Job In Tourism > News > Green > Il Pnrr e la sfida della sostenibilità

Il Pnrr e la sfida della sostenibilità

Investimenti a fondo perduto, tax credit, accesso al credito: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza entra nel vivo. Per il comparto alberghiero è un’occasione da non perdere che ha un nome: transizione ecologica e digitale

Investimenti a fondo perduto, tax credit, accesso al credito: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza entr

Di Silvia De Bernardin, 16 Febbraio 2022

Transizione verde e trasformazione digitale. Sono queste le parole d’ordine del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che entra quest’anno nel vivo e che porterà all’Italia, tra prestiti e sovvenzioni, circa 222 miliardi di euro stanziati nell’ambito del Next generation Eu e del Fondo complementare italiano. Due miliardi e 400 milioni è l’ammontare assegnato ai progetti d’investimento in ambito turistico: una cifra enorme che, ben sfruttata, potrebbe fare da volano al comparto nel nome di una trasformazione che – da dettato europeo – dovrà essere compiuta nel segno della sostenibilità e dell’innovazione digitale.
Nel piano approvato dal Governo l’estate scorsa è previsto un pacchetto molto articolato di azioni e strumenti – definito Turismo 4.0 – che vanno dal miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi collegati alla realizzazione di investimenti pubblici per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico fino al sostegno al credito e agli incentivi fiscali a favore delle piccole e medie imprese del settore. Il rafforzamento della competitività e della resilienza delle imprese turistiche è uno degli obiettivi principali indicati dal Pnrr, che punta a perseguirlo proprio attraverso la transizione verde, nella direzione della riqualificazione eco-sostenibile di strutture e servizi ma anche della riduzione dell’impatto sull’ambiente delle attività turistiche.
Ecco perché la partita che si apre in queste settimane è particolarmente importante per il comparto alberghiero. I primi 500 milioni di euro sono già stati messi a disposizione, poco prima di Natale, dalla Bei, la Banca Europea degli Investimenti, grazie a un accordo di finanziamento sottoscritto con il Ministero dell’Economia. L’accordo prevede la creazione di un Fondo di Fondi che interverrà, con prestiti a basso tasso di interesse, a favore delle imprese che proporranno programmi di investimento sostenibili in linea con gli obiettivi del Piano. Ovvero, finanziamento di “progetti volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi”. Secondo quanto calcolato, dovrebbero essere oltre 150 i progetti turistici finanziati con questo strumento entro il 2025, il 50% dei quali destinati a misure di efficienza energetica e transizione digitale, con un effetto leva stimato del 300%. Si partirà nel secondo trimestre di quest’anno, il Fondo sarà poi implementato man mano in base alle tempistiche previste dal Pnrr.
Il comparto alberghiero sarà interessato anche dal Rafforzamento del Fondo Nazionale del Turismo, previsto dal Piano per il rilancio e la valorizzazione dell’ospitalità di qualità. Sono altri 150 milioni di euro che – si legge nel Pnrr – hanno come target specifico “acquisto, ristrutturazione e riqualificazione delle strutture alberghiere italiane al fine di tutelare le proprietà immobiliari strategiche e di prestigio”. Qui i soggetti destinatari, ovvero alberghi e strutture ricettive e proprietà di alto valore e potenziale turistico, avranno accesso attraverso il FNT a investimenti per il rinnovamento e l’ammodernamento, sempre – è il requisito – attraverso un approccio sostenibile.
E poi c’è lo strumento del tax credit: si parla, in questo caso, di 589 milioni di euro a disposizione di oltre 3500 imprese che potranno usufruire dell’incentivo entro il 2025. Il Piano indica esplicitamente tra i soggetti aventi diritto “le aziende configurabili come strutture ricettive, ovvero le strutture alberghiere, nonché strutture che svolgono attività agrituristiche, terme e strutture all’aperto”. Il potenziamento del tax credit e i contributi a fondo perduto serviranno a finanziare interventi di ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche, opere per l’efficientamento energetico e l’adozione di misure antisismiche, oltre all’adozione di interventi di digitalizzazione e innovazione.
L’accesso complessivo ai fondi del Pnrr sarà spalmato negli anni, da qui al 2025-2026, in tempo per poter sfruttare come volano i due grandi eventi internazionali che attendono l’Italia, il Giubileo del 2025 (non a caso 500 milioni di euro di Turismo 4.0 sono specificatamente dedicati alla valorizzazione del patrimonio di Roma e del Lazio) e le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026.
Ci sono, poi, tutte le porte per l’accesso al credito che già stanno iniziando ad aprirsi proprio parallelamente alle azioni promosse dal Pnrr. È il caso, per esempio, dei 500 milioni di euro messi a disposizione dal Gruppo Bper che nei giorni scorsi ha sottoscritto un accordo con Confindustria Alberghi per la consulenza e il co-finanziamento di iniziative specifiche per la crescita e la competitività degli alberghi. Anche in questo caso, un supporto specifico sarà dedicato – in base a quanto previsto dall’accordo – alle imprese che intendono investire sul turismo sostenibile.
Operazione simile a quella annunciata lo scorso novembre anche da Intesa San Paolo che, attraverso due nuove soluzioni di finanziamento, ha messo a disposizione del comparto 1 miliardo di euro per supportare “iniziative mirate per accompagnare gli albergatori nel percorso delineato dal Pnrr” nel segno della transizione green e digitale.
Gli strumenti e le risorse – mai così importanti – per cogliere la sfida, dunque, ci sono. Nei prossimi mesi, uno dei temi per le imprese alberghiere sarà quello dell’orientamento e delle modalità di accesso alle misure e ai finanziamenti. Anche per questo motivo, nel corso di quest’anno, anche noi di Job in Tourism cercheremo di capirne di più dando spazio su queste pagine a esperti, professionisti e aziende che possano guidare il comparto a cogliere un’occasione destinata a non ripetersi in futuro.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati