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Identikit della domanda benessere

L'Osservatorio Jfc analizza necessità, comportamenti e gusti del viaggiatore wellness italiano

L'Osservatorio Jfc analizza necessità, comportamenti e gusti del viaggiatore wellness italiano

Di Marco Bosco, 7 Novembre 2013

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Un giro d’affari da 176,6 miliardi di euro a livello globale. Di questi, 1,87 miliardi generati solo quest’anno in Italia, con il 61% di tale cifra destinata al settore dell’ospitalità. Numeri un po’ in calo rispetto al 2012, quando il giro d’affari totale, nella penisola, era stato di 2,175 miliardi, ma pur sempre significativi dell’importanza del turismo wellness: un segmento che per il comparto alberghiero significa da sempre opportunità di destagionalizzazione e upselling. A sondarne gli ultimi dati e trend, è stato così un recente studio dell’Osservatorio italiano del turismo del benessere griffato Jfc: al centro dell’indagine, i comportamenti e i gusti della domanda nazionale, il 73% della quale, quando si tratta di scegliere una destinazione wellness, predilige rimanere entro i confini del proprio paese. Capirne quindi necessità e desiderata può risultare un ottimo strumento per sfruttare al meglio le opportunità offerte da questo consistente settore del turismo domestico.
«Diverse sono le motivazioni che spingono gli italiani a ricercare luoghi di benessere», racconta l’amministratore unico di Jfc, Massimo Feruzzi. «Assistiamo infatti a un aumento degli short break: brevi periodi di fuga e distacco dalla frenesia quotidiana. Questi consumatori scelgono la destinazione sempre più in base alla certezza di trovare, in quel luogo, atmosfere e ambientazioni piacevoli, gradevoli. Pertanto la ricerca di formule di soggiorno legate al wellness diventa, in maniera sempre maggiore per gli italiani, un modo per gratificare il proprio io oltre i luoghi del quotidiano, alla ricerca di uno spazio dimensionale che si può vivere, anche per un breve periodo, in simbiosi tra il piacere della mente e quello del corpo. Per questo motivo i trattamenti devono essere dolci, morbidi, non invasivi né dolorosi. Tutto ciò che porta a un risveglio dei sensi è positivo; tutto ciò che genera un effetto di rilassamento porta benefici».
Se ciò è vero in senso generale, quali sono però le specifiche tendenze della domanda wellness italiana? «Dal nostro osservatorio emerge come la scelta della destinazione non è più legata alla sola struttura ospitante – beauty center ma all’intero territorio nel quale si trova la struttura stessa», riprende Feruzzi. «Coerentemente con ciò, l’elemento che più gli italiani collegano al concetto di benessere è l’ambiente». Il 36% degli intervistati avrebbe infatti indicato complessivamente, quale valore primario della propria predilezione, il «paesaggio rilassante, immerso nella natura» e la «visione del bello, senza costruzioni che chiudono la visuale». Per molti nostri concittadini, inoltre, il wellness si collegherebbe anche al tema culinario, se è vero che il 27,7% del campione avrebbe dichiarato di scegliere la destinazione in base alla possibilità di «vivere una vacanza benessere legata all’enogastronomia locale». Vi è poi un 14,8% che basa la propria decisione sulla «facile raggiungibilità» e un ulteriore 10,6% che ama le «destinazioni elitarie, con clienti selezionati». Ad allontanare gli ospiti da una determinata località ci sono invece fattori come la «poca atmosfera e le ambientazioni non molto piacevoli» (46,5%), il «personale non sempre sorridente e accogliente» (12,3%), il «rumore e la confusione» (11,8%), «l’eccessivo affollamento nei fine settimana» (9,8%), i «costi troppo elevati» (7,9%) e la «standardizzazione dei servizi» (6,9%).
Entrando quindi nello specifico dei fattori sociali a monte di una vacanza benessere, emerge quale elemento principale la «voglia di concedersi un po’ di relax», indicata come motivazione principale dal 20,6% degli italiani, ma anche il «piacere di trascorrere un periodo facendosi coccolare», selezionato come primario dal 14,2% degli intervistati. Uno dei dati più interessanti per gli operatori alberghieri è però sicuramente quello che conferma le potenzialità del benessere quale fattore di destagionalizzazione dell’offerta. Analizzando le vacanze wellness in base ai mesi, la maggiore concentrazione di richieste si registra, infatti, nei cosiddetti periodi di spalla: maggio (15%), aprile (12,6%), ottobre (11,6%), settembre (10,6%) e marzo (9,2%), con le località lacuali e montane gettonate soprattutto d’inverno e quelle balneari, verdi e ancora lacuali a primavera. Da segnalare inoltre il discreto livello di fidelizzazione che caratterizza i clienti benessere, il 32,7% dei quali torna almeno due volte nella stessa località-struttura.
Quali sono, quindi, gli elementi che condizionano la scelta dell’albergo wellness vero e proprio? «In questo caso non conta certo l’ampiezza del centro o del parco benessere, che è importante solamente per l’1,6% degli intervistati, né la qualità dei prodotti utilizzati nel centro (5,4%)», conclude Feruzzi. «Elementi rilevanti sono invece la possibilità di acquistare un pacchetto wellness (18,4%) e l’atmosfera generale della struttura che, unitamente al design del centro, rappresenta il fattore di scelta per il 21,8% degli intervistati. Molto importante è poi la quantità delle opzioni di servizi e trattamenti a disposizione (15,3%), nonché la professionalità e la competenza del personale (12,1%)». I servizi più ricercati sono poi quelli tradizionali e light: «Inesistente la richiesta di palestre (0,3%) e solarium (0,7%), bassissima quella per percorsi vita nella natura (1,1%) e personal trainer (1,3%), l’interesse maggiore è rivolto a sauna, bagno turco, biosauna, bagni a vapore (22,9%), nonché ai massaggi (18,4%), alla piscina con acqua termale (12,9%) e agli idromassaggi (12,2%). Alta anche la quota degli italiani che richiedono i trattamenti, viso (7,3%) e corpo (6%). Sotto quota 5%, infine, i bagni di fieno, la cromoterapia, il percorso Kneipp e i trattamenti con prodotti del territorio».

Quattro categorie di ospiti differenti

Analizzando la domanda dal punto di vista dei modelli di consumo, i clienti italiani del wellness possono essere divisi in quattro grande categorie:
Gli armonici sono coloro che frequentano le destinazioni del benessere perché le considerano ambienti a loro affini e vi si trovano bene.
I socializzatori fanno parte di un gruppo o di una tribù che considera il centro benessere un luogo di ritrovo e in tale luogo socializzano.
I gaudenti frequentano le località e le strutture del benessere per provare un proprio ed esclusivo piacere intimo e personale
I modaioli scelgono questo tipo di soggiorno perché rappresenta uno stile di vita e a loro interessa in prevalenza raccontare l’esperienza.

Il profilo del viaggiatore del benessere italiano è poi quello di un ospite che soggiorna in coppia (nel 68,5% dei casi) con un’età compresa prevalentemente tra i 36 e i 50 anni. Altri cluster interessanti sono infine quelli dei gruppi di amici-amiche (13%) e delle famiglie (7,8%)

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