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Il ruolo strategico dell’housekeeper

La formazione a 360° non si è mai fermata, e ora l’AIH vuole portare questa professionalità nelle scuole

La formazione a 360° non si è mai fermata, e ora l’AIH vuole portare questa professionalità nelle scuole

Di Mariangela Traficante, 9 Febbraio 2021

Una figura fondamentale in hotel, ancora più strategica nei tempi che stiamo vivendo, e che sta assumendo sempre più la visibilità che le spetta grazie soprattutto al lavoro dell’associazione di riferimento, che non si è mai fermato neppure in pandemia: parliamo dell’housekeeper, e lo facciamo con Sandra Consiglio, directors of housekeeping e coordinatore del Nord Italia per AIH, ovvero l’Associazione Italiana Housekeeper.
L’associazione è nata nel 2000, con Margherita Zambuco fondatrice e attualmente presidente, grazie anche alla felice intuizione di un gruppo di direttori d’albergo che constatarono l’esigenza di far emergere questa professionalità. “La missione è infatti quella di formare vere professioniste del settore, che abbiano anche una solida preparazione manageriale, perché oggi più di ieri chi desidera lavorare in questo ruolo ha bisogno di una preparazione a 360 gradi, non solo sulle competenze tecniche, ma anche in merito al controllo budget o agli standard, ed essere a conoscenza di tutta l’organizzazione interna”.
Per questo una delle colonne portanti dell’associazione è sempre stata la formazione continua, e lo è anche adesso, momento in cui l’attività di training prosegue da remoto. “Naturalmente, nel 2020 e anche quest’anno, il focus della formazione alle associate è stato ed è su tutto ciò che ruota intorno alla gestione del Covid, agli standard e alle procedure. Ma abbiamo affrontato anche gli aspetti legali e quelli legati ad esempio alla gestione di un caso di positività in hotel. Fondamentale è far arrivare all’ospite la percezione di assoluta sicurezza, perché chi sceglie un hotel 4 o 5 stelle ci si affida e si aspetta di avere una qualità assoluta, che del resto era presente già prima della pandemia, perché gli standard di pulizia e igiene nelle strutture erano già alti come anche l’attenzione a questi elementi”.
Progetti formativi, presenza sui social media, e sguardo al futuro: “La ripartenza sarà sicuramente un momento delicato per noi, soprattutto perché sono cambiate molte procedure. L’obiettivo è quello di approfondire tematiche operative del reparto e garantire una pulizia professionale, con i giusti prodotti richiesti dai protocolli nazionali”. La formazione è importante, anche da parte dell’hotel al suo staff. E il ruolo della governante deve essere anche quello di tranquillizzare e infondere sicurezza nel personale, attraverso una corretta comunicazione.
Negli anni AIH ha allargato il piano di azione collaborando con le altre associazioni di categoria, dai barmen ai receptionist, e fa parte della confederazione di Solidus.
L’associazione, con sede a Roma e una serie di coordinatori nelle varie regioni, attualmente conta su un centinaio di associate, e l’obiettivo è allargare questa base. Ma si tratta solo di una professione al femminile? “Non più, negli ultimi anni anche la parte maschile si è avvicinata al nostro mondo e ci sono diversi housekeeper uomini, tutti con grande esperienza”.
Ma qual è il biglietto da visita di una camera che dimostra un ottimo lavoro di housekeeping? All’occhio esperto non sfugge il letto, ma non solo. La qualità si deve percepire a vista. Entrano in gioco poi l’olfatto, “occorre “sentire” quella sensazione di pulito senza avvertire odore, e l’udito, in camera non devo percepite rumori come quello del frigobar o dell’aria condizionata, o un rubinetto che perde in bagno”.
Il lavoro svolto dall’associazione è sicuramente fondamentale per dare visibilità a un ruolo strategico in hotel. E per fare ancora un importante passo in avanti AIH ha diversi progetti in cantiere, uno su tutti: “La nostra presidente ci sta lavorando da tempo: riuscire a portare questa professione nelle scuole, perché negli istituti turistico-alberghieri non è una materia, pur essendo una figura chiave in hotel. Avevamo avviato già prima della pandemia incontri e confronti a livello istituzionale”.

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