Il settore degli eventi è finalmente ripartito. Ma il post-pandemia vede mutati i tempi e le dinamiche del MICE e chiama gli hotel vocati a questo segmento a far fronte a nuove sfide, dalla richiesta di una maggior flessibilità – skill professionale sempre più apprezzata per chi si occupa di eventi – alla necessità di studiare format e proposte ad effetto wow, che sottolineino il valore intrinseco del networking in presenza. Ce lo spiega in questa intervista Dario Stefani, Commercial Director dell’Hilton Molino Stucky Venice, recentemente premiato ai World Travel Awards come Italy’s e Europe’s Leading Conference Hotel per il decimo anno consecutivo.
Domanda. Questo, ai World Travel Awards, è un riconoscimento prestigioso. Ma qual è il segreto, oggi, dell’ospitalità di successo legata agli eventi?
Risposta. Siamo veramente orgogliosi di questi premi. Riteniamo che sia un primato importante essere riconosciuti come punto di riferimento nel panorama MICE, per 10 anni consecutivi, da un audience di tale livello e competenza. Il segreto dell’ospitalità legata agli eventi parte proprio dal concetto stesso di ospitalità. Ciò che riguarda la preparazione, il layout degli spazi, la location e la destinazione sono elementi importantissimi, ma la chiave del successo risiede certamente nel team. È, infatti, attraverso il team che riusciamo a far valere la nostra profonda cultura e vocazione all’ospitalità in ogni interazione con i clienti, dal primo punto di contatto durante la fase di gestione della richiesta, passando per la cura e passione nell’esecuzione dell’evento, finendo poi con la fase di gestione amministrativa successiva.
D. Si parla, finalmente, di una ripartenza importante per il MICE. È una tendenza che confermate? E che caratteristiche ha vista da un osservatorio come il vostro e da una città come Venezia?
R. Confermo assolutamente questa tendenza. È evidente che dopo le fasi travagliate degli ultimi due anni e mezzo, tra chiusure e difficoltà varie, c’era una forte necessità e anche una grande voglia di ripartire con gli eventi in presenza. In particolare, un hotel con le nostre caratteristiche, situato per altro in una destinazione magica come Venezia, sta beneficiando senza dubbio della tendenza delle aziende di scegliere location particolarmente accattivanti, che riescano ad assicurare ai propri delegati un effetto wow in occasione del ritorno al networking in presenza.
D. Con la pandemia si temeva che gli incontri virtuali potessero prendere il sopravvento su quelli fisici. Non è andata così, ma come sono cambiati il vostro lavoro e le esigenze dei clienti?
R. Sicuramente il virtuale è stata una fase necessaria durante i periodi più critici della pandemia, mentre la tendenza agli eventi ibridi è ovviamente aumentata rispetto al pre-Covid, ma questa modalità non ha minimamente preso il sopravvento sui meeting in presenza. Quello che riscontriamo è un’attenzione maggiore alla gestione degli spazi e all’aspetto tecnologico, ma l’esigenza più evidente che osserviamo è il desiderio di enfatizzare l’aspetto di socialità e networking durante i meeting aziendali. C’è una cura particolare nel creare esperienze e situazioni di convivialità, molto più di quanto avveniva in passato, e il nostro compito come hotel è quello di saper offrire le giuste soluzioni e le alternative più appropriate in termini di spazi, servizi e atmosfera.
D. E dal punto di vista delle skills del personale? Sono richieste oggi nuove competenze sia professionali che personali?
R. Un elemento importante che ha caratterizzato questa fase è stato – ed è tutt’ora – la difficoltà nella pianificazione, visto che la domanda è letteralmente esplosa e continuiamo a registrare richieste su breve termine, anche per numeriche importanti. È molto importante quindi la flessibilità per tutti i livelli lavorativi, sia per i manager che per i team members, e l’acquisizione di skills trasversali, ed è forte l’esigenza di mostrare al meglio le proprie competenze organizzative per essere in grado di rispondere alle richieste last minute, tenendo sempre alti i livelli qualitativi. In linea generale, possiamo dire che questa tendenza sta contribuendo alla nascita di figure professionali altamente competenti e flessibili.
