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Il 2024 del gruppo Mangia’s Resorts

Gli accordi con i brand internazionali, il nuovo posizionamento che investe anche le politiche di recruiting, l’obiettivo di acquisizioni diverse dal prodotto resort: il punto sulla strategia per il nuovo anno del marchio di casa Aeroviaggi 

Gli accordi con i brand internazionali, il nuovo posizionamento che investe anche le politiche di recruiting,

Di Silvia De Bernardin, 15 Gennaio 2024

Un corposo piano di investimenti da svariati milioni di euro, l’accordo con la piattaforma di investimento alberghiero Hotel Investment Partners, la partnership con due big dell’hôtellerie mondiale come Hilton e Marriott: prosegue a passo spedito il piano di espansione di Mangia’s Resorts, il marchio alberghiero di proprietà di Aeroviaggi – che nel 2023 ha festeggiato i 50 anni di attività – che oggi conta 13 strutture, 9 in Sicilia e 4 in Sardegna. Il punto, dall’intervista sul primo numero dell’anno del magazine di “Job in Tourism” (scaricabile a questo link) ad Alex Markovic, dal 2022 Senior Director Hospitality & Brand Performance del gruppo.

L’accordo con HIP

Il cambio di passo è stato avviato due anni fa, parallelamente all’accordo siglato con HIP, uno dei principali proprietari di hotel resort nel Sud Europa, di proprietà di fondi gestiti da Blackstone: una joint venture da 100 milioni di euro finalizzata a sganciare la parte immobiliare da quella gestionale per 6 delle 13 strutture del gruppo e a riposizionarle sul mercato e che ha già portato alla ristrutturazione completa di quattro strutture: Mangia’s Brucoli, Mangia’s Santa Teresa Sardinia, Mangia’s Selinunte Resort, TUI Blue Budoni. Il piano di riqualificazione prosegue con i lavori attualmente in corso all’MClub Marmorata di Santa Teresa di Gallura, che vedrà l’upgrade delle 592 camere da 3 a 5 stelle per la stagione 2025. Intanto, Mangia’s Brucoli e Mangia’s Santa Teresa Sardinia, da quest’anno, inizieranno a operare sotto le insegne di marchi internazionali di peso, rispettivamente Autograph Collection di Marriott e Curio Collection by Hilton. Con, a cascata, effetti anche sulle politiche di recruiting del gruppo. 

La strategia

“L’obiettivo è rinforzare ulteriormente la management company, totalmente italiana e in grado di rappresentare i valori della vacanza italiana”, premette Markovic. “Il percorso avviato punta progressivamente all’upgrade della parte ‘hardware’ di tutte le strutture, così come a quello del lato ‘software’, incarnato dalle nostre persone, che sono l’obiettivo principale per il 2024”. La strategia? “Dare loro voce – spiega il manager –. La nostra mission è costruire per l’ospite quelli che si chiamano memorable records, ricordi memorabili, attraverso il luogo e la struttura, ma con un ruolo cruciale svolto da quello che fanno le nostre persone e da come lo fanno”. Una prospettiva che sta cambiando anche la tipologia di profili ricercati: “La conoscenza del proprio lavoro, la cultura generale, le capacità professionali sono tutti aspetti che contribuiscono a rendere ‘memorabile’ l’esperienza dell’ospite, ma ormai diamo per scontato i core standard, che rappresentano la base. Ciò che fa la differenza – sottolinea – è sempre più ciò che di specifico le persone del team hanno da dire, oltre alla classica esperienza professionale che si può rintracciare sul curriculum: ‘If you’re not remarkable, you’re invisible’, dico sempre io”. 

Il recruiting 2024

Ed è a questa specificità che il gruppo intende guardare per il recruiting, già avviato, in vista dell’estate 2024: una stagione più lunga, passata dai tradizionali 4 mesi di una volta a 6 mesi – anche per favorire una maggior stabilizzazione dei contratti e facilitare la ricerca di personale – e che prevederà un consolidamento di soft benefit come la messa a disposizione di alloggi, la rinomina delle qualifiche professionali, gli step di progressione nella carriera e l’offerta di family rate speciali per i collaboratori. 

“Questo è un ottimo momento per lavorare con noi perché il gruppo è in espansione”, sottolinea ancora Markovic. Oltre a quello con HIP, nei mesi scorsi il gruppo ha presentato un ulteriore piano di investimenti per altri 105 milioni di euro, finalizzato a nuove acquisizioni e ristrutturazioni e al riposizionamento del brand. “Guardiamo con interesse a nuove strutture anche fuori da Sicilia e Sardegna e a prodotti diversi dai resort, come i city hotel”, conferma il manager. Il posizionamento punterà sempre più all’upper upscale, quello sul quale “vogliamo essere i migliori”, anche attraverso nuove partnership con collection brand internazionali. “Stiamo ragionando sia con Marriott che Hilton e con altri nomi. Il modello sarà lo stesso adottato per i resort Brucoli e Santa Teresa: entrare a far parte di collezioni che permettano di preservare l’autenticità della struttura beneficiando del boost che un marchio globale può garantire sui canali internazionali di vendita e comunicazione. Le partnership con i soft brand – conclude il manager – sono quelle che permettono a management company come Mangia’s, che puntano sull’unicità delle persone, dei luoghi e delle strutture, di continuare a essere sé stesse e di preservare la propria identità e il proprio storytelling, che è diverso per ciascun hotel al mondo”. 

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