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Il punto di vista di chi fa selezione

Scopriamo insieme i profili più ricercati, i consigli ai candidati e le figure emergenti nel mondo del turismo

Scopriamo insieme i profili più ricercati, i consigli ai candidati e le figure emergenti nel mondo del turis

Di Marco Beaqua, 28 Gennaio 2016

Domanda. Quali i profili oggi più richiesti dalle imprese del turismo, e dell’ospitalità in particolare? E perché?

Loira Rossi (candidate manager Adecco Italia). Le figure più richieste, dal punto di vista numerico, sono da sempre quelle in ambito f&b, in particolare cuochi, baristi e personale di sala. Sul lato dell’accoglienza, ci sono poi sicuramente i segretari di ricevimento. Ma si ricercano anche profili un po’ più di nicchia, meno numerosi, che tuttavia ben testimoniano dell’affermarsi delle nuove professioni. Mi viene per esempio in mente il revenue analyst, gli addetti alla guest relation o l’executive housekeeper. Un mestiere, quest’ultimo, una volta poco considerato, ma per il quale oggi si organizzano fior di master.

Laura Passolunghi (responsabile filiale di Milano, Ali – Agenzia per il lavoro). In questo periodo stiamo ricevendo molte richieste di personale specializzato da inserire in contesti internazionali: barman, cuochi capo partita, chef de rang e runner sono solo alcune delle mansioni ricercate dalle aziende. Il motivo? Sicuramente oggi più di ieri l’ambito del turismo è diventato molto competitivo: esiste una figura per ogni servizio e la selezione per ognuna di esse si basa su richieste sempre più elevate e particolareggiate.

Stefano Butti (business manager Gi Horeca – Gi Group). I profili più ricercati si riferiscono alle figure di sala (di tutti i livelli: commis de rang e chef de rang) e a quelle di cucina-addetti alla ristorazione (prevalentemente operativi). La domanda è elevata perché in tali comparti si registra spesso un alto livello di turnover. Per di più le caratteristiche dei candidati non sono sempre rispondenti alle necessità aziendali, soprattutto per quanto riguarda i percorsi professionali, i titolo di studio e le competenze linguistiche. Il cameriere di sala, a tutti i livelli, ci viene in particolare richiesto perché si tratta di una figura al contempo numericamente importante e spesso soggetta, appunto, a frequenti turnover. D’altronde si tratta di un ruolo che purtroppo non viene considerato da molti lavoratori come una vera e propria professionalità da sviluppare, ma piuttosto come un’occupazione temporanea a volte persino dai tratti improvvisati.

Daniela Schillaci (advisor senior settore turismo Obiettivo Lavoro). Le professionalità richieste nel settore vanno dagli chef de rang agli aiuti pizzaiolo, dai bartender alle hostess di sala, passando anche per le governanti e i segretari di ricevimento, i manutentori e il personale amministrativo, oltre che i sales executive. Le aziende del settore che si rivolgono a noi richiedono personale dotato di molta flessibilità, senza tuttavia voler rinunciare a fattori vitali come la competenza e la professionalità.

Tullio Vallino (responsabile divisione horeca Tempor – Agenzia per il lavoro). Presso la nostra agenzia, la maggior parte delle richieste si indirizza verso profili in grado di operare nell’ambito dell’hôtellerie di alto livello, in particolare presso le compagnie che operano nel mercato del lusso. Da diversi anni noi di Tempor ci siamo infatti focalizzati sugli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso, dando vita a un ricco database di figure altamente specializzate. In tale contesto, i ruoli più ricercati sono quelli di governanti e supervisor con molta esperienza, nonché camerieri/e ai piani e receptionist. Nella ristorazione, poi, i profili più richiesti sono quelli di hostess di sala, chef de rang, chef e demi chef, runner…

Domanda. Come si stanno spostando gli equilibri tra i ruoli tradizionali e quelli più innovativi dell’hôtellerie? Quali le skill e le competenze intramontabili? E quali invece le abilità “nuove” ricercate dal mercato?

