Job In Tourism > News > Strategie > Franchising, un po’ di storia

Franchising, un po’ di storia

Di Roberto Gentile, 2 Febbraio 2001

Il franchising è una forma di collaborazione per la distribuzione

di beni o servizi fra un imprenditore (affiliante o “franchisor”) ed

uno o più imprenditori (affiliato o “franchisee”), giuridicamente

ed economicamente indipendenti uno dall’altro, che stipulano un contratto attraverso il quale il franchisor concede al franchisee l’utilizzazione della propria formula commerciale, in cambio di un corrispettivo economico. La tipologia “franchising di servizi” comprende le agenzie di viaggi e turismo e gli alberghi, categorie delle quali ci occupiamo espressamente in questa serie di articoli. Chi ha inventato il franchising ? Come tutte le moderne forme di distribuzione commerciale, anche questa nasce negli USA. Nel XIX secolo gli Stati Uniti affrontano la ricostruzione a seguito della guerra civile, e le imprese preferiscono crearsi una rete di agenti, commercianti ed esercenti che scommettono sul valore aggiunto del marchio e del nuovo prodotto, invece di ripercorrere l’abituale strada delle filiali e dell’impiego diretto di capitale: nascono così le prime licenze e concessioni. Nel ‘900 la formula si diffonde anche in Europa, ma è solo a partire dal secondo dopoguerra che si può parlare di franchising vero e proprio. Tra i casi storici vanno citati la General Motors, la Singer e, in Italia, Buffetti. Il colosso mondiale del franchising è McDonalds, che supera i 30.000 punti vendita ai quattro angoli del mondo, e cresce ancora con un ritmo impressionante. La sua diffusione è tale che, nei paesi non occidentali, McDonald’s e Coca-Cola vengono identificati con la nazione che li creati, ovvero gli USA. Nel nostro paese il franchising ha una data di nascita, se così si può definire, ovvero il 18 settembre 1970, quando un’azienda della grande distribuzione, la Gamma, poi assorbita dalla Standa, inaugura a Fiorenzuola il primo di 55 punti vendita gestiti direttamente da una decina di affiliati. Ma il vero e proprio boom risale agli anni novanta: insegne come Mail Boxes, Tecnocasa, Blu Point, Buffetti, Calzedonia, Blockbuster sono ormai familiari a tutti gli italiani. Nel 1981 si contavano appena 52 catene e poco più di 3.000 punti vendita affiliati; le ultime rilevazioni di Assofranchising, l’associazione che riunisce gran parte dei franchisor italiani, parlano di 502 catene e 26.300 punti vendita. Il giro d’affari nazionale ha superato i 21mila miliardi di lire nel ’98, con un aumento di oltre 3mila miliardi (+ 17 %) rispetto all’anno precedente. Il settore che fattura di più è quello del commercio despecializzato (supermercati) con quasi 8mila miliardi, seguìto dai servizi. Per numero di punti vendita e catene, invece, i settori più gettonati sono i servizi, che contano ben 198 affilianti e 10.918 affiliati (più di un terzo del totale franchisee italiani). “Il franchising offre grandi vantaggi all’imprenditore che vuole espandere la propria attività – riferiscono in una nota società di consulenza – “Gli permette di trovare un interlocutore molto motivato che, a differenza del dipendente in un negozio di proprietà, si impegna in prima persona con il suo capitale e ha tutto l’interesse a far andare bene il business. Ma i vantaggi non stanno solo da una parte. Il piccolo imprenditore che decide di entrare in una rete in franchising sfrutta un marchio affermato e già sperimentato sul mercato, e può usufruire dei servizi predisposti dal franchisor per l’organizzazione del punto vendita, la gestione delle scorte e del magazzino, i servizi amministrativi, contabili e fiscali, la promozione, le politiche di marketing, i corsi di formazione e così via”. “Il futuro del franchising ? Ottimo ! – dichiara il sociologo Giampaolo Fabris – In un Paese come il nostro, tanto ricco di imprenditorialità diffusa e relativamente povero di know-how manageriale, il franchising è la formula che permette a tanti medi e piccoli operatori di raggiungere quella massa critica in termini di visibilità, economia di gestione, formazione ecc. senza le quali oggi non è possibile competere sul mercato”. Nel territorio italiano i punti vendita in franchising sono maggiormente distribuiti nel nord (Lombardia, Piemonte, Veneto), dove è concentrato più del 50% del totale degli affiliati, nonché il maggior numero di franchisor; le regioni centrali (Lazio e Toscana) e Campania, Sicilia e Puglia evidenziano una discreta diffusione dei franchisee, mentre l’esiguità delle dimensioni regionali e in alcuni casi l’arretratezza economica delle altre regioni lasciano loro uno spazio marginale. Questa ripartizione è ancor più marcata nel settore delle agenzie di viaggio e turismo e degli alberghi, dove la maggior parte dei franchisor si trovano al nord, così come un elevato numero del totale dei franchisee. Proprio una comparazione tra l’approccio con il franchising da parte di queste due ultime categorie (adv e hotel) sarà oggetto del prossimo articolo (Job in tourism n 8 del 2 / 3/ 2001). Frigerio Viaggi Network propone una formula di affiliazione in franchising per agenzie di viaggi, rivolta in modo particolare a chi proviene dal settore turistico, e quindi sicuramente ai lettori di Job in tourism.Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile inviare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo info@frigerioviaggi.net o mandare un fax al numero 0362.354.254 o telefonare al n. 0362.353.059.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati