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Il Gotha al Kempinski di Berlino

Di Antonio Caneva, 16 Aprile 2004

Joseph Cinque, presidente dell’American academy of hospitality sciences, era contento mentre, all’Adlon, stringeva le mani al Gotha dell’hôtellerie mondiale e forse, ancor di più, di avere vicino, per l’occasione, miss Universo, miss Usa e miss Teen sorridenti, nei loro vestiti che parevano tagliati addosso.
L’hotel Adlon Kempinski di Berlino è un’istituzione nella città e sicuramente uno dei più begli alberghi internazionali. Qui, ogni anno, in concomitanza con la Itb, ha luogo la cerimonia della consegna dei Five star diamonds award da parte dell’American academy of hospitality sciences alle strutture che meglio rappresentano la qualità ai massimi livelli. L’occasione è valida anche per consegnare una serie di riconoscimenti a persone e strutture e per organizzare una cena/evento, con piatti preparati da chef tre stelle Michelin, tra i più famosi al mondo.
Quest’anno significativo è stato il riconoscimento a Gianfranco Ferré, il famoso stilista italiano, per il suo centro benessere recentemente lanciato, e a Bernd Chorengel, presidente della Hyatt international corporation quale riconoscimento alla carriera, e alla Maybach, l’automobile che nelle intenzioni della Mercedes dovrebbe far concorrenza alla Rolls.
L’American academy of hospitality sciences ha iniziato l’attività nel 1949 a Chiacago, come The international rating bureau e solo nel 1989 si è trasferita a New York assumendo l’attuale denominazione; da allora la sua attività è costantemente cresciuta, attivando affiliate in tutto il mondo, con lo scopo di valutare l’eccellenza nei prodotti di lusso destinati ai viaggiatori.
Un paio di notazioni minime sulla serata: ho incontrato Pasquale Baiguera ormai personaggio internazionale, che ritirava il premio per l’Alcron hotel Radisson Sas che dirige a Praga, abbiamo cenato allo stesso tavolo e abbiamo ricordato quando, tanti anni fa, ha iniziato la sua (felice) carriera e lì ci siamo conosciuti; il piatto preparato dallo chef spagnolo Ferran Adriá, inventore della cucina “destrutturata”, aveva un nome a me conosciuto, “espresso Gavazza”, e mi chiedevo in cosa sarebbe consistito: ebbene, invece di essere un caffè da bere era un caffè da mangiare con il cucchiaino (ne ho subito dopo chiesto uno tradizionale ); era presente alla serata l’attore Gorge Hamilton, mi ricordo che era già fascinosamente maturo quando io ero ancora giovane, ora, superabbronzato ed elegante, sembra un giovanotto: che ci sia il trucco?
Dopo Berlino abbiamo attivato un rapporto di collaborazione con l’American academy of hospitality sciences e conto quindi l’anno prossimo, come già precedentemente, di essere nuovamente in grado di riportare l’evento dall’Adlon.

Il menù della cena

Jean-Georges Vongerichten, Trump international, New York:
Ribbons of tuna with spicy radish and ginger marinade

Annie Féolde, Enoteca Pinchiorri, Firenze:
Prawns covered with pancetta and laurel, served on a spelt-bean soup

Jean-Claude Bourgueil, Restaurant “Im Schiffchen”, Duesseldorf :
Charlotte of scallops in coriander, shellcrabe-nage with Osietra Caviar

Rainer Sigg / Marc Haeberlin, Hotel Adlon Berlin / Auberge de l’Ill, Illaeusern:
Trilogy of veal with Perigord-truffle and Jerusalem artichoke ragout

Ferran Adrià, El Bulli, Spagna:
Espresso Lavazza

Marc Haeberlin, Auberge de l’Ill, Illaeusern:
Peach Haeberlin

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