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I paesaggi dell’olio: una carta per valorizzarli e proteggerli

Di Anna Goffi, 2 Aprile 2004

Continua l’excursus su come ci si muove in Italia per promuovere e far conoscere il nostro olio extravergine di qualità. La volta precedente, dopo aver elencato le numerose proprietà curative dell’extravergine, sono state messe in luce le iniziative promosse dalla provincia di Livorno. Eventi tutt’altro che isolati poiché, lungo la penisola, c’è stato un vero fiorire di manifestazioni sull’olio, che qui raccontiamo.

Prevedeva un programma ricco d’appuntamenti e degustazioni, tutti in onore dell’oro verde italiano, l’VIII edizione della Settimana Nazionale dell’Olio, che si è tenuta in febbraio, organizzata dall’Enoteca Italiana e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio. La manifestazione, che si è svolta fra Siena, Firenze, Roma e Milano, nelle Enoteche Pubbliche Regionali, in decine di ristoranti e nei mercatini rionali, ha avuto quale ospite d’onore la Regione Sardegna. Una regione che, con la sua produzione di nicchia pari a 80 mila quintali nell’ultima campagna oleicola, di cui il 25% a biologico, ha raggiunto un’elevata qualità. Non a caso si attende entro giugno il riconoscimento della “Dop Sardegna” per i suoi oli extravergini.
Anche la Campania ha celebrato l’olio nel mese di febbraio. La regione, legata economicamente, storicamente e culturalmente all’extravergine, ha ospitato un ricco calendario di dibattiti, corsi di formazione e degustazioni, culminati con il premio “Sirena d’oro di Sorrento”, concorso giunto alla sua seconda edizione e riservato esclusivamente ai 29 extravergine DOP d’Italia.
Tra gli eventi campani, particolare rilievo ha assunto il convegno “I paesaggi dell’olio, il buon governo della campagna nel tempo della storia”, in programma il 27 febbraio a Caiazzo (Caserta), promosso dallo stesso Comune, dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dall’Associazione Città Paesaggio.
Un’occasione per valutare la legislazione italiana e europea in tema di paesaggio, come le nuove norme sulla figura dell’imprenditore agricolo, manager del territorio e tutore della biodiversità, o anche l’importante Convenzione europea del paesaggio, non ancora recepita in Italia. Argomenti di grande attualità, in tempi dove è palese il rischio di perdere l’identità espressa dal territorio, per tutelare quel paesaggio rurale che, come sostiene Alberto Magnaghi dell’Università di Firenze, rappresenta “una delle più grandi opere d’arte mai realizzate”.
L’incontro, inoltre, ha visto la sottoscrizione da parte dei relatori della “Carta del paesaggio dell’olio”. Un documento che vuole delineare strategie per il buon governo del paesaggio dell’olio attraverso interventi concreti, iniziative didattiche, promozione del “prodotto extravergine”, conoscenza e valorizzazione delle “case dell’olio”: frantoi e musei.
Nell’ambito del concorso “Sirena d’oro di Sorrento”, organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura Regione Campania, dalla Città di Sorrento, in collaborazione con l’Associazione nazionale Città dell’Olio, la CCIAA di Benevento, la CCIAA di Salerno e Oleum, sono stati premiati quali migliori oli Dop italiani del 2004 quelli provenienti dalle zone oleicole di Ragusa, Salerno e Napoli. In gara 107 aziende rappresentative di 20 denominazioni di origine.
Nella categoria fruttati intensi è risultata migliore la DOP Monte Iblei dell’azienda Agricola Villa Ponte di Chiaramente Gulfi (RG), per la categoria fruttati medi la DOP Colline Salernitane della Coop. Agricola La Torretta di Battipaglia (SA), mentre alla denominazione Penisola Sorrentina dell’Azienda Le Tore di Massa Lubrense (NA) è andato il premio come miglior olio fruttato leggero.
La Sicilia, dunque, risulta terra di eccellenza olivicola, aggiudicandosi ben 5 premi distribuiti nelle varie categorie. Infatti, oltre ad aggiudicarsi la Sirena d’Oro per il miglior fruttato intenso, stravincedo con la denominazione Monti Iblei, il secondo classificato è l’extravergine dei Frantoi Cutrera di Chiaramonte Gulfi (RG), premiato con la Sirena d’Argento, e il terzo classificato è l’olio di Erbesso – S.c.a.r.l. di Chiaramonte Gulfi, premiato con la Sirena di Bronzo.
In più la denominazione Monti Iblei dell’azienda Az. Agrobiologia Rosso di Ragusa si aggiudica il Sirena d’Argento per la categoria fruttati medi. Persino la Sirena di Bronzo in questa categoria va in Sicilia, precisamente a Loco Grande (TP), grazie alla bontà della Dop Valli Trapanesi dell’azienda Az. Agricola Biologica Titone Nicola di Loco grande Trapani.
Ottima anche la produzione d’olio della Campania. Dopo un decennio di stasi si assiste, infatti, ad una ripresa del comparto, sempre più orientato alla ricerca e alla qualità. E nonostante le quantità ancora modeste di olio certificato, 46569 Kg nell’ultima campagna oleicola, stanno crescendo di anno in anno in modo sensibile sia le produzioni sia le aziende. Inoltre nel 2004 sono state avanzate le richieste per ottenere altre tre certificazioni per gli oli Colline Beneventane, Sannio -Caudino Telesino e Irpinia – Colli dell’Ufita. L’olivicoltura nella regione interessa una superficie di 73.392 ettari e solo nella città di Salerno, con i suoi 38.997 ettari a disposizione, si concentra il 53% della produzione campana.
Pure l’Umbria e il Lazio hanno ricevuto un riconoscimento per i loro oli. La Sirena d’Argento della categoria fruttati leggeri è andata alla Dop Umbria di D.i.e.m.m.e. S.r.l. di Perugia e la Sirena di Bronzo, della stessa categoria, è stata conferita alla dop Sabina dell’Az. Agricola Biologica Giulio Scardini di Scandriglia (RI).
Sono stati assegnati, altresì, dei premi speciali dedicati alle Dop del territorio campano: all’extravergine prodotto da Solagri S.c.a.r.l. va il Premio speciale olio Dop PENISOLA SORRENTINA, alla Coop. Agricola La Torretta il Premio speciale olio Dop COLLINE SALERNITANE e alla Soc. Coop. Agricola Nuovo Cilento S.r.l. il Premio speciale olio a Dop CILENTO.

OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
I valori della tradizione, la cultura della qualità

Enoteca Italiana di Siena
Nardini Editore, Firenze novembre 2003

190 pagine

Sapete poco sull’argomento e cercate delle indicazioni? Sapete abbastanza e desiderate approfondire? In ogni caso questo libro è adatto a voi poiché racconta in maniera chiara e semplice ma, allo stesso tempo, in modo ampio e dettagliato tutto quello che c’è da sapere sull’olio extravergine.
Nell’esporre i valori della tradizione si parte da un breve excursus storico, si passa a una sintetica descrizione di tutti i Musei dell’Olivo d’Italia, per parlare della pianta e delle diverse forme di allevamento, senza trascurare di elencare, regione per regione, le circa 700 varietà di olivi che fanno parte del nostro patrimonio di risorse genetiche. Poi si arriva al processo di estrazione dell’olio.
Ma quale tipo di olio dovrebbe scegliere il consumatore per avere la certezza di un giusto rapporto qualità/prezzo? Ecco dunque spiegati gli elementi da considerare per orientarsi nel vasto (ma non sempre trasparente) mercato dell’olio. Anche l’analisi sensoriale conta, pertanto viene presentato come si procede a farla e quali sono i termini per definirla. La composizione chimica dell’olio d’oliva è la premessa per esporre i benefici effetti che il prodotto ha sulla salute e l’utilizzo che, nel corso degli anni, è stato fatto in ambito cosmetico. Seguono le caratteristiche degli uliveti di ciascuna regione d’Italia e la funzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Infine, viene esposto come farne un uso sapiente in cucina, a crudo e in cottura, e c’è qualche ricetta tipica.

Luigi Caricato
Guida Oli d’Oliva extravergine bio
60 oli degustati 148 aziende olivicole biologiche

Tecniche Nuove editore, Milano 2004
pagine 160

Acquisita la convinzione che l’olio extra vergine di oliva è il più pregiato e salubre tra i grassi alimentari esistenti in commercio, il passaggio successivo è riconoscere e individuare le produzioni di pregio. Produzioni che alla bontà intrinseca uniscano anche una qualità ulteriore, ovvero l’assenza di residui chimici di sintesi. La Guida risponde a questa esigenza. L’autore, traccia un quadro d’insieme delle diciotto regioni oliandole d’Italia, partendo dalle isole per poi risalire a ritroso dal Sud al Nord, elencando le relative denominazioni di origine, le varietà di olive coltivate e tracciando un breve profilo generale. A ciascuna azienda selezionata è dedicata una scheda con dati utili per l’acquisto, tra cui le varie tipologie di prodotto e l’indicazione dei prezzi di vendita. Gli oli sono descritti attraverso le caratteristiche sensoriali con cui si presentano alla degustazione e per ciascuno di essi si fornisce anche il più appropriato abbinamento ai cibi.
In evidenza sono poste le produzioni che all’esame del panel di assaggiatori dell’Onaoo, l’Organizzazione nazionale assaggiatori olio di oliva con sede a Imperia, sono risultate le più qualificate tra quelle recensite in guida. Migliori in assoluto sono state giudicate alcune produzioni provenienti dall’Abruzzo e dalla Sicilia, ma si sono raggiunti livelli d’eccellenza anche in Puglia, Toscana, Calabria e Umbria.

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