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Freestyle hotels protagonisti agli Hospitality awards

Di Marco Bosco, 28 Gennaio 2011

«Mi sono trovato di fronte a una platea di 500 persone, tutte appartenenti al Gotha dell’hôtellerie internazionale, con le luci e il palco preparato come se fossimo a una cerimonia degli Oscar: è stato davvero emozionante». Così il ceo di R&d hospitality, nonché project manager Freestyle hotels, Giorgio Bianchi, commenta la propria partecipazione all’undicesima edizione degli Hospitality awards, organizzati in Francia a fine 2010 da Mkg group, presso l’InterContinental Paris Le Grand. A dare lustro al concorso, un advisory board composto da 20 leader del settore alberghiero mondiale, guidati dal presidente Louvre Hotels e Golden Tulip, Pierre Frédéric Roulot. E Freestyle hotels, il nuovo concept che coniuga il design made in Italy con l’ospitalità low cost, è stata l’unica realtà italiana premiata durante la cerimonia. È giunta infatti in finale, nella categoria «Best Innovating concept in the limited service», insieme ai brand di casa Etap e Campanile, con quest’ultimo poi risultato il vincitore finale del concorso. «Il nostro progetto ha destato grande curiosità», prosegue Bianchi. «E non solo per l’inedita soluzione progettuale e gestionale, ma anche per le garanzie sull’investimento che fornisce. Molti membri della giuria, al termine della cerimonia, mi hanno avvicinato spiegandomi che non avevamo vinto solamente perché ancora non esiste neppure una struttura attiva. Contiamo però di ricandidarci, magari dopo l’apertura del primo Freestyle hotels, prevista per gli inizi del prossimo anno a Milano Malpensa».
Il successo riscontrato dal nuovo format è stato tale da aver convinto Bianchi ad ampliare ulteriormente i piani di sviluppo del brand: «Nato come marchio low cost italiano, pensato appositamente per superare i vincoli imposti dalla legislazione del nostro paese in materia, si è in realtà rivelato un concept con concrete possibilità di sviluppo anche all’estero, dove la concorrenza nel comparto budget hotel è particolarmente forte. Ritengo che il nostro asso nella manica stia nell’innovativa soluzione progettuale, che permette una personalizzazione totale delle strutture e un’estrema flessibilità ed economicità di gestione».
Proseguono, nel frattempo, i contatti di R&d hospitality con gli investitori interessati allo sviluppo del progetto, tanto che si parla già di un contratto in fase di definizione avanzata, la cui firma consentirebbe l’apertura, nel giro di un paio di anni, di alcuni Freestyle hotels nei centri di Milano, Roma, Venezia, Firenze e Bologna. «Ci siamo quasi, ma è ancora presto per rivelare i particolari», conclude Bianchi. «Posso dire però che, proprio per dare maggiore spinta allo sviluppo del brand, abbiamo recentemente deciso di allargare la nostra base societaria, coinvolgendo all’interno della nostra compagine anche una compagnia di management».

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