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Il curriculum vitae perfetto

In nove punti, i consigli degli esperti di “Job in Tourism” per scrivere un CV esaustivo e personale, capace di attirare l’attenzione dei selezionatori

In nove punti, i consigli degli esperti di “Job in Tourism” per scrivere un CV esaustivo e personale, cap

Di Job in Tourism, 26 Gennaio 2023

È il nostro “bigliettino da visita”. Quello che dice – in poche righe – chi siamo, cosa abbiamo fatto in passato, quali competenze abbiamo e perché quel lavoro sarebbe giusto per noi. Dopo aver raccolto i consigli dei nostri esperti su come scrivere un annuncio di lavoro completo e accattivante da parte delle aziende, è ora il turno di chi cerca lavoro. Ecco, allora, le indicazioni per redigere un curriculum vitae chiaro, che sia esaustivo e trasparente, ma anche capace di attirare l’attenzione di selezionatori e responsabili HR e farci conquistare, così, l’occasione di un colloquio di lavoro.

Corto è meglio

Il CV non deve essere un documento eccessivamente lungo. L’ideale è riuscire a riassumere tutto in un’unica pagina perché chi lo legge possa, con colpo d’occhio rapido, farsi facilmente un’idea del profilo del candidato e decidere se dargli o meno un’opportunità. Inutile è allegare documenti vari, come attestati o diplomi, che potranno eventualmente essere presentati in un secondo momento, se richiesti.

Dimmi che formato usi e ti dirò chi sei

Un tempo andava per la maggiore il “formato europeo” come standard per redigere il CV. Oggi si tratta di un modello un po’ superato, soprattutto per i candidati più giovani. In generale, anche per le risorse più senior, se si sta cercando lavoro o si vuole cambiarlo, meglio dare una rinfrescata al curriculum scegliendo impostazioni più “fresche”, sempre professionali ma capaci di trasmettere meglio la personalità del candidato. Online e attraverso risorse come Canva si trovano diversi layout, anche già preimpostati, che possono essere una buona base dalla quale partire. Il nostro consiglio? Scegliere un modello su due colonne, che permetta di organizzare facilmente tutte le informazioni e aiuti a “contenere” tutto in un’unica pagina. Il font? Purché non abbia svolazzi, corsivi strani e tratti bizzarri, vanno bene un po’ tutti: con un buon Arial o un Lucisa Sans Unicod non si sbaglia mai.

L’ultima versione

Un po’ come sul quaderno dei compiti di quando eravamo piccoli, non bisogna dimenticare… la data! Il curriculum deve essere sempre aggiornato, ogni volta che lo si presenta, sia nei contenuti che nella data che indica l’ultima revisione: un segnale di accuratezza e attenzione.

La foto giusta

La questione della foto sul CV è sempre molto dibattuta. Il nostro consiglio è di inserirla sempre scegliendola, però, in maniera accurata: niente foto delle vacanze (in costume da bagno o con una birra tra le mani, per intenderci), ma un ritratto professionale, a mezzo busto, che ci ritragga vestiti adeguatamente e, possibilmente, sorridenti.

I must

Le informazioni che all’interno del curriculum non devono assolutamente mancare sono, innanzitutto, i dati anagrafici: nome, cognome, luogo e data di nascita, domicilio abituale, telefono, email, che devono essere riportati ben in evidenza per un pronto contatto. Importanti sono poi le informazioni sulla formazione relative al diploma di maturità, alla laurea, all’eventuale formazione post-laurea o post-diploma e a tutti i corsi di aggiornamento professionale svolti nel corso del tempo. Infine, le esperienze professionali, che vanno riportate dalla più recente a ritroso nel tempo, ciascuna con l’indicazione di data, luogo, durata, nome dell’azienda in cui si è operato, titolo della posizione e breve descrizione del ruolo svolto. Poiché, come abbiamo detto, il CV deve essere completo ma sintetico, meglio riportare solamente le esperienze fondamentali e attinenti al ruolo per il quale ci si sta candidando in quel momento. Il giusto rilievo va dato anche alle ulteriori competenze come la conoscenza delle lingue e il relativo livello (fondamentale per chi lavora nel turismo) e le competenze informatiche sull’uso di determinanti software e gestionali. Anche in questo caso, per riuscire a essere sintetici, è consigliabile lavorare su parole chiave che rendano ragione delle proprie competenze professionali e personali senza bisogno di dilungarsi troppo.

Non solo lavoro

Il CV deve sempre avere uno spazio riservato agli interessi extra-professionali: raccontare chi siamo, al di là del lavoro, aiuta i selezionatori a inquadrare meglio il profilo e a capire – skills professionali a parte – se il candidato può risultare particolarmente indicato per un certo ruolo e, in generale, per quelli che sono il profilo e la mission stessi dell’azienda.

La lettera di accompagnamento

Se si invia il curriculum per rispondere a un’inserzione, è bene che questa informazione sia ben in vista perché la nostra non si perda nel mare magnum delle candidature, più o meno spontanee, ricevute dall’azienda. Via mail, il CV va accompagnato da poche righe inserite direttamente nel corpo della mail stessa: inutile scrivere una lettera aggiuntiva, sopratutto se riassume il CV costituendone, di fatto, un doppione.

Valorizzare la mancanza di esperienza

Se si è al primo impiego o si è cominciato da poco a lavorare, il curriculum sarà, per forza di cose, un po’ “scarno”. Ma non è detto che questo sia un problema. Il valore aggiunto di un candidato giovane e senza esperienza è rappresentato dall’offrire all’azienda la possibilità di “crescerlo” e formarlo esattamente in base alle proprie necessità. Il CV dovrebbe, allora, valorizzare l’interesse e la predisposizione del candidato a formarsi, imparare sul campo, crescere insieme all’azienda, oltre a mettere a disposizione idee e il proprio approccio più “smart”.

Qualche consiglio

Il CV andrebbe personalizzato ogni volta in base all’azienda per la quale ci si candida. A meno che non si stia facendo un invio di curricula “a pioggia”, nel caso di una candidatura “mirata” il consiglio è informarsi bene sull’azienda e la sua identità per riportare poi nel CV elementi identitari, come skills o caratteristiche personali, che si identificano nella filosofia aziendale (per la vecchia regola del “chi si somiglia si piglia”). Allo stesso modo, già dalla poche righe della mail di accompagnamento, no alla sciatteria: meglio dedicare un po’ di tempo in più alla stesura del CV per trovare il modo più personale per fare emergere il concetto più importante: siamo proprio noi la persona che l’azienda sta cercando.

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