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Il futuro è nel turismo medicale

Di Claudia Bisignani, 16 Gennaio 2009

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Puntare sul turismo della salute e del benessere. È questo, infatti, il settore che secondo gli esperti Jones Lang LaSalle hotels, dovrebbe presentare le migliori prospettive di crescita nei prossimi anni. Il vice president Claudia Bisignani ne traccia così un breve profilo, analizzando opportunità e possibili sviluppi del comparto.

Il settore multimilionario del turismo della salute potrebbe rappresentare una nuova allettante opportunità per l’industria dei viaggi. Il segmento legato alla salute e al benessere sta infatti godendo di una domanda in costante crescita anche laddove comparti turistici più tradizionali appaiono in affanno. Se in passato, infatti, le classi elitarie dei paesi in via di sviluppo si dirigevano verso i paesi più industrializzati per ricevere le cure e le assistenze mediche di cui necessitavano, oggi si assiste a una vera e propria inversione di tendenza: sono i cittadini dei paesi più sviluppati a dirigersi verso alcune mete esotiche quali, per esempio, la Tailandia, Singapore, la Malesia e l’India per assicurarsi cure mediche di elevata qualità, alle quali associare una vacanza di relax e benessere.
Le stime più recenti, in particolare, indicano un livello dei ricavi globali annui generati dal turismo medicale pari a oltre 40 miliardi di dollari, che potrebbero raggiungere nel medio periodo, diciamo entro il 2012, i circa 100 miliardi di dollari.
Nel novero dei fattori propulsivi legati a tale tendenza, il costante allungamento della vita media riveste un’importanza primaria. Un fenomeno che, tra l’altro, contribuisce ad aumentare la già forte pressione sui sistemi sanitari internazionali. Se negli Stati Uniti, per esempio, la spesa medica statale negli anni ’70 era pari all’8% del pil, oggi essa arriva a rappresentare circa il 16% del prodotto interno lordo nazionale. Stime recenti sottolineano inoltre come tale trend di crescita sia destinato a continuare, tanto che nel prossimo quinquennio la voce della spesa sanitaria Usa dovrebbe raggiungere il 20% del pil. In numerosi paesi europei, inoltre, il sistema sanitario appare talmente congestionato che per molti degli interventi chirurgici più ricorrenti i tempi di attesa sono superiori ai 18 mesi e possono arrivare anche a superare i due anni, se si restringe il campo al solo settore della chirurgia estetica.
Il segmento del turismo della salute rappresenta, dunque, un notevole generatore di domanda e una redditizia nicchia di mercato, che potrebbe offrire vantaggi interessanti per gli operatori alberghieri. Si tratta, infatti, di un settore nel quale la durata dei soggiorni è mediamente elevata. Allo stesso tempo, il paziente si fa sempre più spesso accompagnare nel viaggio dai propri familiari e tende a prenotare il soggiorno con largo anticipo. È stato inoltre provato come tale segmento di mercato non sia soggetto ai tradizionali fattori legati alla stagionalità e alle condizioni climatiche della destinazione. Può perciò costituire una solida e affidabile fonte di presenze per i gestori alberghieri.
Tra gli elementi critici connessi a tale business, è invece opportuno considerare la necessità di garantire ai pazienti-clienti adeguati sistemi di copertura assicurativa, nonché la presenza di uno staff medico disponibile 24 ore su 24. Da segnalare anche la crescente competizione di alcune evolute strutture ospedaliere, che in molti casi hanno già avviato partnership con agenzie di viaggio locali volte a promuovere pacchetti salute ad hoc. Il turismo internazionale, infine, è attratto soprattutto da elevati livelli di qualità uniti a prezzi relativamente bassi. Di questi fattori, gli operatori del settore dovranno perciò tener conto se intendono sfruttare le opportunità di crescita offerte dal comparto del turismo medicale e della salute. Al fine di consolidare la reputazione di un settore alle prime armi, sarà inoltre necessario sviluppare forme di comunicazione atte a fornire ai potenziali clienti una corretta informazione, in grado di permettere loro di effettuare le scelte più adatte alle proprie esigenze.
Si tratta, in altre parole, di un mercato dall’enorme potenziale, soprattutto per coloro che riusciranno a creare sistemi di collaborazione efficaci tra catene alberghiere, investitori immobiliari, compagnie aeree, cliniche specializzate, società di assicurazione e istituzioni finanziarie. Queste collaborazioni sono vitali, poiché il viaggiatore della salute e del benessere richiede la sicurezza e la tranquillità che solo un pacchetto all-inclusive può garantirgli. Inoltre, i viaggiatori internazionali, col tempo divenuti sempre più esigenti, cercano hotel e strutture ricettive che offrano una gamma completa di servizi. È per questo motivo che le spa dotate di uno staff di medici specializzati, nonché i centri di riabilitazione e benessere localizzati in destinazioni di richiamo, avranno con ogni probabilità un ruolo fondamentale nella nascita di una nuova generazione di resort.
È da sottolineare, infine, la considerevole ampiezza dello spettro dell’offerta del turismo della salute e del benessere, che include diversi servizi: dai trattamenti relax e benessere a quelli alternativi legati a pratiche di matrice orientale, finanche a veri e propri interventi di chirurgia estetica. Il tutto, con notevoli variazioni in termini di profitto per gli operatori del settore.
*Vice president Jones Lang LaSalle hotels

I dati del comparto

Tra i paesi attivi nel turismo medicale, la Tailandia è riconosciuta come una tra le destinazioni più importanti: nel 2006 il paese dell’Asia sudorientale ha, infatti, registrato, per questo specifico segmento di mercato, un flusso di circa 1,4 milioni di turisti, capace di generare un fatturato complessivo di un miliardo di dollari Usa. Sempre nella stessa area, il governo di Singapore, già attivo dal 2003 nella promozione di un hub medicale di eccellenza, prevede di investire nel settore del turismo della salute circa 974 milioni di dollari e stima, per il 2012, di raggiungere un livello di fatturato di circa 3 miliardi di dollari, di poco superiore al giro d’affari atteso nel medesimo periodo e settore dall’India, pari a circa 2,2 miliardi di dollari.
Secondo le ricerche più recenti, poi, il settore sarebbe pronto per una rapida espansione anche in Europa orientale, in Turchia e a Dubai. Tutte destinazioni che stanno proprio ora facendo il loro ingresso in questo mercato.
Nella parte occidentale del Vecchio continente, infine, la Germania, tra gli altri, vanta più di 250 resort riconosciuti come centri di eccellenza per vacanze della salute e spa medicali, che attraggono annualmente oltre 7 milioni di visitatori. In Italia si annoverano invece circa 200 tra centri benessere e spa medicali, capaci di attirare oltre 6 milioni di visitatori all’anno.

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