Loira Rossi. Fondamentalmente dipende dai contesti: in particolare, al personale inserito negli alberghi più piccoli ed economici viene oggi richiesto un approccio sempre più multidisciplinare, mentre nel comparto del lusso ci si indirizza verso una maggiore specializzazione. Negli hotel budget, con personale ridotto, bisogna infatti essere disponibili a imparare e a fare un po’ di tutto. Nelle strutture di alto livello, invece, dai candidati si pretende un’estrema competenza nel proprio campo, nonché la volontà di tenersi aggiornati tramite corsi di formazione e di rimanere al passo coi tempi in tema di nuove mode e tendenze. Un trend, quest’ultimo, evidente soprattutto nei settori bar e cucina, nonché in quello dell’accoglienza. In tutti i casi, comunque, rimangono indispensabili le conoscenze linguistiche, la predisposizione al servizio, la capacità di lavorare in team, oltre ovviamente alla flessibilità. Rispetto a qualche anno fa, infine, in ogni figura, indipendentemente dal profilo desiderato, si cerca con più attenzione una certa attitudine alla vendita: tutti, in altre parole, devono dimostrarsi pro-attivi e capaci di proporre e valorizzare alla clientela i vari servizi che la propria struttura offre.

Laura Passolunghi. Attualmente collaboriamo molto con le aziende del settore fashion & luxury, che negli ultimi anni hanno ampliato il loro business aprendo le porte al food & beverage. Complessivamente, inoltre, i giovani in cerca di occupazione devono oggi dimostrare sempre più competenze e professionalità: devono essere costantemente aggiornati sulle novità del mercato e saper rispondere alle richieste di una clientela di alto livello, molto attenta ed esigente. Ma non finisce qui: la conoscenza della sola lingua inglese infatti non basta più; soprattutto in una location internazionale come Milano è infatti fondamentale sapersi esprimere in diverse lingue.

Stefano Butti. Al momento registriamo novità soprattutto per i ruoli di cucina e di front office. I cambiamenti riguardano l’erogazione del servizio e sono legati a logiche di marketing e sales dedicate allo sviluppo del business di ogni singolo operatore. A proposito dei profili tradizionali, stanno poi acquisendo nuova importanza le competenze relative al design, non solo per l’area web ma anche per la cucina, dove cresce per esempio la richiesta di posizioni quali quella del cake design, mentre aumenta l’attenzione alla decorazione dei piatti di portata. Le nuove tendenze, influenzate anche dai numerosi programmi di cucina in tv, prevedono infatti una grande cura degli aspetti legati alla presentazione. Ma non si può neppure sottostimare la richiesta di sushiman, per il crescente numero di hotel che propongono un’offerta f&b in stile fusion. Sale inoltre la domanda per nuove figure dotate di competenze in aree quali la brand reputation e il visual merchandising. Le skill intramontabili riguardano invece la cultura del servizio, la conoscenza delle lingue e la flessibilità/disponibilità oraria, mentre quelle nuove concernono soprattutto la creatività, l’attenzione, appunto, per gli aspetti di design e una preparazione settoriale e specifica con percorsi di formazione specializzati.

Daniela Schillaci. Nelle nostre selezioni possiamo constatare che rimangono fermi ed essenziali tutti i ruoli tradizionali. Oggi però, indipendentemente dalla mansione, viene richiesta una maggiore attitudine alle attività di cross-selling e up-selling. Si presta quindi più attenzione a tutti quelli che sono i servizi offerti dall’hotel, mentre all’intero personale viene richiesto di partecipare attivamente al raggiungimento di obiettivi precisi di accoglienza, fidelizzazione e soddisfazione del cliente, nonché la capacità di prendersi in carico la gestione dei complaints.

Tullio Vallino. I ruoli tradizionali restano, ma si specializzano ogni giorno di più. Parlando sempre di hôtellerie di alto livello, l’attenzione al cliente diventa sempre più importante, sotto qualsivoglia aspetto. Oltre alla conoscenza di inglese, francese, spagnolo e tedesco si cerca inoltre la padronanza di lingue quali il cinese, il russo e l’arabo. Assumono infine sempre più rilevanza figure come le spa therapist e i guest relation executive.