D. Ancora a proposito di personale, state riscontrando anche voi difficoltà a trovare e trattenere risorse?
R. Come dicevamo, la pianificazione è stata altamente difficile per tutti. Per quanto ci riguarda abbiamo cercato di anticipare i tempi e organizzarci a dovere per la stagione di picco già a partire dai primi mesi dell’anno. Riscontrati alcuni tangibili segnali di ripartenza, ed avendo avuto dal mercato risposte che ci hanno dato la giusta fiducia, ci siamo organizzati immediatamente in termini di staff. Il recruting è stato fatto con grande destrezza, cercando di giocare d’anticipo per attirare le figure giuste, sia a livello di skills che a livello motivazionale. I risultati ottenuti e la fantastica ripartenza del business ci hanno permesso di assicurare una stagione MICE che sembra veramente non finire mai, elemento questo che permette di dare stabilità e solidità ai nostri dipendenti, anche quelli stagionali ed extra. Inoltre, quest’anno abbiamo dedicato un’attenzione ancora maggiore verso lo staff, cercando di fare squadra come non mai e non farci mancare dei momenti di celebrazione insieme, visti anche i risultati ottenuti grazie al magnifico lavoro di team.
D. Dai matrimoni ai meeting aziendali, dal lancio di prodotti alle cene di gala fino al team building: come si riesce a trovare, all’interno dello stesso hotel, la formula giusta per eventi tanto diversi come quelli che ospitate voi?
R. La risposta sta nella magia del Molino, nella sua bellezza, nel sua fascino e nella molteplicità dei suoi spazi. Ricordiamoci che i nostri tredici edifici rappresentano uno degli esempi di architettura post-industriale più importanti a livello internazionale. Questo fascino si propaga, è un valore aggiunto per qualsiasi tipo di viaggiatore, e certamente per qualsiasi evento. Dal rooftop pool, alla terrazza dei nostri ristoranti situati proprio sulle sponde del canale della Giudecca, dal nostro centro congressi scenografico al Giardino Stucky, una piccola oasi verde situata nel cuore dell’hotel: sono tutti luoghi estremamente poliedrici, che si prestano come location mozzafiato sia per meeting aziendali ad effetto wow che per matrimoni. Il tutto a Venezia, città che non ha bisogno di presentazioni.
D. La gestione dei costi è uno temi caldi per il settore alberghiero: come si trova la quadra tra qualità dell’offerta, costi in aumento e marginalità in un momento come questo, quando si parla di eventi in hotel?
R. Il nostro punto di partenza è non cercare compressi sugli standard qualitativi, che sono imprescindibili. Partendo da questo, è indubbio che la marginalità sarà una sfida per il settore, le varie fasi di ripartenza degli ultimi anni ci hanno insegnato a massimizzare le risorse a disposizione e a trovare soluzioni, a volte anche creative, per poter rispondere alle esigenze operative e ottimizzare la profittabilità. Queste competenze saranno molto importanti in questa fase di instabilità dovuta alla situazione economica a livello globale.
Eventi sostenibili, ma come?
La sostenibilità dell’offerta alberghiera è oggi parametro sempre più apprezzato sia dai collaboratori che dai clienti. Ma come può essere declinato quando si parla di MICE? Nel caso del Molino Stucky, il modello di riferimento è il programma di Hilton Meet With Purpose, “creato per supportare le comunità locali e per compensare il dispendio energetico generato dagli eventi”, spiega Stefani. “Per dare esempi concreti, con il programma Carbon Neutral, l’hotel si impegna a calcolare le emissioni di un dato evento attraverso il report Light Stay Meeting Calculator, per poi condividerle con il cliente e convertirle in crediti che vadano a supportare dei progetti di energia sostenibile sviluppati attraverso il nostro partner South Pole in varie parti del mondo. Anche a livello locale, molte sono le iniziative – sottolinea Stefani – tra cui mi piace citare l’attività di donazione di cibo, volta a ridurre drasticamente gli sprechi, che facciamo attraverso alcuni enti locali per supportare i più bisognosi ed evitare sprechi soprattutto a seguito di banchetti e funzioni ristorative”.
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