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Focus su sorriso e responsabilità

In Val d'Orcia tanta formazione e ambienti di lavoro sereni per attirare i talenti migliori

In Val d'Orcia tanta formazione e ambienti di lavoro sereni per attirare i talenti migliori

Di Massimiliano Sarti, 15 Gennaio 2015

Un carattere positivo, aperto, solare e collaborativo. Sono queste le cosiddette soft skills, ossia le caratteristiche personali e non misurabili, che dovrebbe avere il candidato ideale di Castiglion del Bosco, da questa settimana affi liato Rosewood Hotels & Resorts (si veda, a questo proposito, il box a fi anco, ndr). Ce lo rivela Dario Martoni, human resources manager di questo resort toscano annoverabile tra i protagonisti del Tfp Summit 2015: l’evento Job in Tourism dedicato alle risorse umane, in programma all’Atahotel Executive di Milano il prossimo 4 febbraio. «Sorridere e avere uno spiccato senso di responsabilità per quello che si svolge ogni giorno», racconta sempre Martoni, «è qualcosa che si ha dentro e che non si può insegnare. Nel nostro business, tuttavia, si tratta di un elemento davvero imprescindibile per chiunque voglia lavorare nell’hôtellerie».

Domanda. Se questa è la base comune a tutti, come si fa allora oggi la differenza nel servizio di un 5 stelle? E, in particolare, come la si fa in un 5 stelle in stile albergo diffuso come il vostro?
Risposta. Proprio con la qualità delle risorse umane. Noi possiamo insegnare ai nostri collaboratori il lavoro dal punto di vista tecnico: le procedure, l’organizzazione, la meticolosità, l’attenzione al dettaglio e l’importanza della tenacia; tutto quello, insomma, che riguarda la professionalità nell’hôtellerie. Ma sono poi gli individui, con le loro specifi cità e inclinazioni, a creare la vera esperienza, nonché a dare quel tocco personalizzato, che ci consente di trasmettere tutto il nostro carattere e di differenziarci dalle altre strutture.
D. Quali i profi li che si fa oggi più fatica a reperire sul mercato?
R. La diffi coltà più grande è quella di individuare fi gure con un livello di inglese adeguato ai nostri standard di offerta. Inoltre, per quanto ciò possa sembrare strano, non è sempre facile trovare persone genuinamente desiderose di seguire un percorso professionale approfondito, che permetta loro di crescere e imparare.
D. Per quale motivo, secondo lei?
R. Il più delle volte perché manca la disponibilità a trasferirsi da casa e a osservare orari “alberghieri”.
D. Quali sono quindi le vostre strategie per attirare, trattenere e motivare i talenti migliori?
R. Coerentemente con quanto ho detto prima, puntiamo molto sulla formazione professionale costante, senza naturalmente dimenticare, però, i giusti riconoscimenti in termini sia economici sia psicologici. In altre parole, ci sforziamo di creare un ambiente di lavoro positivo e sereno, in grado di premiare la meritocrazia, l’onestà, nonché la voglia di migliorare e migliorarsi ogni giorno.
D. Come si sviluppano quindi le vostre politiche legate alla formazione?
R. Ogni nostra nuova risorsa partecipa a un corso approfondito concernente la fi losofi a aziendale e le aspettative legate alla mansione e alla fi gura che dovrà ricoprire, nonché relativo alle procedure interne di reparto e alle informazioni generali riguardanti il Rosewood Castiglion del Bosco. A una fase di orientamento generale, segue quindi l’accompagnamento del lavoratore nel proprio specifi co ruolo e reparto: un training essenziale non solo per la persona, ma anche per il funzionamento del team e del reparto, nonché, di conseguenza, per il conseguimento degli standard di servizio richiesti dai nostri clienti. Il cerchio viene infi ne chiuso dai cosiddetti «appraisals», ossia dalla fase di valutazione delle risorse.
D. A proposito: come, e con quali strumenti, misurate le performance del vostro staff?
R. Lo facciamo ogni giorno sul campo: grazie anche a un preciso sistema di «appraisals», appunto, che comprende tutta una serie di incentivi e confronti quotidiani.

Castiglion del Bosco diventa Rosewood

La notizia è ufficiale da pochissimi giorni: Castiglion del Bosco è la terza proprietà affiliata Rosewood Hotels & Resorts in Europa. Il resort 5 stelle lusso situato nel cuore della Val d’Orcia, sito protetto dall’Unesco, segue infatti il Rosewood Londra, aperto a ottobre 2013, nonché il parigino Hôtel de Crillon, attualmente in fase di ristrutturazione. Il brand, di proprietà del gruppo Rosewood Hotel con sede a Honk Kong, gestisce oggi 19 strutture in dieci paesi diversi, ma prevede di raddoppiare il proprio portafoglio in cinque anni con 12 nuovi hotel già in pipeline.
Realizzato da Massimo Ferragamo, uno degli eredi della nota casa di moda fiorentina fondata dal padre Salvatore, il Rosewood Castiglion del Bosco vanta quindi più di 800 anni di storia e oggi comprende le rovine di un castello risalente al 1100, una chiesa medievale e un borgo, in passato centro socio-agricolo della tenuta e attuale cuore pulsante del resort. Qui sono infatti ospitate 23 suite realizzate all’interno di antiche costruzioni. Altre dieci ville sono state poi ricavate da poderi originari ristrutturati e caratterizzati da mobili di antiquariato. Ma il complesso dispone anche di una scuola di cucina, di una boutique con oggetti selezionati, di un orto biologico, di una spa, di una piscina riscaldata con bordo a sfioro e di una palestra. Due inoltre i ristoranti della tenuta: la più rustica Osteria La Canonica e l’elegante Campo del Drago. A completare l’offerta, una storica cantina che produce Brunello di Montalcino, la quinta più grande della zona, nonché un campo da golf privato a 18 buche, disegnato dal vincitore del British Open, Tom Weiskopf.

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