Domanda. Quali quindi i suggerimenti che vi sentite di dare ai candidati in visita al Tfp Summit, per presentarsi al meglio e “far colpo” al primo contatto?

Loira Rossi. Anche se non si ha esperienza ma si sono appena terminati gli studi, l’essenziale è presentarsi con le idee il più possibile chiare: dire cosa si preferirebbe fare e perché, senza timore. Un «sono disponibile a tutto» non aiuta chi fa selezione. Tutti hanno delle preferenze, ma spesso i ragazzi non le rivelano per paura di precludersi delle opportunità. Il risultato è che invece sembrano solo indecisi, senza idee e senza progetti.

Laura Passolunghi. Senza troppi giri di parole, sicuramente un buono standing è l’elemento che viene notato in prima battuta, soprattutto se si cercano risorse per un ambito come il turismo, dove si è costantemente a contatto con il pubblico. Chiaramente, lo standing da solo non basta. Oggi si cercano infatti figure che siano in grado di soddisfare appieno il ruolo per cui sono state selezionate: profili, quindi, con un alto grado di competenza o che ambiscano a ottenerla con la massima motivazione e il massimo impegno possibili.

Stefano Butti. Il primo consiglio è quello di presentarsi con un curriculum completo di tutti i propri dati e molto dettagliato relativamente alle mansioni svolte, ai contesti aziendali vissuti e alle loro caratteristiche, nonché ai periodi di lavoro in cui si è stati impiegati. I cv, inoltre, dovrebbero essere sempre corredati di foto, perché spesso viene richiesta dalle aziende del settore turismo. È anche utile, infine, indicare le eventuali disponibilità specifiche rispetto a giorni e orari di lavoro (per esempio la predisposizione al turno spezzato o al lavoro nel fine settimana…).

Daniela Schillaci. Ai candidati suggerirei di presentarsi curati nell’aspetto e preparati a fare in breve tempo una sintesi del proprio percorso, cercando di mettere in evidenza le proprie caratteristiche professionali e personali, nonché di motivare il perché si stiano proponendo per una specifica posizione. C’è da dire, però, che i candidati presenti al Tfp Summit hanno spesso ben chiare in mente le opportunità apribili dalla partecipazione a questa manifestazione. In molti perciò arrivano con un bagaglio di esperienze significativo e una formazione specifica per il ruolo per il quale si candidano.

Tullio Vallino. Poiché i colloqui saranno inevitabilmente di breve durata, è bene presentarsi con le idee chiare sulla propria professionalità e sulle proprie ambizioni. È anche naturalmente fondamentale portare con sé un curriculum vitae dettagliato, aggiornato all’ultima esperienza e corredato di fototessera, al fine di poter porre maggiore attenzione alle competenze trasversali durante lo stesso colloquio. Presentarsi in modo curato, infine, è sempre un must imprescindibile.

Il Tfp Summit cambia sede: appuntamento al Milan Marriott

L’Executive di Milano non è più Atahotels. La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno presso i nostri uffici. Il contratto firmato e garantito che ci assicurava gli spazi per il Tfp Summit è improvvisamente diventata lettera morta, costringendoci a cambiare sede nostro malgrado. Ce ne scusiamo con i nostri lettori, ma è una situazione che non è chiaramente dipesa dalla nostra volontà. L’appuntamento con il Tfp Summit 2016 però rimane. Ed è sempre per il prossimo venerdì 5 febbraio, a partire dalle 9 di mattina, questa volta al Marriott Milano di via Washington 66.
Ma cosa è successo esattamente? L’ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici (Enpam) e UnipolSai Assicurazioni hanno deciso di mettere repentinamente fine agli accordi per la gestione di sette alberghi di proprietà dello stesso Enpam, tra cui proprio l’Executive di Milano, oltre al De Angeli, al Quark, al Class (da metà febbraio) e al Ripamonti Residence di Milano e dintorni, nonché al Villa Pamphili di Roma e al Tanka Village di Villasimius. Pare che l’Enpam sia intenzionato a cercare altri gestori-affittuari per i propri hotel, sfruttando in particolare l’interesse che alcune grandi catene internazionali avrebbero già manifestato proprio per l’Executive (sede della sessione invernale del calcio-mercato), nonché per il Tanka Village, grazie alla sua location privilegiata. UnipolSai ha assunto il controllo di Atahotels nel 2013, a seguito dell’operazione che la portò ad acquisire l’allora Fondiaria Sai. Con il recente acquisto di Una Hotels, il gruppo è diventato la più grande compagnia alberghiera italiana. Ciononostante l’atteggiamento della società felsinea nei confronti del mondo dell’hôtellerie si è sempre dimostrato piuttosto ondivago: la compagnia, il cui core business rimane quello assicurativo, ha infatti ripetutamente ventilato la possibilità di cedere la propria divisione dedicata all’ospitalità.

Focus sull’industria dei viaggi e dell’ospitalità: le agenzie per il lavoro presenti all’evento milanese

Adecco crede molto nel settore del turismo e ha creato da anni una divisione specializzata: Adecco tourism&fashion è il punto di riferimento per le aziende dei settori hôtellerie, ristorativo, airport e fashion, nonché per i professionisti e i candidati interessati a questi comparti. Adecco t&f conta su dieci uffici dedicati, presenti nelle principali città d’Italia e in grado di coprire le esigenze di tutto il territorio, nonché su consulenti esperti focalizzati solo sul turismo: un settore che si differenzia e caratterizza per i ritmi intensi, le tempistiche molto strette, le attività che non conoscono orari e festività. Ma anche per competenze tecniche e linguistiche specifiche, spiccate skill trasversali e flessibilità totale; un settore, insomma, dove solo la passione fa funzionare le cose.

Il turismo è il settore trainante dell’occupazione giovanile, tanto che i dati Istat degli ultimi mesi confermano una crescita del 3,1% di tale cluster di lavoratori rispetto all’anno precedente, con risultati che si attendono ancora più incoraggianti per il 2016. Proprio per far fronte a una richiesta esigente e specifica, lo staff Ali – Agenzia per il lavoro è quindi formato da professionisti specializzati nel comparto, in grado di individuare i giovani talenti destinati a essere i manager di domani. Ali è una società di consulenza e servizi hr attiva in ogni campo delle risorse umane: somministrazione, ricerca e selezione, outplacement, formazione, consulenza hr e giuslavoristica, politiche attive del lavoro, welfare aziendale, amministrazione del personale, relazioni industriali. Grazie ad attività di formazione, orientamento e tirocinio, essa promuove l’occupazione e l’inserimento lavorativo dei giovani alla ricerca del primo impiego e dei disoccupati in attesa di nuove opportunità lavorative.

Gi Group ha una struttura ad hoc che si dedica al comparto del turismo: Gi Horeca è quindi la divisione specializzata nella selezione, formazione, e gestione delle risorse umane nel settore hôtellerie, ristorazione collettiva e commerciale, catering ed eventi. Esistono due filiali dedicate a Milano e a Roma, ma il gruppo si occupa della selezione su tutto il territorio nazionale tramite una rete di uffici capillarmente presenti in ogni regione.

La divisione turismo di Obiettivo Lavoro segue esclusivamente le selezioni del settore. Le maggiori filiali dedicate sono a Milano e a Roma, ma il gruppo lavora in rete con più di mille collaboratori e oltre 104 uffici in Italia e sette all’estero. Attraverso la sua vasta gamma di servizi, Obiettivo Lavoro divisione turismo offre un’assistenza completa basata su un profondo know-how; garantisce quindi alle imprese di trovare il candidato con le caratteristiche professionali e attitudinali in linea con la posizione da ricoprire e si sforza di proporre ai candidati un’occupazione aderente con le loro competenze.

Tempor vanta una divisione dedicata che si occupa di dare supporto alle filiali in tutto ciò che riguarda il mondo dell’hôtellerie e della ristorazione, da un punto di vista di human resources. Si tratta di un settore che in alcune filiali contribuisce fino al 40% del fatturato totale. Per raggiungere tali risultati è quindi necessario che le risorse interne siano competenti e in grado di condurre colloqui tecnici. Tempor inoltre, grazie alla propria holding Intelliform, supporta i propri clienti nell’organizzazione di corsi volti a formare e a specializzare il personale.

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