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Il welfare che vorrei? Personalizzato e accessibile

Complice lo stallo dei salari, cresce l’apprezzamento per servizi e benefit erogati dalle aziende che, se personalizzati e facilmente accessibili, possono diventare uno strumento utile a rispondere al bisogno di ascolto crescente espresso dai collaboratori

Complice lo stallo dei salari, cresce l’apprezzamento per servizi e benefit erogati dalle aziende che, se p

Di Job in Tourism, 1 Marzo 2024

Welfare sì, ma come? Che l’insieme di benefit e prestazioni erogati dalle aziende sia oggi uno degli aspetti sui quali maggiormente è concentrata l’attenzione delle HR, alle prese con talent shortage e difficoltà di retention, è cosa nota e che raccontiamo spesso anche noi, a proposito delle dinamiche del mondo del lavoro alberghiero. Ma quali sono le caratteristiche proprie di un welfare che “funziona”?

Il welfare che vorrei

Qualche indicazioni arriva dal 7° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale. Il primo dato che emerge è quello relativo al riconoscimento e all’apprezzamento crescente del welfare, anche come strumento in grado di integrare i redditi, fermi o comunque segnati da ritmi di crescita molto lenti.

Tra i lavoratori che già beneficiano di welfare aziendale, l’84,3% vorrebbe infatti che fosse potenziato, mentre tra coloro che non ne beneficiano l’83,8% vorrebbe fosse introdotto nella propria azienda. L’apprezzamento arriva al punto che il 79,5% degli occupati vedrebbe con favore un aumento retributivo proprio sotto forma di una o più prestazioni di welfare.

Personalizzazione uguale ascolto

Rispetto a configurazioni e modalità di erogazione, è altissima la percentuale – quasi il 90% – di chi vorrebbe soprattutto strumenti e servizi personalizzati, con offerte modulate sulle singole esigenze di ciascuno.

In particolare la personalizzazione del welfare, modulata sul singolo lavoratore, “garantirebbe diversi benefici – evidenzia il rapporto a proposito di questo punto –. Diventerebbe essenziale un’attività di dialogo diretto con cui si enucleano bisogni, desideri e aspettative da un lato e si indicano possibili soluzioni dall’altro. Un confronto può diventare vantaggioso visto quanto è apprezzata dai lavoratori la percezione di essere ascoltati, di avere canali efficaci di dialogo, ancor più se poi sono in grado di attivare supporti e soluzioni per problematiche. I lavoratori, infatti, sono sempre più disaffezionati al lavoro, chiedono di essere ascoltati (89%) e reclamano più attenzione alla qualità della loro vita (61%)”.

Quali servizi e come

Da qui, l’apprezzamento espresso per figure come i consulente di welfare di supporto, soprattutto rispetto a problemi concreti con la sanità, la previdenza, i figli. Un altro desiderio riguarda la semplificazione: il 79,3% vorrebbe che i servizi di welfare aziendale fossero accessibili e gestibili tramite app su smartphone perché ne faciliterebbe l’utilizzo.

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