerdì sera: un aperitivo e cena alla trattoria Corale Verdi, immersa nel verde del parco Ducale. Il menu musicale, interpretato dalla soprano Alice Quintavalla e dal tenore Luca Bodini, accompagnati dal maestro Milo Martani, è andato così di pari passo con la tradizionale carta parmense di chef Sante. Il sabato mattina si sono poi svolti i lavori del convegno, che comprendevano l’intervento di Sarcina, mentre gli accompagnatori sono stati impegnati nella scoperta delle suggestive vie del centro della città e delle sue raffinate botteghe storiche.
Dopo un light & green brunch presso lo Starhotels du Parc, il pomeriggio è quindi cominciato con un tour nella celeberrima Food valley, comprensivo di visita ai luoghi di produzione del prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano. L’intenso programma di sabato si è quindi concluso all’Antica Corte Pallavicina di Massimo e Luciano Spigaroli, situata a Polesine Parmense: antica dimora e azienda agricola dove la famiglia Spigaroli abita e lavora da generazioni.
L’ultima giornata, domenica, è stata infine dedicata a una passeggiata culturale tra le vie di Parma: parco Ducale, apertura straordinaria della camera di San Paolo, Duomo e Battistero, teatro Farnese. A seguire, il lunch presso il ristorante Romanini da Icilio Amoretti a Parola di Noceto. Nel pomeriggio è stata poi la volta della visita all’ultima creazione dell’editore Franco Maria Ricci: il Labirinto della Masone a Fontanellato, che è oggi il più grande dedalo esistente, composto interamente di piante di bambù, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri; un percorso lungo 3 chilometri, che invita a passeggiare, perdersi, fantasticare, riflettere…

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