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In armonia tra lusso e semplicità

Di Massimiliano Sarti, 1 Febbraio 2008

Sono i viaggiatori alla ricerca di uno stile di vita sano, corretto e in armonia con il proprio corpo gli obiettivi del neo Kempinski Pragelato village. A rivelarlo è Susanne Meinhard, general manager del resort dallo scorso dicembre, da quando, cioè, la struttura situata a pochi chilometri da Sestrière (Torino) è entrata a far parte del brand internazionale Kempinski. «Cibi e ambienti bio, nonché servizi eco-friendly costituiranno il cardine della nostra offerta, attorno a cui sviluppare un progetto di lusso da tradurre con un prodotto al contempo semplice e raffinato, in armonia, insomma, con l’ambiente circostante», spiega Meinhard. «La nostra, infatti, è una location privilegiata, situata a pochissima distanza dal comprensorio sciistico della Via lattea, a cui siamo direttamente collegati con un sistema di ascensori: 400 chilometri di piste capaci di soddisfare le esigenze di tutti gli sciatori, ma soprattutto mai eccessivamente affollate. Da non dimenticare, inoltre, i numerosi sentieri per fondisti facilmente raggiungibili da Pragelato. A ciò si deve aggiungere, infine, la straordinaria offerta che il territorio garantisce agli amanti della vacanza attiva anche durante la bella stagione, tra cui campi da golf, itinerari escursionistici, percorsi per mountain bike, torrenti e fiumi per praticare rafting o canyoning e, ancora, spettacolari pendii da cui lanciarsi in deltaplano».
Le potenzialità della destinazione sembrano, insomma, le motivazioni principali che hanno spinto Kempinski ad acquisire la gestione della struttura piemontese. «È proprio così», prosegue Meinhard, «anche perché, al momento, abbiamo il vantaggio competitivo di essere l’unica struttura 5 stelle della zona. È vero, d’altro canto, che l’area è ancora poco conosciuta. Nel prossimo futuro intendiamo, però, investire molto in programmi di destination marketing, sfruttand, in particolare le risorse del sito web e del data base Kempinski, nonché la rete di contatti del brand Leading hotels of the world, a cui siamo associati proprio a partire da questa stagione invernale. Ci vorrà un po’ di tempo, naturalmente, ma contiamo di cominciare a vedere qualche risultato in tempo per la nostra riapertura di fine estate, al termine dei lavori di ristrutturazione».
Il Kempinski Pragelato chiuderà infatti i battenti a partire dal 4 aprile per dare il via a un’estesa operazione di restyling della spa e dei ristoranti. «Puntiamo, in particolare, a proporre un’offerta wellness dalle caratteristiche uniche in questa regione», specifica Meinhard. «L’idea è quella di creare un prodotto molto differenziato, che comprenda una vasta gamma di servizi: dai trattamenti orientali e asiatici a quelli healing, senza dimenticare le proposte relax e la beauty farm. Il tutto in ambienti differenziati per arredamento e atmosfere e, naturalmente, con la sicurezza garantita da uno staff altamente professionale». Un’offerta a 360 gradi, insomma, che intende attirare una vasta gamma di clientela: «Pensiamo soprattutto a coppie di età compresa tra i 40 e i 55 anni, nonché a single che desiderino rilassarsi e divertirsi in un ambiente al contempo elegante e familiare. Stiamo cercando di proporre un prodotto di alto livello a prezzi abbordabili: un’offerta, cioè, che sia appetibile anche per il mercato locale. Durante le festività natalizie, per esempio, sono stati molti i torinesi che hanno deciso di trascorrere un weekend da noi, in particolare numerosi gruppi di amici. La tendenza sta proseguendo anche a gennaio; anzi, con l’esaurirsi dell’alta stagione, la percentuale di questa particolare categoria di clientela è aumentata, passando dal 15-16% del totale a circa il 20%. È un risultato molto lusinghiero per noi, che desideriamo avere un mix di ospiti equilibrato tra viaggiatori italiani e turisti internazionali. Questi ultimi, in particolare, provengono soprattutto dal Regno Unito, dall’Irlanda e in parte dalla Russia, ma nel prossimo futuro intendiamo puntare molto anche sul mercato tedesco».
E proprio la vasta esperienza internazionale è uno dei punti di forza del general manager del Kempinski. Viene naturale chiedersi quali differenze abbia riscontrato tra i concetti di ospitalità dei vari paesi che ha conosciuto. «Credo, innanzitutto, che un grande scarto si registri tra le aspettative degli ospiti», conclude Meinhard. «È normale, infatti, che un viaggiatore si aspetti ambienti e servizi diversi da un hotel a Pechino e da un albergo a Berlino. Ci sono poi le differenze più strettamente legate ai gusti e alle inclinazioni nazionali di ciascun cliente: i tedeschi, per esempio, pretendono di fare il check-in alla reception in meno di due minuti; gli inglesi vorrebbero essere informati su tutti i servizi della struttura nella prima ora della loro permanenza; i francesi tendono a prestare molta attenzione alla qualità del cibo e gli italiani, infine, ricercano, fin dal primo contatto, un approccio cordiale e familiare». È quest’ultima, tiene a precisare Meinhard, solo un’opinione personale, un gioco scherzoso. Ma, come è risaputo, anticipare le esigenze degli ospiti è anche il segreto di un ottimo servizio.

Chi è Susanne Meinhard

La carriera alberghiera del nuovo general manager del Kempinski Pragelato prende il via negli anni ’80, quando lavora nell’accounting department dell’hotel Intercontinental Paris. A due esperienze di aperture in Germania fa seguito, nel 1992, l’inaugurazione dell’hotel New Port Bay di Euro Disney. La sua carriera prosegue in varie strutture 5 stelle in Belgio, negli Emirati Arabi, in Tailandia e in Cina, fino all’approdo nel 1999, in qualità di hotel manager, al Radisson Sas airport hotel di Amsterdam, in occasione dell’apertura. Promossa alla posizione di general manager, Meinhard ritorna in Francia nel 2004, dove presiede alla sua decima inaugurazione: il Mövenpick Dream Castle hotel nei pressi di Disneyland Paris. Nel 2006, infine, si trasferisce in Bulgaria in occasione della ristrutturazione del Kempinski Hotel Grand Hermitage, per poi approdare, nel dicembre dello stesso anno, al Pragelato village.

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