Negli anni passati, specie negli alberghi di città, convertire le zone comuni a favore di spazi vendibili era una tendenza abbastanza condivisa.
Ovviamente una delle conseguenze di questa impostazione è quella di ridurre nell´hotel gli ambienti da vivere. Oggi sta quindi emergendo sempre più forte un´impostazione che punta nuovamente agli spazi aggregativi: una tendenza cavalcata sia da budget hotel di nuova generazione, sia da lifestyle e boutique hotel.
Molti alberghi, per creare un senso di calore e di spazio da vivere, arredano in particolare salotti e zone comuni con una bella libreria. Dopo aver visitato un paio di strutture, tra loro molto differenti, ma entrambe con una piccola libreria, mi sono chiesto: meglio uno spazio d’arredo o uno da utilizzare?
Messa così la risposta può sembrare lapalissiana. Eppure la mia sensazione è che tanti alberghi usino i libri più per decorare, che per migliorare l´esperienza di soggiorno dei loro clienti.
Bellissimi spazi arredati da bellissimi libri: ma quanti dei nostri ospiti riusciranno a leggere Guerra e pace in tre giorni? Ok la lettura veloce, ma a tutto c´è un limite.
Allora può essere un’idea creare una libreria fatta solo da libri di racconti e raccolte fotografiche, ovviamente senza dimenticare quelli in inglese: facciamo in modo che gli ospiti vivano il nostro spazio.
Sicuramente i dubbi possono essere molti: i nostri ospiti avranno mezz’ora di tempo per leggere? È necessaria una libreria quando in molti hanno un tablet?
Tutti dubbi leciti, ma se in albergo è già presente uno spazio dedicato ai libri, o magari abbiamo deciso di crearlo, facciamo in modo che sia utilizzabile.
Questo lo renderà non solo decorativo, ma da vivere. Chiunque potrebbe voler passare mezz´ora leggendo qualcosa in albergo e i racconti sono perfettamente in linea con la durata media dei soggiorni.
In fondo l´obiettivo è quello di arricchire l´esperienza di soggiorno dei nostri ospiti, non solo di avere una libreria di design.
La guest experience dei clienti attraversa diverse strade. Questa può essere una!
Il marketing delle piccole cose
Di Emilio De Risi, 17 Settembre 2015
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