Mai sotto i riflettori come in questi mesi. Complice il Giubileo – e negli ultimi giorni anche i funerali di Papa Francesco e l’avvio del Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice – Roma è al centro della scena turistica mondiale. Un’attenzione che va di pari passo a opening alberghieri molto attesi, come quelli delle scorse settimane del nuovo Orient Express La Minerva, dell’art’otel Rome Piazza Sallustio e del Mia Room Mate. E anche se in fatto di ospitalità il turismo religioso segue spesso canali differenti da quelli dell’hôtellerie tradizionale, è indubbio che l’interesse nei confronti della destinazione Roma abbia un riflesso anche sulle opportunità di lavoro e sul recruiting alberghiero.
Ma in che termini questo sta avvenendo e come vi fanno fronte hotel e catene alberghiere? Abbiamo girato loro la domanda in occasione delle ultime tappe di primavera della nostra job fair TFP Summit ed ecco cosa ci hanno raccontato in questo approfondimento dal numero di questa settimana del nostro magazine digitale (sfogliabile per intero a questo LINK).
La grande competizione
“La coperta è corta perché su tutta la piazza di Roma in questo momento c’è una forte competizione”, premette Giordano De Giosa, HR Generalist di UNA Italian Hospitality. Il motivo sono le tante aperture in corso o previste nei prossimi mesi, soprattutto nel luxury, a cui si sommano le difficoltà note, che da tempo rendono complesso il recruiting alberghiero, soprattutto nell’F&B. Eppure c’è movimento, grazie alla percezione che un grande evento come il Giubileo è in grado di suscitare. “I candidati ci sono: l’impressione è che l’attenzione sulla città stia spingendo molti a cercare proprio qui nuove opportunità professionali. Da parte nostra – spiega De Giosa – cerchiamo di distinguerci grazie a un’offerta contrattuale che garantisce stabilità sul lungo periodo e trasparenza, fattori che oggi premiano dal momento che sono più i candidati a scegliere l’azienda che viceversa”.
Che esista una sorta di “effetto Giubileo” sono convinte anche le agenzie interinali. Benché persista a Roma, come nelle altre destinazioni turistiche italiane, una certa difficoltà nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, è anche vero che in questo momento “molte persone guardano alla Capitale come punto di inizio del proprio percorso professionale, per cambiare vita o reinserirsi nel mondo del lavoro, proprio per l’attenzione turistica che c’è sulla città e per le opportunità che pare offrire”, evidenziano Francesca Dimartino e Martina Paci, Recruitment Consultant di GiGroup.
Rimane il tema della competizione: “Il mercato è saturo, molti hotel stanno aprendo o apriranno a breve e i competitors importanti non mancano – rimarca Gaia Bendoni, People&Culture Manager del nuovissimo art’otel Rome Piazza Sallustio, struttura lifestyle cinque stelle inaugurata nel cuore della Capitale nelle scorse settimane, con il suo concept innovativo che mescola ospitalità e arte. “Le difficoltà maggiori si riscontrano nella selezione delle figure entry level. Lato HR – aggiunge – è sicuramente una bella sfida, che richiede di essere molto attivi e innovativi rispetto a quello che si può offrire in termini di welfare, wellbeing e percorsi di crescita interna. Il nostro motto è ‘be bold. be creative. be original’: cerchiamo di declinarlo anche rispetto al personale mettendo i nostri collaboratori nelle condizioni giuste perché possano fare emergere il loro lato più creativo in tutto ciò che fanno”.
Welfare e formazione per un recruiting efficace
Tra le recenti aperture romane c’è stata anche quella del cinque stelle Romeo Collection Roma. Progettato dallo studio di Zaha Hadid, ospita il ristorante dello Chef Alain Ducasse, Alain Ducasse Roma. “Anche noi riscontriamo una forte competizione nel recruiting – conferma Donatella Amore, HR Manager del gruppo – e anche un ambiente un po’ chiuso che, per dipartimenti, porta i professionisti del settore a spostarsi da un hotel all’altro, con un turnover elevato. Per questo – aggiunge – la nostra politica è soprattutto investire sui giovani con percorsi di formazione interna che premino la motivazione e la voglia di fare”.
Anche a Roma, in un periodo dinamico come quello attuale, la chiave di volta per un recruiting efficace è rappresentata, dunque, dalla capacità delle aziende di rimanere attrattive agli occhi dei candidati in termini di opportunità di crescita professionale e di benessere al lavoro. Perché “anche se per i grandi brand può essere più facile intercettare talenti, soprattutto in una piazza importante come Roma, la vera sfida è riuscire poi a trattenerli”, sottolineano dal team HR di HNH Hospitality. Non a caso l’azienda sta investendo su questi aspetti con iniziative quali maggiorazioni retributive per il lavoro svolto nel fine settimana, permessi solidali per aiutare i colleghi che attraversano momenti personali e familiari complicati, il giorno libero al compleanno.
La stabilità e lo stare bene sul lavoro favoriscono attraction e retention: ne sono convinti anche in casa Leonardo Hotels. La compagnia ha da poco inaugurato nella Capitale il suo secondo albergo, il Leonardo Boutique Hotel Rome Monti e ad agosto aprirà il NYX Hotel Rome by Leonardo Hotels (l’ex Hotel Cicerone), per il quale il recruiting è aperto a tutto campo. “Anche a fronte della generale difficoltà di reperimento del personale, non ci focalizziamo troppo su singole competenze tecniche. Piuttosto – sottolinea Federica Finotti, HR Assistant – puntiamo sull’attitudine del candidato, sul quale poi investiamo con la formazione”. Sul Leonardo Boutique Hotel Roma Termini – l’altro albergo già operativo sulla Capitale da alcuni anni – il gruppo non segnala, tuttavia, alcun “effetto Giubileo” perché siamo “siamo riusciti nel tempo a costruire un team storico e stabile”, conclude Finotti.
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