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Flessibilità, benessere, local: le parole-chiave della comunicazione per l’hotel

È intorno a questi concetti che, sostiene chi si occupa di marketing alberghiero, gli hotel dovrebbe ripensare la propria strategia di comunicazione per renderla più efficace e aderente alle aspettative contemporanee degli ospiti

È intorno a questi concetti che, sostiene chi si occupa di marketing alberghiero, gli hotel dovrebbe ripensa

Di Job in Tourism, 23 Maggio 2023

Flessibilità, benessere, esperienze locali. Sono alcuni dei concetti intorno ai quali oggi, concordano gli esperti di marketing, dovrebbe essere strutturata la strategia di comunicazione dell’hotel verso l’ospite. Obiettivo: mettere a fuoco modalità, strumenti e linguaggi che siano coerenti con quelle che sono le aspettative e i nuovi bisogni espressi dai clienti sfruttando il digitale sia per migliorare l’esperienza di soggiorno che per incrementare il fatturato attraverso up e cross-selling.

La flessibilità

L’apprezzamento di un approccio flessibile lungo tutta la guest journey, dal booking al check-out, è forse uno dei lasciti principali della pandemia: sin dal momento della prenotazione gli ospiti gradiscono sempre più passaggi cosiddetti “frictionless“, senza attriti, durante i quali l’assistenza venga sempre garantita ma in modo che tutto si svolga senza intoppi e in maniera fluida, anche a fronte di eventuali “cambi di programma” dell’ultimo momento, dall’arrivo posticipato al rinvio del soggiorno. Per questo, disporre di una strategia e di strumenti che permettano all’ospite di comunicare con l’hotel in tempo reale e in maniera efficiente risulta particolarmente apprezzato. Ciò significa, innanzitutto, permette all’ospite di poter parlare con la struttura attraverso il canale che preferisce, che siano le mail piuttosto che Whatsapp o una chatbot dedicata. Ma anche mettere a disposizione, per esempio, uno strumento digitale per la guest experience che centralizzi tutte le informazioni che possono servire al cliente e gli permetta di averle a portata di un click, di modificare la prenotazione così come di acquistare un prodotto o un servizio extra in qualsiasi momento.

Il benessere

Il secondo punto ha a che fare con la ricerca di benessere, sia fisico che mentale, oggi sempre più diffusa in ogni ambito della vita delle persone e, a maggior ragione, proprio durante i viaggi. Ristrutturare la propria offerta di prodotto – e saperla comunicare in modo appropriato – intorno a questo concetto rappresenta una delle opportunità maggiormente sfruttabili sia in fatto di up selling che di miglioramento dell’esperienza di soggiorno per l’ospite. Il caso delle proposte legate al benessere – dai trattamenti SPA ai menu speciali del ristorante fino ai pacchetti tematici, solamente per fare qualche esempio – è rappresentativo di quanto sia importante raccogliere e profilare in maniera accurata i dati relativi ai clienti: conoscere le loro preferenze, aspettative e bisogni è ciò che permette di strutturare campagne di marketing personalizzate, per proporre a ogni ospite ciò che davvero potrebbe interessargli.

Le esperienze locali

Se il soggiorno “esperienziale” non è certamente cosa nuova, la pandemia ha sicuramente spinto le persone a muoversi di più in una dimensione local, con la quale desiderano entrare in contatto a un livello meno “turistico” e più genuino. Mettere a disposizione degli ospiti strumenti di qualità – come guide e servizi – che in chiave digitale, attraverso app dedicate per esempio, li guidino alla scoperta del territorio, delle sue tradizioni più autentiche e delle peculiarità ambientali e culturali, risponde senza dubbio a un’aspettativa forte di chi oggi viaggia sia per piacere che per lavoro, in casa come all’estero.

 

 

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