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In hotel tra Maupassant e Kubrick

Di Giorgio Bini, 15 Ottobre 2004

www.hotel-bel-ami.com
La chiesa di St. Germain des Prés, il Café de Flore e Les Deux Magots, dove s’incontravano Sartre, Simone de Beauvoir, Juliette Greco e gli altri celebri esistenzialisti. Insomma, la Rive Gauche, cuore romantico e intellettuale di Parigi, oggi tornata in auge come indirizzo di lusso per le grandi firme, da Christian Dior ad Armani, Christian Dior, da Cartier a Louis Vuitton che hanno aperto le loro boutique in questo affascinante quartiere.
Qui, perfettamente inserito nel suggestivo contesto, sorge l’hotel Bel-Ami, un nome ricco di suggestioni letterarie grazie all’omonimo capolavoro di Guy de Maupassant scritto alla fine dell’Ottoccento.
L’hotel ha una lunga storia che lo ha visto trasformarsi più volte nel corso del tempo. L’edificio fu costruito alla fine del Settecento lì dove sorgeva l’ala ovest dell’Abbazia di St. Germain, in una strada che oggi si chiama rue St Benoît ma prima era rue Egouts e conduceva al monastero di St. Germain. Dalla porta che oggi dà aulla lobby dell’hotel, si dice sia passato il papa Alessandro III, e sulla pietra della facciata sono scolpiti due angeli, a ricordare l’adiacente Vicolo degli Angeli. Tutto il quartiere porta i segni dell’antica presenza ecclesiastica.
In origine, il palazzo del Bel-Ami ospitò la Stamperia nazionale che pubblicava tutti gli atti e i documenti parlamentari, trasferitasi poi in un’altra sede nella stessa via. Poi divenne un ufficio postale, mentre la strada veniva popolarmente ribattezzata “Zig-zag” a causa delle sbandate dei carrettieri che vi passavano dopo abbondanti libagioni.
Divenuto The Alliance hotel nel 1996 e passato nel 1999 al fondo alberghiero della Westmont/Alliance e Goldman Sachs per consolidare la loro posizione nel settore degli alberghi di lusso, venne affidato alle cure di Grace Leo-Andrieu, nominata management consultant, con la totale responsabilità progettuale, del concept e della ristrutturazione.
Sotto la sua sapiente guida, il piano terra e il primo piano dell’hotel, ribattezzato Bel-Ami, sono stati completamente ristrutturati dal famoso architetto Christian Lalande, dal noto designer Michel Jouannet e dalle emergenti Nathalie Battesti e Veronique Terreaux
in tempi piuttosto rapidi.
L’opera di restauro è stata completata e oggi il Bel-Ami, che fa parte dei Design hotels, offre ai suoi ospiti, nomadi metropolitani, stilisti e giovani creativi, 115 camere e suite spaziose, essenziali, ma arricchite da tessuti e materiali naturali preziosi, nelle tonalità del caramello e del pistacchio, oppure in tinte arancione e azzuro ispirate all’Arancia meccanica di Kubrick, un mix di moderno ed etnico in perfetta armonia.
Si può piacevolmente sostare assisi sui confortevoli divani della lobby, che ospita in apposite teche oggetti d’arte moderna, per leggersi un quotidiano o per usare la postazione internet, oppure fare le ore piccole al bar Espresso, decorato da mosaici, che oltre al caffè serve una ricca selezione di miscele di the, dal Blue Mountain con lavanda, fiordaliso, rabarbaro e miele al Thé aux fruits du Népal all’aroma di lici, cannella e mango, o al Bel-Ami, un infuso di fragrante the verde. La prima colazione a buffet si serva nella luminosa Cantine.
Naturalmente, nelle aree comuni e nelle camere è attivo il sistema wi-fi con accesso a internet senza fili, che permette di spostarsi con il proprio pc, rimanendo sempre collegati alla rete.
Molto amato da una clientela giovane e trendy, considerato uno degli hotel più originali di Parigi, il Bel-Ami cura anche i minimi particolari. Ad esempio, i minibar nelle camere offrono sette tipi diversi di acqua minerale, provenienti da Svizzera, Italia e Francia, per tutti i gusti e per tutti i problemi.

Le acque del Bel-Ami

Badoit, fonte di Saint Galmier, nella regione di Auvergne
Evian, fonte di Cachat, nei pressi di Evian, sul Lago di Ginevra
Chateldon, originaria di Puy de Dôme, una regione vulcanica nel centro della Francia
Bru, proviene dalla città belga di Chevron
Thonon, da una sorgente che proviene dalle Alpi dell’Alta Savoia
Perrier, proviene da Vergèze, nei pressi di Nîmes.
Ferrarelle, la fonte si trova a sud di Roma

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