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Il turismo food & wine è sempre più giovane

Cresce l’interesse dei millenials per i viaggi tra ristoranti e cantine. E online il sentimento è positivo ma c’è ancora potenziale. Le analisi dal Forum di Grinzane Cavour

Cresce l’interesse dei millenials per i viaggi tra ristoranti e cantine. E online il sentimento è positivo

Di Giorgio Bini, 10 Luglio 2019

Viaggiar per ristoranti e cantine piace sempre di più anche ai ragazzi e ai giovani turisti: i Millenials si stanno imponendo anche sulla scena del turismo enogastronomico. E dato che sono nativi digitali è naturale andare a “cercarli” online, o meglio a ricercare online tendenze, apprezzamenti, recensioni e gusti. Non solo le loro ovviamente: analizzando i big data si può tracciare un quadro preciso di cosa preferiscono i turisti del buon cibo e di cosa cercano, anche nel nostro Paese. Sono questi due dei principali fili conduttori che hanno animato la seconda edizione di Food&Wine Tourism Forum, la due giorni di confronto e formazione per ripensare il futuro del turismo e dell’enogastronomia, andata in scena al Castello di Grinzane Cavour (Cn) seguendo quattro percorsi: food, wine, social e tourism.

L’esperienza culinaria strategica anche in hotel

Qual è la percezione in Italia? Mirko Lalli, ceo e founder di Travel Appeal, ha presentato il rapporto L’enogastronomia in Italia, uno studio basato sull’analisi di oltre 17 milioni di recensioni online, appartenenti a ristoranti, strutture ricettive ed esperienze.
Quali sono stati i risultati? Per la ristorazione si mantiene alta e in crescita la soddisfazione generale degli ospiti, con un sentiment positivo pari all’85,5%. La qualità del cibo si conferma l’elemento che incide di più nelle recensioni, tanto che raccoglie in media il 40% delle opinioni con un sentiment dell’86,6%. Umbria, Toscana e Trentino Alto Adige sono le tre regioni in cui i ristoranti registrano il più alto apprezzamento su questo aspetto. Tra gli elementi più influenti meritano uno spazio ad hoc i piatti e i prodotti tipici.
Anche nel settore dell’ospitalità il sentiment relativo al cibo è molto positivo, pari all’86,4%. Sul totale delle recensioni di hotel e altri alloggi, una fetta del 20% riguarda il cibo, segno che l’esperienza culinaria ha un peso forte anche nell’esperienza di soggiorno. In particolare sembra essere la colazione uno dei fattori chiave per determinare la soddisfazione degli ospiti: se “abbondante”, nel 91% dei casi genera recensioni positive, mentre al contrario il menù fisso, nel 37% dei casi viene citato nelle recensioni negative delle strutture ricettive che offrono il servizio di ristorazione.

Piacciono le cooking class ma l’offerta è ancora bassa

Tra i trend maggiormente in crescita nel mondo travel ci sono senza dubbio le attività ed esperienze: analizzando l’offerta online su Firenze, Milano e Roma, le recensioni riguardo alle esperienze enogastronomiche nel 2018 hanno registrato una crescita del 212%. Le cooking class sono le più amate in assoluto dai turisti, quasi completamente stranieri, con il 95,6% di sentiment positivo in crescita di quasi 6 punti, oltre che le più recensite, seguite da food tasting e food&wine experience. Tuttavia, l’offerta dei corsi di cucina risulta in realtà ancora bassa: solo il 2% degli annunci di attività ed esperienze online, infatti, appartiene a questa categoria. Tanto potenziale di sviluppo dunque.

I Millenials tra street food e gourmet

E se fino a poco tempo fa pensando al turista enogastronomico tipo venivano in mente viaggiatori di media età ad alto reddito, oggi la fotografia è in trasformazione: sono infatti i Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1998, a cominciare a dominare la scena. A tratteggiarla è Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico, docente universitaria e autrice del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”. Si tratta di un segmento in forte crescita nell’ultimo anno in Italia, che testimonia una maggior propensione a intraprendere esperienze enogastronomiche, in linea con i coetanei internazionali che già da qualche anno cavalcano quest’onda. In Italia il 46% dei Millennials è un turista enogastronomico.
Se da un lato le esperienze a tema più apprezzate dai Millennials corrispondono a quelle degli altri “gruppi anagrafici” dei turisti, che si tratti di mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale (87%) oppure visitare un mercato con prodotti del territorio (80%), dall’altro non mancano le differenze su alcuni aspetti.
I nativi digitali sono social, ma non solo online, cercano infatti anche esperienze “reali” a contatto con altre persone, per esempio frequentando locali per incontrare e conoscere persone (62%), dato che segna una differenza di ben +16% e +14% rispetto ai “Boomers” e alla “Generazione X”. Molto ricercati sono anche i festival legati al cibo o esperienze di social eating.
Ed è sempre più in voga lo street food: acquistare cibo da un food truck è la quarta esperienza più desiderata (indicata dall’82%, +19% e +8% rispetto agli altri due “gruppi”), così come forte la è tendenza ad “allargare gli orizzonti”, andando per esempio in ristoranti etnici 79% (rispettivamente +17% e +10%). Ma è forte anche la voglia di provare i ristoranti gourmet: interessa il 60% dei Millennials, rispetto al 48% dei Boomers e dei nativi della Generazione X. Maggiore anche il desiderio di partecipare a corsi di cucina (rispettivamente +21% e +12%) e a un viaggio enogastronomico on the road organizzato da un’agenzia specializzata (+11% e +9%).

Cucina italiana la più ricercata su Google

E non è certamente una sorpresa che in cima ai desiderata dei turisti internazionali del gusto ci sia l’Italia. Anche se con un noto paradosso.
Sappiamo infatti già bene che l’Italia risulta essere la nazione più cercata come destinazione, anche se poi il numero di turisti che arrivano sono meno che in altri Paesi (e l’Italia si situa quinta dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina). Come colmare questo gap tra desiderio e realtà? Lavorando sull’offerta, sulla connettività, e sulla comunicazione. Intanto, è proprio Google, con il suo direttore business automotive e travel Fabio Galetto, ad aver rivelato in occasione del Forum di Grinzane Cavour i punti di forza dell’enoturismo, ottimo punto di partenza. La cucina e il cibo italiani si confermano i più cercati su Google, seguiti da messicani, thai, giapponesi e francesi. Africa, Asia e una parte di Sud America sono i continenti in cui il cibo italiano viene “googlato” maggiormente. Tutte le chiavi di ricerca collegate al cibo italiano si riferiscono ad attività e ristoranti, confermando un interesse omogeneo tra contenuti generali ed esperienze. Qualche dato curioso? Tra le specialità gourmet più cercate nel periodo natalizio il tartufo si conferma primo a livello mondiale (seguito da caviale e foie gras). In generale, il formaggio italiano più googlato è il gorgonzola. E sul fronte vini? Il Prosecco è l’italiano più cercato nel mondo (in primis dai britannici), con una rilevanza maggiore a livello stagionale in estate, seguito da Barolo (sopratutto dalla Danimarca), Barbaresco (cercato dai norvegesi) e Dolcetto (in Bosnia Erzegovina).

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