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I consumatori di domani

Dal report annuale di Euromonitor International l’analisi delle tendenze dell’anno su mercato e consumi, anche nel turismo

Dal report annuale di Euromonitor International l’analisi delle tendenze dell’anno su mercato e consumi,

Di Ludovica Mati, 23 Febbraio 2023

Dal risparmio all’automazione dal tocco umano passando per la sostenibilità e la centralità della Gen Z. Come ogni anno, Euromonitor International ha stilato il suo report Top 10 global consumer trends 2023 con la lista delle tendenze che a livello globale caratterizzeranno il comportamento dei consumatori nel prossimo futuro, anche nel settore dei viaggi. Ecco quali sono le principali.

Spendere o risparmiare?

Questo è il dilemma. L’inflazione e i prezzi elevati stanno minando il potere d’acquisto dei consumatori, sempre più attenti alla gestione del denaro. Tanto che la convenienza è diventata driver predominante di scelta per gli acquisti, anche rispetto alla fedeltà al brand. Per questo, per le aziende sarà fondamentale implementare o sviluppare soluzioni che li aiutino sia a risparmiare sia a monitorare le spese generali. In questo contesto, l’eCommerce avrà un ruolo non secondario: già nel 2022 il motivo principale per il quale si sono fatti acquisti online è stato proprio la possibilità di ottenere une prezzo migliore. Per mantenere il proprio posizionamento sul mercato, le aziende dovranno orientarsi verso opzioni flessibili e convenienti, dal buy now pay later all’espansione dei programmi loyalty che premiano i clienti fidelizzati allo sviluppo di partnership efficaci per ottimizzare costi e tariffe. 

La tecnologia dal tocco umano

Processi veloci e frictionless (ovvero, senza ostacoli). Questo è ciò che le persone si aspettano oggi quando fanno un acquisto. Prediligono opzioni rapide e convenienti, che facciano risparmiare loro tempo e denaro. Il supporto della tecnologia, in questo senso, è fondamentale e, soprattutto i consumatori più giovani, sono pronti a confrontarsi con processi sempre più automatizzati: secondo Euromonitor, la percentuale di clienti che si sentirebbe a proprio agio a fare il check-in in hotel o a ricevere il room service in maniera completamente automatizzata, per esempio, varia dall’88% dei più giovani fino a 29 anni al 67% degli over 60. Eppure, la tecnologia rappresenta solamente una parte dell’esperienza di acquisto: le persone desiderano ancora il tocco personale dato alla componente umana, che è ciò che le fa sentire rispettate e apprezzate come consumatori e che continua a garantire la fidelizzazione al brand. La sfida per le aziende sarà, dunque, proprio trovare un equilibrio tra le due componenti con soluzioni che garantiscano esperienze “senza soluzione di continuità” tra automazione e tocco umano. 

Scroll controllato

Le persone continuano a passare molto tempo sugli smartphone, ma ne fanno un uso sempre più consapevole tanto che lo scorso anno il 57% dei consumatori ha cancellato app dal telefono e più di un quinto ha eliminato i propri account social che non usa. Non si tratta tanto di un digital detox quanto piuttosto di una maggior attenzione alla funzionalità e all’efficenza degli strumenti che si usano: nello scroll quotidiano, i consumatori cercano sempre più contenuti curati, app semplificate e consigli su misura. Da qui, l’indicazione alle aziende: investire in soluzioni che migliorino il benessere digitale. 

Sostenibilità, ovvero lotta agli sprechi

La sensibilità green dei consumatori si sta configurando sempre più come “riduzione”, in primo luogo degli sprechi sia energetici che di cibo e acqua, ma anche di emissioni. Comportamenti virtuosi dettati anche dalla necessità di limitare i consumi a causa dell’incertezza economica. Le aziende sono quindi chiamate a uno sforzo di creatività per mettere in campo soluzioni durevoli e ad alta efficienza energetica, in un’ottica di economia circolare, secondo un business model che metta insieme risparmio sui costi e commercio green.

L’era del gaming

La riduzione del gap generazionale rispetto all’uso consapevole della tecnologia sta trasformando il gaming in una possibilità per le aziende in termini di marketing e coinvolgimento per target di clientela sempre più estesi. Tra i vantaggi connessi a questa diffusione mainstream del gaming, la possibilità di rendere il gioco parte del percorso di acquisto ed esperienza del cliente per aumentare la fidelizzazione al brand e la soddisfazione, ma anche il prendere spunto dalla cultura del gioco per rivedere il design di prodotto.

Se non ora, quando?

Nonostante la grande attenzione al tema del risparmio, emerge parallelamente la tendenza da parte dei consumatori a effettuare spese anche sull’onda emotiva del momento, che soddisfino bisogni come il benessere e la gioia di vivere. Una predisposizione – sollecitata dal senso di precarietà sul quale si è riflettuto durante la pandemia – al vivere il “qui e ora” che le aziende possono sostenere creando campagne mirate per occasioni speciali e introducendo metodi di pagamento flessibili (ancora una volta come il buy now pay later) che permettono di spalmare nel tempo la spesa godendo subito dell’acquisto. 

Di persona, di nuovo  

Dopo gli anni difficili della pandemia e dei lockdown, è tornata preponderante la voglia di vivere esperienze “di persona”: si torna in ufficio – seppur con preferenza per modalità di lavoro ibride – e al ristorante, ai concerti così come in palestra. Si instaurano nuove abitudini condizionate da quello che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni: vivere la vita, ma in maniera più coerente e con tempi più semplici. Una grande possibilità per le aziende di creare nuovi prodotti per clienti desiderosi di tornare a scoprire il mondo in modo nuovo. 

La parità al femminile (e non solo)

Diversità, equità e inclusione costituiscono sempre più driver primari di scelta per i consumatori. In modo particolare, le consumatrici chiedono al mercato una rappresentanza di genere equa e prodotti che siano personalizzati per età e momento della vita, comprano da marchi attenti al tema e nel mondo del lavoro si aspettano che vengano istituiti e rispettati standard uguali che abbattano le discriminazioni di genere. Le persone vogliono lavorare per aziende che investono nei propri dipendenti mettendo al centro proprio diversità, equità e inclusione. Per questo, sia dal punto di vista del prodotto che della cultura del lavoro, le aziende dovrebbero rivedere il proprio posizionamento in questa direzione. 

Il benessere prima di ogni cosa

Stanche e spesso vicine al burn out, con la pandemia le persone hanno cambiato priorità, mettendo al centro delle proprie vite il benessere interiore e la ricerca di un work-life balance ottimale. Da parte loro, le aziende possono far fronte alla stanchezza dei consumatori con un marketing che elimini il rumore di fondo e offrendo prodotti e servizi che rispondano a questo bisogno immediato di star bene, oltre che adottando politiche del lavoro caratterizzate da confini chiari, carichi di lavoro gestibili, compensi equi e una comunicazione trasparente.

Il momento della GEN Z

Man mano che la loro libertà finanziaria aumenta, i ventenni di oggi diventano sempre più protagonisti del mercato: nati nativi digitali e indifferenti alla pubblicità tradizionale, premiano con le loro scelte di acquisto autenticità e impatto sociale, desiderano un contatto reale con i brand che scelgono, dei quali tengono in considerazione il posizionamento in termini sociali e politici e che non hanno problemi a boicottare se viene meno questa identificazione. Per la centralità, anche futura, di questa nuova generazione che si sta ora affacciando al mercato, le aziende sono chiamate a uno sforzo importante per entrare in sintonia con consumatori attratti da contenuti generati dagli utenti, interattivi e autentici.

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