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Fuoco e ghiaccio, charme e cultura

Di Floriana Lipparini, 5 Agosto 2005

Quanto può influire un prestigioso riconoscimento internazionale sulle fortune di un hotel? Lo domandiamo a Paolo Doragrossa, giovane general manager del 5 stelle Meliá Poltu Quatu, in Costa Smeralda, che ha festeggiato alla fine di luglio il Five star diamond award 2005, attribuitogli dall’American academy of hospitality sciences.
«Grazie al premio, la visibilità aumenta parecchio. Vedo già muoversi qualcosa. Ho iniziato a ricevere richieste e prenotazioni che provengono proprio dal circuito Five star diamond award. Per il nostro hotel, aperto solo dal 2002, non è facile competere con gli storici e fascinosi hotel della Costa Smeralda. Ma un premio come questo, che riconosce il Poltu Quatu luogo di charme e cultura a livello mondiale, dà ai clienti la certezza di trovare da noi la qualità, i servizi e l’approccio che ci aspetta al top del lusso», spiega Doragrossa.
L’ambito premio è stato festeggiato a fine luglio con una serata spettacolare giocata su forti tinte e contrasti: bianco e rosso, fuoco e ghiaccio, il tango argentino del ballerino Miguel Angel Zotto e i quadri del pittore Massimo Pennacchini.
Un’identità a forti tinte per confermare il mix di charme e cultura cui l’albergo vuole appunto ispirarsi. Il Five star diamond award ha arrecato una bella soddisfazione allo staff: «Sono estremamente lusingato da questo riconoscimento – ribadisce il general manager di origine genovese, entrato nel 2000 in Sol Meliá, dopo precedenti esperiemze in vari Gruppi, fra cui Turin Hotels e Starhotels. – L’hotel ne riceve un prezioso ritorno di immagine ed è uno stimolo positivo anche per lo staff che si sente onorato e condivide l’impegno nel tener alto il livello dei servizi. Aggiungo che già un paio di clienti si sono felicitati, dicendo che si tratta di un premio meritato: per me anche questa è una bella testimonianza».
Nel frattempo, sono proseguite le migliorie della struttura: è stato inaugurato un grill all’aperto per carne e pesce a bordo piscina, si sono impreziositi alcuni arredi, sono stati posati pavimenti in marmo di Orosei anche in piscina, e si è provveduto a personalizzare e rendere più vivaci i decori nelle parti comuni.
Un’effervescenza che segnala ottimismo e positività, pur nella fase non certo facile del turismo italiano.
«In generale in Costa Smeralda vedo una certa contrazione, la durata del periodo di vacanza è più breve, si riducono le spese, come nel resto d’Italia», osserva Doragrossa. «Un fattore critico restano sempre i collegamenti, l’isola non è certo una destinazione per grandi numeri. Ma fortunatamente noi nel mese di luglio siamo andati molto bene, il 25% in più rispetto all’anno scorso, forse anche perché siamo un hotel nuovo e quindi in crescita».

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