Si tramandano la ricetta di madre in figlia, ben sapendo di custodire un segreto ambito da tante donne. Le arzdore, ossia coloro che nella tradizione romagnola sono le regine del focolare, spalancano i segreti della piadina in una serie di serate a tema e lezioni didattiche sul più celebre dei piatti della Riviera, in programma fino al prossimo mese di ottobre. Pratici e utili consigli su come impastare, stendere e farcire la piada, destinati a tutte le ospiti degli Alberghi delle donne: un gruppo di hotel romagnoli a 3 e 4 stelle dedicato alla clientela femminile, frutto dell’unione di otto amiche hotelier che hanno deciso di creare un originale circuito di alberghi a vocazione rosa. Grazie a questo progetto volto alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali, le ospiti delle strutture Alberghi delle donne avranno così modo di conoscere non solo i segreti della piada ma anche altri celebri piatti della tradizione romagnola, come i passatelli (i pasaden) e il mitico ciambellone della nonna (al ciamblon).
Ingredienti per 4 persone
farina bianca g. 500; strutto g. 50 (oppure cinque cucchiai di olio); sale e bicarbonato qb
Procedimento:
Creare una fontana di farina bianca sul tagliere. Incorporarvi lo strutto, già un po’ ammorbidito, oppure l’olio per chi non ama i grassi animali. Aggiungervi il sale e un pizzico di bicarbonato. Con l’aiuto di acqua tiepida, lavorare poi il tutto fino a ottenere un impasto sodo. Dividerlo quindi in otto pagnottine di pasta. Dopo averle fatte riposare per mezz’ora sotto un tovagliolo, stendere col mattarello le pagnottine in dischi di circa 20-25 centimetri di diametro e 3 millimetri di spessore. Scaldare una teglia (di terracotta, di ghisa o anche antiaderente) e cuocervi la piadina sui due lati, rivoltandola più volte senza farla bruciare e bucherellando con una forchetta le bolle che si dovessero formare.
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