Un corposo piano di investimenti da svariati milioni di euro, l’accordo con la piattaforma di investimento alberghiero Hotel Investment Partners, la partnership con due big dell’hôtellerie mondiale come Hilton e Marriott: prosegue a passo spedito il piano di espansione di Mangia’s Resorts, il marchio alberghiero di proprietà di Aeroviaggi – che nel 2023 ha festeggiato i 50 anni di attività – che oggi conta 13 strutture, 9 in Sicilia e 4 in Sardegna. Il punto, dall’intervista sul primo numero dell’anno del magazine di “Job in Tourism” (scaricabile a questo link) ad Alex Markovic, dal 2022 Senior Director Hospitality & Brand Performance del gruppo.
L’accordo con HIP
Il cambio di passo è stato avviato due anni fa, parallelamente all’accordo siglato con HIP, uno dei principali proprietari di hotel resort nel Sud Europa, di proprietà di fondi gestiti da Blackstone: una joint venture da 100 milioni di euro finalizzata a sganciare la parte immobiliare da quella gestionale per 6 delle 13 strutture del gruppo e a riposizionarle sul mercato e che ha già portato alla ristrutturazione completa di quattro strutture: Mangia’s Brucoli, Mangia’s Santa Teresa Sardinia, Mangia’s Selinunte Resort, TUI Blue Budoni. Il piano di riqualificazione prosegue con i lavori attualmente in corso all’MClub Marmorata di Santa Teresa di Gallura, che vedrà l’upgrade delle 592 camere da 3 a 5 stelle per la stagione 2025. Intanto, Mangia’s Brucoli e Mangia’s Santa Teresa Sardinia, da quest’anno, inizieranno a operare sotto le insegne di marchi internazionali di peso, rispettivamente Autograph Collection di Marriott e Curio Collection by Hilton. Con, a cascata, effetti anche sulle politiche di recruiting del gruppo.
La strategia
“L’obiettivo è rinforzare ulteriormente la management company, totalmente italiana e in grado di rappresentare i valori della vacanza italiana”, premette Markovic. “Il percorso avviato punta progressivamente all’upgrade della parte ‘hardware’ di tutte le strutture, così come a quello del lato ‘software’, incarnato dalle nostre persone, che sono l’obiettivo principale per il 2024”. La strategia? “Dare loro voce – spiega il manager –. La nostra mission è costruire per l’ospite quelli che si chiamano memorable records, ricordi memorabili, attraverso il luogo e la struttura, ma con un ruolo cruciale svolto da quello che fanno le nostre persone e da come lo fanno”. Una prospettiva che sta cambiando anche la tipologia di profili ricercati: “La conoscenza del proprio lavoro, la cultura generale, le capacità professionali sono tutti aspetti che contribuiscono a rendere ‘memorabile’ l’esperienza dell’ospite, ma ormai diamo per scontato i core standard, che rappresentano la base. Ciò che fa la differenza – sottolinea – è sempre più ciò che di specifico le persone del team hanno da dire, oltre alla classica esperienza professionale che si può rintracciare sul curriculum: ‘If you’re not remarkable, you’re invisible’, dico sempre io”.
Il recruiting 2024
Ed è a questa specificità che il gruppo intende guardare per il recruiting, già avviato, in vista dell’estate 2024: una stagione più lunga, passata dai tradizionali 4 mesi di una volta a 6 mesi – anche per favorire una maggior stabilizzazione dei contratti e facilitare la ricerca di personale – e che prevederà un consolidamento di soft benefit come la messa a disposizione di alloggi, la rinomina delle qualifiche professionali, gli step di progressione nella carriera e l’offerta di family rate speciali per i collaboratori.
“Questo è un ottimo momento per lavorare con noi perché il gruppo è in espansione”, sottolinea ancora Markovic. Oltre a quello con HIP, nei mesi scorsi il gruppo ha presentato un ulteriore piano di investimenti per altri 105 milioni di euro, finalizzato a nuove acquisizioni e ristrutturazioni e al riposizionamento del brand. “Guardiamo con interesse a nuove strutture anche fuori da Sicilia e Sardegna e a prodotti diversi dai resort, come i city hotel”, conferma il manager. Il posizionamento punterà sempre più all’upper upscale, quello sul quale “vogliamo essere i migliori”, anche attraverso nuove partnership con collection brand internazionali. “Stiamo ragionando sia con Marriott che Hilton e con altri nomi. Il modello sarà lo stesso adottato per i resort Brucoli e Santa Teresa: entrare a far parte di collezioni che permettano di preservare l’autenticità della struttura beneficiando del boost che un marchio globale può garantire sui canali internazionali di vendita e comunicazione. Le partnership con i soft brand – conclude il manager – sono quelle che permettono a management company come Mangia’s, che puntano sull’unicità delle persone, dei luoghi e delle strutture, di continuare a essere sé stesse e di preservare la propria identità e il proprio storytelling, che è diverso per ciascun hotel al mondo”.
Comments are closed